venerdì 28 giugno 2013

altri foglietti

by guido monte

inconsapevoli bestie, dice luigi, creano mondi con lo sguardo… di fronte a questo non è più necessario fare nulla, e poi non c’è comunque più tempo per quasi niente, soltanto i giovani possono sentire d'averne ancora per tentare qualcosa

scrivo di un pazzo-malato escluso da tutto, rinchiuso in un margine che è ormai il mio centro, da ricordare perché del tutto dimenticato.

à ancora possibile accendere una candela tra i bidoni della spazzatura?
tutto verrà inghiottito dal sonno, sì, le cose piene di tenerezza come pure gli altri milioni di nomi, di calciatori e parlamentari, politici e boss che pensavano d’esser “a questo mondo… qualche cosa”. ma una specie di pietà potrebbe un attimo prima della fine ancora accogliere tutto, nella sua infinita sofferenza

l’ultimo viaggio sarà quello degli addii. sarà verso la terra delle persone antiche che t’aspettano da sempre; niente bagaglio, niente ritorno; quelle persone sono vicinissime ma anche tanto lontane. vivono in templi che ora non possiamo intravedere, pensano cose che noi non pensiamo…
lascerai bruscamente la gente di qui per ritrovarti tra quei vecchi conoscenti, fantasmi che però saranno ormai come sconosciuti. in una terra senza regole, sotto la luna nera, verso un’apparenza di sogno che solo allora si potrà capire.

scrivo per pochi, come il pianista che strimpella fumando in locali vuoti, ripetendo sempre come un registratore le stesse cose. ma esistono tante strade, un giorno potrei svegliarmi e, come dice fedor, accorgermi del paradiso...

martedì 25 giugno 2013

sulla strada

di Silvia Dello Russo

camminava lento sulla strada di ciotoli
i cani della via lo seguivano affamati
i bambini giocavano intorno a lui
e di lontano la polvere preannunciava il tramonto

mi presti i tuoi occhi?
gli chiese un ragazzino
lui lo guardò incurante
poi, girandosi, si cavò gli occhi glieli diede.

proseguì lento sulla strada..
mi presti il tuo cuore?
chiese una piccola bambina che gli rimbalzò ai piedi
incurante
prese una lama e si cavò il cuore nero dal petto

lentamente continuava
finchè mani e piedi diede
gambe e braccia

restò seduto sull'orizzonte
niente più pelle
non più occhi
nemmeno il cuore

ma lui viveva
viveva e provava la vita
finalmente
emozioni
grandi spazi
meraviglie
strade soavi e cose lievi...

così si alzò  e uomo vero
si allontanò.

giovedì 20 giugno 2013

Due liriche di Pietro Pancamo

 
di Pietro Pancamo

La fuga mancata

La voce trasuda parole d’accento piagato
ma è tiepido il grido del tuo respiro,
le piaghe troppo soffocanti
perché tu abbia il fiato d’urlare.
 

Morire da te
è una fuga troppo leggera
per avere il sollievo.
Così un pantano di figure
nel cuore
e il giorno s’increspa
a raccogliere il tuo soffio.


Nausea
 
Morbido silenzio, soffice
come una preghiera del sonno.
Il buio che adora fruscii e parole:
il buio, affannato dal mio respiro,
può solo accarezzare la
nausea di questa vita. 

Nel giorno,
sputo della notte,
fiori freddi
come steli di pioggia.
Un’orma di luce
imbavaglia lo spazio.

Agenda (altri appunti di viaggio)

by Pippo Zimmardi

in fin dei corpi, dovrei ringraziare per il buon senso,  nei modi delle cose che non si sa dove vanno a finire: domani

il tono della voce sistematico convincente del nulla

che riempie l’interruzione della lavagna,  il canto dell’armadietto, del cane, l’ululato del branco, il caso in tv

Manzoni - de Sade / Petronio – Matteo / Majorana - Eichmann

Majorana che cambia manga / l’andare vieni / della caccia per mango

Crudelia soupe d’ognon / Crudelia dell’ escargot / Crudelia de l'omelette


COSTA

Bando di concorso per fare del relitto della costa concordia un elemento stabile nel paesaggio dell’isola del Giglio. La casa matta e le piscine di Paestum. Corso di immersioni ad ostacoli. Scalata liscia, scivolo estivo, colpo d’occhio dell’architetto e rompicapo del bucaniere. Topless del capitano. chi renderà stabile l’illusione di fare sparire il relitto? A quale condizione e a quale prezzo: mille acque d’italia, planetario storto, scoglio, piramide, partitura e  trastullo muto, croce e delizia del crocerista, lexotan blues del villeggiante, apollo cool dell’isolano, semicupio dell’annegato, talassoterapia del trascendente, onda celeste, saggezza e varo dell’aldilà. Vintage.

GALENA


comincia a temere che il ciclo della luna sia cambiato definitivamente e non tocca forchetta, cucchiaio o coltello

attenta che la carne sia senza crepe o  buchi e il fegato lo può friggere anche con l’aceto, col vino, altri aromi e patate

la forza del saper fare e disfare, di orientare le braccia e mescolare lo spazio, la pancia disinvolta nel mambo, gli occhi e i giochi fieri

il binocolo sullo schermo del televisore setaccia il mezzobusto sgranato dell’annunciatrice

non avrebbe ritardi se non fosse per la  fisica, la sorella, stelle e  cristalli

ovunque per sempre ancora amore e la canzone non si compra, non si canta, non si vede, non si ascolta o tocca, venti misti

e stira la sottogonna bagnandola con acqua e amido

martedì 18 giugno 2013

Impressioni-Espressioni: così lontane, così vicine...

di Enzo Barone

E’ in corso di svolgimento a Palazzo Jung la mostra Impressioni-Espressioni dal 13 al 29 giugno, che raccoglie una quarantina di opere di quattro artisti. Gli acquerelli freschissimi e vitali di Valeria Biondo, le tele sospese tra l’astrattismo modulare di Mondrian e l’espressionismo astratto di Rotko e Pollock di Gianluca Napoli e in fine le virate impressionistiche postmoderne di Idfeoart (Antonino Di Maria e Marco Valenti).

lunedì 17 giugno 2013

Gramigna la sciancata

 


 di Salvatore e Rosa Maria Tramuto

E’ sabato pomeriggio. Carmelo ha terminato la sua giornata di lavoro nell’officina meccanica in cui è stato assunto da alcuni mesi. E’ abile nel suo lavoro e svelto: per questo il proprietario è contento di lui e, da un po’, ha iniziato ad affidargli incarichi più impegnativi. Questo lo mette di buon umore, sente che il cuore gli ricomincia a battere in modo piacevole perché spera che qualcosa di bello possa ancora succedergli, qualcosa di emozionante e coinvolgente.

sabato 15 giugno 2013

SIRACUSA (appunti di viaggio)

di Pippo Zimmardi

Aretusa  radiosa dopo la piscina, sensibile al fascino dell’acqua santa, del maschio, del muschio del gusto acceso del pomodoro, preferita da Artemide, danza

Filottete ha portato il papiro, l’arco, marmellata e frecce e ricompare bronzino sbracato a cosce aperte in sdraio

Sole che avvampa, Sogno - significante residuale – mancanza – ricerca – oggetto trovato.
Seno / Segno che sorge libero e giocondo! – investimento libidinale – articolazione dell’oggetto con la mancanza – catena significante ricostruita –

bricolage mitopoietico: epifania metallica / voce  sfasata  xd/xs
Oggetto trovato:  la roccia fuma e alla fine partorisce l’inaspettato

martedì 11 giugno 2013

Aut0 Port0trait0

di Silvia Dello Russo

Improvvisamente il tuo viso
Nudo e pulito
Profondo e rotondo
Sulla pagina bianca
Dietro scogliere impervie
Torbide foreste
Deserti brucianti.
Lentamente il tuo sorriso
E lo sciabordio delle onde
Che s’infrangono sui bianchi denti
Come le spose.

Improvvisamente il tuo odore
nido e alveare
improvvisamente il vento
mentre lentamente la tua voce
mi raccoglie portandomi con sé.

domenica 9 giugno 2013

frammenti n.2847

by guido monte
(foto di pippo zimmardi)


Volete chiamarlo piacere o di più estasi?
Io lo definirei molto semplicemente amore, per tutto e per niente;
per il respiro e per il mare; per le azioni e per l’indolenza: amore!
E chiusa là
(dal racconto "Lo scelto" di Enzo Barone)

1.
c’è ancora qualcuno
che vive ed esiste, insieme:
la luna è bianca, ha occhi.

ma tutti nasciamo
in terre malate
dove le cose si confondono
e si perdono
"come in uno specchio,
nella confusione"

2.
passiamo la vita tra sole e ombra
e moriamo nei luoghi del silenzio
per tornar a camminare nella tenebra.

chi ha molti nomi,
chi vive poco
e chi sembra aver attraversato la vita
come in un sogno;
chi si ritira in se stessa
chi è mondano
e chi desidera solo il riposo…
sì,
ma poi ci vediamo un po’ tutti
come semiaddormentati,
in enigma in confusione,
seguendo però
un racconto fantasioso
in cui le anime credono di poter
rimanere e ricordare
per tanto tempo,
come i bambini che vivono
ore favolose, perché certi
che le attese siano
senza fine.

3.
si  passano mesi e anni
a sbrigare cose inessenziali,
per obbligo o per scelta,
così aspettiamo…
e appena vedi l’essenziale
ti accosti di nascosto
fingendo incuranza
per non farne accorgere
a chi potrebbe rovinar tutto.

4.
immagino uno dei miei unici
possibili film: ci sono
magici suoni primordiali,
di gong, piatti e nacchere varie,
campane tubolari; tamburi che
del resto evocano fatti
vecchi di milioni di anni!
e poi donne vestite di camici
bianchi, che di fronte all’oceano
ripetono e iterano parole,
parole elementari in lingue
morte e vive, water uoteeer
spiritus estrellas tohu wabohu
asteres inglese aramaico
spagnolo latino sanscrito, cantano
parole e vocali al mare
caldo e agitato, alle stelle
chiarissime, ai volatili dalle ali
gigantesche che sono
lo spirito divino

mercoledì 5 giugno 2013

Il welfare state nei Paesi scandinavi: tramonto o rinnovamento?

di Valentina Sechi

I recenti episodi di violenza registrati nella capitale svedese forniscono un utile spunto per evidenziare un aspetto della crisi economica mondiale sul quale finora non si era riflettuto: il suo impatto sui paesi scandinavi alla luce del peculiare sistema sul quale essi si reggono.
Prima di ripercorrere gli ultimi avvenimenti, appare necessario ricordare brevemente su quali capisaldi si regge il loro welfare state. Si tratta di un modello che intende prendersi cura del cittadino "dalla culla alla tomba" attraverso : assistenza sanitaria per tutti, diritto gratuito all’istruzione, elevata spesa pubblica per stipendi e altri redditi di trasferimento, politiche volte alla piena occupazione e alla formazione, bassa regolamentazione del mercato, assenza di barriere all’imprenditoria, sindacati forti.

lunedì 3 giugno 2013

Tornare al tuo mondo

di Alice d'Alessandro
(foto di Silvia Spacca)

 
tornare al tuo mondo
i tuoi occhi mi chiedono
ma io non posso
non mi è concesso

un mondo diverso
spirali senza tempo
dove tutto fluisce
senza fine

è li nei tuoi fogli
curve di colori
materia del mondo
pulviscolo del respiro

tornare al tuo mondo
più io non posso
non mi è concesso

la traccia sulla sabbia
delle ali che l'hanno lambita
onde senza tempo
sfugge lontana

e più io non posso
tornare al tuo mondo
solo le tracce
vedere
col vento cancellarsi

a quest'ultima spiaggia
di sabbia e di vento
i corpi del tempo
di dimenticare
aspetto

e non più tornare