by guido monte
vento freddo di dicembre
sulla via della basilica-cisterna
e gatti infreddoliti donne velate
il vento sulle acque scure del bosforo
parte per chissà dove l’arrugginito
battello bianco kodoroj
nessuno si cura del freddo
neanche quel ragazzino con le braccia
nude, mendicante tra i tanti,
seduto con la testa accucciata
sulle gambe, nella noncuranza
della folla frettolosa…
turiste russe in minigonna
chattano nei telefonini
mentre tu scrivi un biglietto
gustando un salep caldo
e il mondo continua ad agitarsi
ciascuno con le sue convulsioni
prima del grande sonno collettivo
dove “tutto è pace e silenzio”,
me lo ricordano anche queste gocce
di pioggia fitta e sottile,
e mi sfiorano i soffi
di psychài e parvenze-èidola
con niente dentro
perché nell’oltre
ci si dimentica di sé
Splendida, come sempre. Mi colpisce sempre di te la caparbia volontà di essere antiretorico.
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