lunedì 31 marzo 2014

Un giorno morirò di infarto

by Marco Ferrante
collage by Pippo Zimmardi

Un giorno morirò di infarto e non saprai perché,
penserai che sono state le sigarette degli anni passati,
la pedalata in bici in un giorno di troppo sole,
o le solite canzoni d'amore,
che mi piacevano tanto.

Un giorno mi si fermerà il cuore,
succederà come succedono le cose di ogni giorno,
uno degli ultimi battiti improvvisi
sarà per la prima e unica volta
l'ultimo,
e io me ne andrò via dalla quotidianità,
e tu accuserai prima me, e poi te, e poi magari gli altri,
e forse persino il cielo.

sabato 29 marzo 2014

Lettera da Belfast

[lettera inviatami da alice, da belfast, in replica a miei versi su swans, che riproduco parzialmente in italiano: “*sonno profondo /del tempo e delle cose (sì, tutto è addormentato) // *ripetere all’infinito / il sogno di miti antichissimi // *culture e civiltà / azzerate da fame, odio, morte” (g.m.)]

by Alice D’Alessandro

Caro Guido, grazie per i tuoi versi, che risuonano del resto con quegli altri versi intitolati miti. Dove dici "the deep sleep of time and objects" e poi "repeat to infinity ad infinitum/the dream of ancient myths" "cultures and civilizations/wiped out by hunger, hatred, death" mi rammenti Neher, lì dove parla del passaggio, trasformazione, dalla Genesi all'Esodo: "Toldot è l'atto del generare (....) il mistero fatale della nascita in quanto è necessariamente rottura, avvio iniziale, lancio. Nella terminologia biblica, toldot è la trasmissione della Genesi in Esodo (...) il camminare davanti". 

mercoledì 26 marzo 2014

Il cieco

by Marco Ferrante
collage by Pippo Zimmardi

La gente è confusa
si vede da come cammina per strada
sembrano le ombre passate
di qualcosa che hanno dimenticato
capisci?
sono convinte che un grand'uomo
lo si riconosca più dal modo in cui se ne va
che per quello che ha fatto nel tempo
che gli è appartenuto.

martedì 25 marzo 2014

La Lingua Siciliana: una lingua "proibita"


(di Fonso Genchi)
La maniera con cui sono trattate le lingue regionali parlate all'interno dei confini della Repubblica Italiana è peculiare; difficile, infatti, riscontrare una situazione simile in altri paesi, escludendo quelli in cui vigono dei sistemi dittatoriali. Per inciso: le lingue regionali, in Italia, sono trattate davvero malissimo; a tal punto che, sembra, non si debbano neppur chiamare "lingue". La lingua siciliana non beneficia di alcuna eccezione in merito.

domenica 23 marzo 2014

L'addomesticatore di ciliegi

by Silvia Dello Russo

l'addomesticatore di ciliegi
sta nella valle uterina del mondo
affacciato al mare
sotto mammutones di roccia che insidiano il cielo.
la prima volta che lo guardai negli occhi sprofondai nei suoi abissi
sentii scorrer l'acqua sorgiva nei polsi
mentre lo squarcio d'infinito s'è impossessato dei sensi.
beve nettare degli dei
e dal suo altare conosce le storie del mondo.
sa accompagnare il battito dei cuori lui che addomestica
i ciliegi e sa piegare con dolce forza il ramo
attento come una madre affinché non si spezzi.
porta la cura  di chi ama leggero come il bianco dei fiori 
sa aspettare e cogliere da uomo la maturazione
del frutto. sciaborda come onde di mare
lui solido come montagna e misterioso come la vita.
tutti i suoi ciliegi gli assomigliano
indomiti e placidi profumano  di storia e di verità.
io l'ho conosciuto l'addomesticatore di ciliegi, e lui ha riconosciuto me.

Stupor Mundi n°105 - Informazione in lingua siciliana




Edizione n°105 del 13 marzo 2014


Questi gli argomenti trattati nei servizi di questa puntata:
- 30 marzo: ricorrenza della Rivolta del Vespro
- Video musicale della canzone in lingua siciliana dei Calandra & Calandra, "Scòtula Scòtula"

Note linguistiche: i vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

giovedì 20 marzo 2014

miti

by guido monte

all’inizio nulla confusione chàos,
una bocca spalancata, che sbadiglia.
dal chàos ecco gèa, madre terra,
poi gli esseri del buio, dell’erebo.
poi urano, il cielo che copre gèa,
che generò cerchi capaci di vedere
e mnemosyne, memoria, ricordo.
un figlio del cielo fu crono, il tempo
dalla falce di diamante, che ferì il padre,
e il seme del cielo germinò
nella spuma del mare.

lunedì 17 marzo 2014

Tokaji

by Marco Ferrante

Marzo,
la mente guarda oltre e ti chiede a cosa dare ascolto
alla pianta che cresce rigogliosa alla tua destra
al frullatore inutilizzato alla sua sinistra
al vino che viene dalla regione del Tokaji
al dente del giudizio,
che senza più ragione spinge e si affatica
per un inutile posto nel mondo.
Dovrei fare davvero dei figli
dopo aver letto quest'ultimo articolo sul riscaldamento globale?
Dovrei pensare che in fondo non c'è niente di nuovo
e riprendere a fumare?

Il Santuario


di Sandra Collura
(Luoghi, Monte Pellegrino)

Al Santuario il Nulla si mostra.

La vecchia nana sdentata col grembiule
vende souvenir e parla del freddo
Gruppi di donne tamil dai volti affumicati
s’aggirano nel piazzale, sulle scale di pietra
in cerca della dea nera



domenica 16 marzo 2014

Rondin io

by Daniela Palumbo

La Rondine: Eccomi. Sono tornata. Mi riconosci?

Iolanda: Più o meno. Sei cambiata. Ma non tanto. Appena appena. Hai qualche piuma bianca ...

La Rondine: Ti starai chiedendo: come avrà fatto Lei a trovarmi?

Iolanda: Non chiedo più, quasi per niente. Da un po' di tempo, neppure a me stessa... Diciamo che mi chiedo meno cose. Non saprei dire quante di meno di preciso. Meno e basta.

sabato 15 marzo 2014

Rochester and Jane Eyre

Oskar Kokoschka  La Sposa nel vento 1914
 
di Enzo Barone
 
Era già successo prima che davvero accadesse.
Aveva saltato il fosso, era dall’altra parte.
Non si sceglie – pensava – nessuno lo fa mai; facciamo solo quello che non siamo capaci di evitare.
Solo il corpo sceglie, di vivere, di perpetuarsi e poi distruggersi.
Camminava sul basolato umido e i pensieri gli rimbombavano tremendamente sonori, come se fosse dentro ad un enorme campana di ottone e qualcuno pestasse da fuori, all’impazzata.
Camminava verso l’appuntamento ed ogni passo era un passo nel vuoto, un andare a tentoni nel buio, in una terra senza ritorno.
Era felice ubriaco. Non avvertiva quasi nulla di quello che gli stava attorno. Gli arrivava soltanto l’odore della polvere che si scioglieva nelle strade e quello di benzina mescolato alla pioggia. 

venerdì 14 marzo 2014

Stupor Mundi n° 104 - Informazione in lingua siciliana




Edizione n°104 del 21 febbraio 2014


Questi gli argomenti trattati nei servizi di questa puntata:
- Il punto sulla vertenza "Grande Migliore"
- Video musicale della canzone in lingua siciliana dei Calandra & Calandra, "Sicilianu Tipu Stranu"

Note linguistiche: i vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

martedì 11 marzo 2014

istanbul

by guido monte

vento freddo di dicembre
sulla via della basilica-cisterna
e gatti infreddoliti donne velate
il vento sulle acque scure del bosforo

parte per chissà dove l’arrugginito
battello bianco kodoroj
nessuno si cura del freddo
neanche quel ragazzino con le braccia
nude, mendicante tra i tanti,
seduto con la testa accucciata
sulle gambe, nella noncuranza
della folla frettolosa…

turiste russe in minigonna
chattano nei telefonini
mentre tu scrivi un biglietto
gustando un salep caldo

e il mondo continua ad agitarsi
ciascuno con le sue convulsioni
prima del grande sonno collettivo
dove “tutto è pace e silenzio”,
me lo ricordano anche queste gocce
di pioggia fitta e sottile,
e mi sfiorano i soffi
di psychài e parvenze-èidola
con niente dentro
perché nell’oltre
ci si dimentica di sé


domenica 9 marzo 2014

Unknown

By Gianluca Palacino

Dapprima vi è il buio. Uno strano torpore ti avvolge. Caldo. Accogliente.
A un tratto, senti qualcosa, la prima volta forse.
Ed ecco che qualcosa cambia. Luce. Dolore. Stai piangendo. Inconsapevolmente, vagito dopo vagito, ti lanci nella tua nuova esistenza.
I primi anni accade tutto così velocemente: ti insegnano a comportarti "come si deve". Ti parlano di libertà, di bellezza, di varietà. Concetti di cui la tua mente, sin troppo giovane, è all'oscuro, e allora ti fidi, e li prendi per veri. Ti dicono anche a quale dio votarti.


sabato 8 marzo 2014

lo specchio davanti ad un altro specchio che riflette un io

by Silvia Dello Russo

specchio 1: sembrava la lente di un caleidoscopio
specchio 2: cosa..
io: quello specchio che guardava di tanto in tanto

specchio 2: ah
specchio1: non immagini lo stupore, l’incanto nel veder mille figure mille colori formarsi e riformarsi all’infinito ad ogni movimento.. i brividi nel percepirne la potenza, la paura di renderla forma, quindi… la paralisi… quindi la depressione.

specchio2: la depressione??
io: si, la depressione. Non arrabbiarti, credeva di esser fragile
specchio 2: fragile??
io: ti ho chiesto non arrabbiarti
specchio 2: perché non dovrei arrabbiarmi! io sono la rabbia. Mi ha incelofanato qui, in questo scatolone per.. non sai quanti anni
io: lo so, forse ti ha messo al sicuro, non voleva ti rompessi, sai… i sette anni di disgrazia..
specchio 2: sette sono le vite che non gli basterebbero a sfogare la mia rabbia

specchio1: mentre giravo il caleidoscopio, c’era la musica
specchio 2: di un carillon?
specchio 1: no, di una banda che suonava una strana marcia funebre.. una festa macabra.. che strano… non finiva mai
specchio 2: è scemo
io: no, affatto era INTONTITO
specchio 2: ah

specchio 1: girando il caleidoscopio tutto era circolare ad incastro e… geomentricameNte confuso..
specchio 2: te l ho detto che è scemo..
io: no, confuso

specchio 1: a forza di girarlo, poi, mi è venuta la nausea
specchio 2:…
specchio 1: fino a che l’ho vomitata
specchio 2: cosa?
specchio 1: la nausea, la spessa e fitta coltre di tourbillons.. attento! ci mancava poco che non la pestavi.
Specchio 2: impossibile, io l’ha pulita ancor prima che la vomitassi..
Specchio 1: ahhh!

io: sentite? C’è un concerto…
specchi 1/2: dove?
io: in fondo alla strada
specchi 1/2: è vero.. che bello
io: andiamo a sentirlo! corriamo..
Specchi 1/2: si! 

… io specchio 1 e specchio 2 si perdono nella notte di fronte ad un incantevole concerto sotto la luna e le stelle



venerdì 7 marzo 2014

Fotografie

by Marco Ferrante

Non capisco
che differenza c'è
tra il mio amore per lui
e quello di tutte le altre donne
io sono un caso
sarei dovuta andare da un'altra parte
e invece mi hanno inviato qui
come un pacco con un
indirizzo sbagliato

giovedì 6 marzo 2014

Les robes sales

by Daniela Palumbo

Les robes sales
ont l'odeur d'une subtile indifférence.
Lentes paroles
tenues à des fils
quand le ciel est sur le point 
de céder aux larmes.

Les robes sales
sentent
la méfiance de ceux qui passent coude à coude.
Qui voient, qui savent et puis
aux yeux de tout le monde
se cachent derrière la vitre
de leurs grosses lunettes.

Les robes sales montrent
le gris des âmes à moitié
blanches et noires.
Eclaboussées de silence
moisies de sang mais sans blessures
juges et coupables.

Les robes sales ne sortent jamais 
dans les rues
ne se laissent pas envoler 
au delà des fenêtres
pousser hors le clos de nos chambres.
Elles sont clouées au sol d'un vide enfer.


domenica 2 marzo 2014

ancora quei vecchi pensieri-bis prima del sonno

by guido monte

in principio. in principio creò il cielo e la terra, e lo spirito volava a pelo d’acqua sulle onde scure.
wara hawat toh waboh terra senza forma, sola

miracolo. le antiche scritture millenarie sulle avventure dei fratelli barata, lì ho sentito per la prima volta di un paradiso rifiutato da un eroe mitico, perché non ospitavano il suo cane.
nelle parole invece di yudishsthira ecco le vie dimenticate del miracolo degli uomini: continuiamo a vivere, anche di fronte alla morte, come se fossimo immortali.

una bimba rinata alle parole: talitha kumi