sabato 31 dicembre 2011

Dagli autori a tutti i lettori di PAlingenesi

BUON


Night and day

di Laura D


Se quest’anno non ci sono state novità rilevanti da segnalare nella vostra vita quotidiana, provate per il nuovo anno a stilare un elenco di tutto ciò che vorreste cambiare; sbizzarritevi con la lista dei vostri progetti futuri,  non tralasciate nessun desiderio, quelli impossibili sono i più spassosi da trascrivere. L’occorrente è di facile reperimento, bastano infatti  un foglio, una penna e un minuto di raccoglimento. Un modo per entrare in confidenza con la vostra parte creativa sarebbe quello di stimolarla attraverso l’espressione artistica, così gli eventi della settimana proposti saranno il rotore di questa nuova impresa personale.

 Il primo gennaio al Teatro Biondo Stabile di Palermo in via Teatro Biondo 11, va in scena Natale in casa Cupiello di Eduardo de Filippo, proponendo un’ edizione innovativa di una delle commedie più famose e celebrate dell’autore, con Nello Mascia, Benedetta Buccellato, Sergio Basile, Gino Monteleone, Roberto Giordano.

Il naufragio


di Raimondo Augello 

Lo scorso 26 ottobre è stato pubblicato dalla Feltrinelli un libro (Il naufragio. Morte nel Mediterraneo) che ricostruisce l’intera vicenda dell’affondamento della Kater i Rades, una piccola motovedetta carica di profughi albanesi, avvenuto la sera del 28 marzo 1997. L’autore, Alessandro Lo grande, è un giovane giornalista tarantino già noto per avere pubblicato altri libri inchiesta, come quello in cui nel 2008 (“Uomini e caporali”) ha denunciato la piaga del caporalato nelle campagne del Sud Italia, libro che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Questi i fatti.

"Stupor Mundi" - Riassunto degli avvenimenti più importanti del 2011



Edizione n°20, chiusa alle ore 12:00 del 29/12/2011.

In questa edizione si ripercorrono, mese per mese, le notizie e gli avvenimenti più importanti dell'anno 2011.

- Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- "Ammucciari": nascondere. Termine attestato in lingua siciliana almeno dal 1322.

venerdì 30 dicembre 2011

"L'anno che verrà"

di Francesca Saieva

Che il 2011 non si sia fatto mancare nulla (catastrofi nucleari, calamità naturali e non) è indiscutibile. Ma ancor più evidente mi sembra (come dice una celebre canzone) che “l’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va”. E giorno dopo giorno, le testate giornalistiche lo confermano; piazza Tahir continua a ‘bruciare’ nonostante l’era post-Mubarak; non di certo più pacifiche le notizie di questo mese dal fronte siriano, dove continuano le manifestazioni contro Bashar Al Assad. Che dire poi del carico di bambini sbarcati, in questi giorni, con un gommone a Otranto, e di Samb e Diop, senegalesi assassinati a Firenze (culla della civiltà e cultura) da un ‘killer’ razzista, o per mano (secondo i più reticenti) di un pazzo omicida?

e per concludere l'anno...





senza titolo
di guido monte

tra poco si vedrà una luce bianca,
un grande
e sottile silenzio,
e nello schermo vedremo noi stessi,
mentre guardiamo il mare nero
di fronte all’antico albero della vita,
e negli occhi di ogni animale
ricorderemo sospiri
di una creatura vivente,
carezze passate,
de musicas y paraìsos de sueños,
sogni passati.
le ciel è ormai sans étoiles,
i vostri volti spenti si scrutano
senza più alcuna parola da dire.
tambien mi vista se vuelve sincera,
al lado de los columpios abandonados
y de las flores del crepùsculo,
para despertarme hace miliones de años,
en la nostalgia de un pasado lejano
che no puede volver
________________________________________
the last verses tradotti by olga milazzo

giovedì 29 dicembre 2011

Da "Tremila Mondi in un solo Istante di Vita"



di Guido Monte & Vittorio Cozzo

inferno

in quel mondo esistevano solo tre prototipi di uomo e di donna che poi si moltiplicavano all'infinito, in milioni di copie. le donne erano l'ipocrita, la sensuale, la calma apparente; gli uomini erano l'ubriaco, il violento, lo schiavo.

Date a Cesare quel che è di Cesare. Lettera aperta a Francesca Saieva


di Enzo Barone

Cara Francesca
vorrei attraverso la tua autorevole rubrica di lettere stimolare una riflessione, che spero si trasformi presto in dibattito, in polemica persino, e più si infuoca e meglio è.
La pietra dello scandalo – tanto per entrare nella terminologia biblica – è la tanto dibattuta questione sulla liceità, il dovere, l’opportunità “politica” infine, che la Chiesa Cattolica paghi come tutti i comuni cittadini l’ICI sugli immobili che non sono propriamente destinati alla professione del culto.
E’ quello che si chiedono in tanti, anche molto ben al di là del recinto che contiene l’agguerrito popolo degli anticlericali.

mercoledì 28 dicembre 2011

le choix

by Silvia Dello Russo

si faccia avanti chi ne ha davvero coraggio
perchè solo di coraggio ora si parla
l'occhio è bendato
il precipizio altissimo
è il suo turno madame
si butti e apra le braccia:
che siano ali o arti di piombo
si accomodi...

martedì 27 dicembre 2011

La cagnetta

by Sandra Collura

La nera notte
fuggiva dai tuoi occhi tondi
ed io covavo l’insano desiderio
di affondare le mani nella calda ferocia
che si affacciava dai bianchi denti aguzzi di lupo.
Dai tuoi occhi, pervasi da indifesa dolcezza,
ammiccavano le bianche lunette della paura.
E mi perdevo in quello sguardo:
la tua paura era la mia paura
Fragilità tenera e cattiva
in te si mescola con ansia d’amore
vieni dalle scure voragini dell’universo
dove la vita è un grumo di caldo sangue.
Sei venuta, un fremito di vita convulsa
con la bramosia delle tue fauci ferine.
Piccola, fragile
Col cuore ferito da carezze e abbandoni,
Cosa da vendere all’egoismo
Degli sguardi che ti desiderano.
Quel pomeriggio andavi dove fiutavi
Ti aggiravi dimentica
Col collarino rosa delicato
Ti aggiravi fremente,
nello sporco marciapiede bagnato
lucido il pelo nero, dopo la toletta.
Dalla casa alla strada, quasi indifferente
Ma, non so, forse
Il riflesso d’un istante d’amore
S’accende nelle tue scattanti zampette.
Dov’ è lo spirito?
Forse è tutt’uno con la materia di cui sei fatta.
Divina bestialità
Perfori col tuo sguardo vuoto
L’umano superiore spirito
E lo riempi di terrore.

lunedì 26 dicembre 2011

I bambini e il cane









by Sandra Collura (foto di Marta Ciravolo)


Meriggio d’inizio estate
Il vento soffiava dal mare,
come l’andante di una sinfonia
volteggiava tra i bianchi archi della terrazza
assopita
vegliavano i bambini in coppia;
giocava il vento tra i mobili capelli
e giocavano i fanciulli con la cagnetta
davano ordini, ridevano.
Lei, nera, conosceva le regole
si contendevano la palla color arancio.
Si confondevano la agili gambette
e le nere zampette.
S’inseguivano nel libero gioco
i fanciulli dalle pupille dorate
e la cagnetta dai bianchi aguzzi denti.
Come polla di acqua limpida
da un anfratto affiora, pura
così la gioia dalle labbra rosse, sorride.
Si capiscono i bambini e il cane,
parlano la stessa lingua.
Fanno un gioco dalle regole segrete.
Ma c’erano regole?
Tutto era facile, alla buona,
senza particolare intenzione
come un pranzo di domenica tra sorelle.
Infinite le varianti,
accidentale il lancio del pallone
disarmonica la corsa:
tutto senza scopo ma
armonioso.
I bambini e il cane non sapevano…
la potenza del riso in ogni gesto
la precisione della perfezione
in ogni scatto.

Il vento dal mare
s’infilava nel balcone panciuto
inondava lo spazio
incorniciato dai bianchi archi.
Non avevano paura
non avevano ancora mangiato
il frutto dell’albero.

Un paradiso, la terrazza ventosa.

domenica 25 dicembre 2011

lettere insulari a Francesca Saieva - Natale, veri e falsi simboli

Lettere 'insulari', rubrica a cura di Francesca Saieva
Se volete condividere pensieri, idee e perplessità, scrivete a francescasaieva@gmail.com

Cara Francesca Saieva,
le scrivo a proposito dell'arrivo del Natale: si vende un po’ di più e tutti continuano comunque a pensar al portafoglio, altro che solidarietà per i più deboli! Non esiste allora più la festività come momento del sacro e di vicinanza agli altri? Ciao a tutti, Adriana Burgio (Trapani)

Cara Adriana,
sin dalla notte dei tempi non c'è mai stata una demarcazione netta tra sacro e profano (mi viene in mente l'episodio di Gesù al Tempio). La storia, d'altronde, lo insegna, basta pensare a fenomeni-evento come la vendita delle indulgenze, la simonia, le crociate, il nepotismo dei papi ecc...
Sembra proprio che la naturale attitudine dell'uomo sia quella di mercificare qualsiasi cosa, tanto che fare del Natale un business credo non sia, infatti, soltanto una prerogativa dei nostri giorni.

sabato 24 dicembre 2011

E' la notti di Natali! Auguri!!

Testo e video di Fonso Genchi



La tradizione delle Novene natalizie cantate in Sicilia è molto forte. Le Novene rappresentano un’occasione per stare insieme, per fare festa per le strade e nelle piazze vivendo il Natale in una dimensione semplice e comunitaria; una dimensione molto distante da quella consumistica che si è imposta negli ultimi tempi.
Scoprire - per chi non la conoscesse - questa tradizione natalizia siciliana

Night and Day

di Laura D
Durante il periodo natalizio le vetrine ci abbagliano, gli oggetti diventano pacchi fluorescenti inghirlandati da fiocchi luccicanti. Attenzione a non lasciarsi distrarre eccessivamente dall’eccesso di fronzoli,  prima di iniziare ad avvolgere i doni da distribuire ad amici e parenti, ricordatevi che il pacco prima o poi sarà scartato. Per evitare delusioni ai lettori del blog gli eventi della settimana proposti saranno al netto della confezione.

Lettera all’amico arcangelo


by Silvia Dello Russo
(disegno di Elena Belvedere)

Arrivo cieca
davanti alle tue ali immense aperte
sorda
al tuo battito
Gabriele
la mia è un anima disperata e ha perso la speranza
anima sola che gioca costruisce scrive piange…
pur sempre sola
negli anni le è stata negata la fiducia
con le fruste dei disincanti e delle perdite
la mia anima non ha più coraggio
e non sa più
osare lasciarsi conoscere e conoscere
la mia anima ha sete
la mia anima ha fame
e si tormenta con le mani tra i capelli
(sì, i capelli dai mille colori d’arcobaleno,
quelli che portavano i sogni di una bambina)
e grida un urlo disperato e silente
mentre sola
a volte…
continua a spiare all'orizzonte

Sul tuo batter d’ali
falla salire questa notte
e portala lontano,
portala là
dove guarda.

Il paese delle meraviglie

di Raimondo Augello 

Qualche giorno fa Rai radio 1 ha mandato in onda un’intervista al responsabile di un’associazione svizzera di tutela dei diritti per i cittadini che parlando della situazione nel suo paese ha fatto dichiarazioni che meritano qualche riflessione, non foss’altro che per il fatto che esse ci presentano un quadro che in parte sfugge allo stereotipo della terra ricca, felice e civile che il nostro immaginario assegna alla confederazione elvetica. Da tale quadro emerge un paese lacerato da profonde disuguaglianze sociali in cui, al dire dell’intervistato, il 2% della popolazione detiene il 65% della ricchezza complessiva; nella sola Zurigo il 12% della popolazione vivrebbe in condizioni di indigenza e così nel resto della Svizzera, e ciò anche a causa di un sistema sanitario esclusivamente delegato a lucrose assicurazioni private.

Primavera araba, un anno dopo

di Rabih Bouallegue

Sono passati dodici mesi e sei giorni da quando Mohamed Bouazizi, giovane venditore ambulante di Sidi Bouzid si diede fuoco  di fronte il governatorato della propria città dando inizio a quella che i media internazionali hanno battezzato '' la rivoluzione dei gelsomini''  evento che portò alla clamorosa caduta , il 14 gennaio 2011 , del regime di Ben Ali, primo dittatore arabo a  cadere sotto la pressione del proprio popolo. Un evento che in seguito  spinse altri popoli arabi come in Egitto e successivamente in Libia ,Yemen , Bahrein e Siria ad emulare le eroiche gesta del ''giovane'' popolo tunisino.

"Stupor Mundi" - Edizione di venerdì 23 dicembre



Edizione n°19, chiusa alle ore 12:00 del 22/12/2011.

- Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citati nelle notizie: Augusta, Caltagirone, Castellammare del Golfo, Catania, Custonaci, Gangi, Longi, Montalbano Elicona, Palermo, Sutera, Siracusa, Termini Imerese.

venerdì 23 dicembre 2011

La chute
















by Silvia Dello Russo

Sono precipitato dentro
Nel fondo
Immenso profondo
Dei miei magmatici
Bollenti
Antichissimi
Inferi
Vorticando dentro di me
Tanto che più
In alto
Alla bocca s’avvertiva il mio grido

E galleggio nei paradisiaci cieli
Negli azzurri tenui e rosa
Della mia anima

giovedì 22 dicembre 2011

un racconto di cechov




corsia numero sei
di guido monte
(dal racconto di anton cechov)

un padiglione abbandonato dell’ospedale,
dentro un bosco di lappole, il tetto arrugginito,
il camino a pezzi, i campi verdi che guardano
e invadono questo carcere triste.
e mucchi enormi di rifiuti d'ospedale.
e nikita, il custode-infermiere ottuso,
che colpisce per far male,
picchiare
l’unica via per lui possibile
per mantenere un presunto ordine.

e cinque malati, pazzi, seduti sul letto.

e uno parla in buona fede della bassezza umana,
del sogno di un mondo diverso
e di una vita che non ci sarà mai,
come tanti politici quando
mentono sapendo di mentire.
un altro parla delle tante croci al merito
ricevute da capi di stato,
come i tanti “normali” che si vantano
di immaginari riconoscimenti ricevuti
in virtù di presunte doti eccezionali.

e ogni giorno ritorna uguale,
il tè, e la zuppa di legumi.

andrèj efimyc è il dottore, e non ha cura di sé.
in ospedale non viene tutti i giorni,
tutto l’annoia, anche se continua
a comprare qualche libro di filosofia.
per lui nel mondo tutto è insignificante
e la vita è una scomoda trappola:
il passato da dimenticare,
il presente pieno di sporcizia e malattia,
tutto è vanità, tutto è uguale.
ed il vice, evgènij fëdorovic, vuol soffiargli il posto.

ivàn dmitric invece, uno dei matti,
accusa efimyc perché sani e matti sono uguali,
eppure i sani possono passeggiare e vivere
e i matti sono i malati prigionieri…
lo accusa per una disperata
e improvvisa volontà di vivere.
ma è dipeso solo dal caso, nota il dottore,
è stato solo un caso, qualcuno
in carceri e manicomi deve pur starci,
tutti moriamo e dio non c’è,
spiega il dottor efimyc…
è facile parlare così, risponde ivan
se non si è mai sofferto veramente.

ma ormai tutti sparlano del fatto
che il dottor andrèj efímyc va sempre
nellla sala numero 6, a parlare
con ivàn, e senza prescrivere niente.
e il collega chòbotov vuole rovinarlo..

allora efimyc si mette a viaggiare con l’amico
michaíl aver'jànyc, ma passa il tempo
del viaggio coricato nei divani
delle camere d’albergo, e regala a michaìl
gli ultimi suoi cinquecento rubli,
perché l’amico ha perso al gioco;
quando tornano a casa
nel frattempo il collega l’ha sostituito,
ed efimyc ha perso il posto.

ormai è dentro un cerchio incantato.

alla fine lo portano alla corsia dei pazzi,
gli consegnano una veste da camera, e le pantofole.
efímyc li indossa indifferente
e guarda i campi alla finestra.
capisce di essere troppo debole
e che deve uscir fuori, andar via…
ma l’infermiere nikita gli spacca la faccia,
e lui capisce allora tutto il dolore
che ogni paziente della corsia
doveva aver provato per anni e anni
in quel luogo di dolore.

poi di sera muore, un colpo apoplettico.
un brivido, nausea: colori, qualche visione,
poi scompare tutto per sempre.
il suo cadavere, nella cappella,
è illuminato dalla luna.

domenica 18 dicembre 2011

Il torero e la bambina (by Silvia Dello Russo)



By Silvia Dello Russo
(Disegno by Elena Belvedere)

Lui scese ritto e fiero
Possente e bello come il sole
Tra il clamor dell’arena
Che affascinata, ammaliata incantata
Lo acclamava.
L’odore della polvere il clamore della folla
Entravano pieni nelle sue narici
Ed in lui virile forza cresceva.
… Si aprirono i cancelli
Ed al posto del possente
Invincibile massiccio toro…
Ne uscì una bambina.

Il torero sventagliò il drappo rosso
Prese le sue frecce tra le dita
Ma tutto gli ricadde al suolo.

La folla acclamante
Incitava l’atto castigatore.
Il torero, dapprima esitante,
Prese tra le braccia
La bambina e la porto via con sé
Piccola e tremante

SDR

sabato 17 dicembre 2011

"Stupor Mundi" - Edizione di venerdì 16 dicembre



Edizione n°18, chiusa alle ore 12:00 del 15/12/2011.

- Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citati nelle notizie: Agrigento, Catania, Palermo, Polizzi Generosa, Siracusa, Termini Imerese.

venerdì 16 dicembre 2011

Night and Day

di Laura D



Di questi tempi capita sempre più di frequente di non poter decidere la nostra sorte, che si tratti di dichiarare guerra ad un altro stato, di preservare una stabilità economica che garantisca una vita decorosa per chi ha lavorato duramente, di favorire la ricerca e lo sviluppo in un clima positivista che abbia a cuore la salute della gente. In attesa che il buon senso di molti si scongeli, possiamo ancora agire nel quotidiano; scegliere cosa leggere, cosa ascoltare, chi aiutare, dove fare la spesa, come passare il tempo libero e dare dei consigli sugli eventi della settimana:

giovedì 15 dicembre 2011

IL VIAGGIO




by Silvia Dello Russo
(foto di Valeria Greco)


vento sole e mare
incantevole trinità del navigatore

sole

Casa degli Dèi per gli erranti dei deserti

freddo gelo e alture riparo per anime turbate

ho viaggiato

camminato

navigato

ho riso

ho pianto

ho pregato

graffiato mani e cuore

straziato parole

fino a divenir muta

eppur mi è dolce

naufragar in te anima mia

e ritrovarti

e riscoprirti

ogni istante

mia nuova terra

di conquista

SDR

mercoledì 14 dicembre 2011

pensieri in scrittura automatica




by guido monte




1
tutto nasce da un gesto,
uno sguardo
dall’inconsapevolezza giovane
di chi non sa
che le cose finiscono,
come gli inconsapevoli cani e asini
che creano mondi con lo sguardo…
sapere tutto ci rende invece
un mare cieco e immobile
perché non è necessario
compiere più nulla, se
sai che dopo
giunge il grande sonno
senza sogni.
ma non c’è più tempo
per quasi niente, due occhi
non bastano, e un respiro
può solo per un poco
rallentare il ritmo del tempo…
come ascoltando i tuxedomoon
non ancora menomati dall’usura,
o scrivendo di un pazzo-malato
escluso da tutto, rinchiuso in un margine
che è ormai il nostro centro, da ricordare
perché del tutto dimenticato.

martedì 13 dicembre 2011

Il paese dell'accoglienza


di Raimondo Augello

Periferia torinese, alcuni giorni fa; una ragazza sedicenne racconta di essere stata violentata da due zingari, dando il via ad una spedizione punitiva di inaudite modalità e proporzioni che scatta nottetempo . A poco serve che subito dopo la presunta vittima racconti di essersi inventata tutto: soltanto l’intervento delle forze dell’ordine riesce ad evitare il peggio, dissuadendo più di un centinaio di facinorosi che brandiscono spranghe e coltelli e si sono lanciati ad una indegna caccia allo straniero, mentre i vigili del fuoco provvedono a spegnere le fiamme che alte si levano dal campo Rom.

lunedì 12 dicembre 2011

Lo statuto Siciliano ci salva dalla “politica” di lacrime e sangue del Governo Tecnico e non solo



di Marcello Russo

Le fasi che hanno portato alla caduta del Governo Berlusconi sono state troppo concitate e frenetiche e le motivazioni non sono state comprese dalla maggioranza della popolazione. Solo negli ultimi giorni, a frittata già fatta, sono cominciate a circolare, tra i media, le notizie sulla storia personale, professionale e sui celati interessi che rappresenterebbe il bocconiano Prof. Monti.
Le teorie definite “complottiste”, ma seguendo gli eventi possono, ormai, essere dichiarate realiste, parlano di tentativi di riduzione della democrazia nei vari Stati nazionali fino ad esautorare quest’ultimi per creare gradualmente un governo mondiale con un'unica moneta mondiale il cui prototipo è già stato realizzato e presentato alla stampa.

FABULA RASA



di Julio Monteiro Martins
photo by Giovanni Russo

Lasciare la favela
e riacquistare la favella.
Cantare
la favela carioca
con la favella toscana:
affabile favola.

Tempo fa
sulla cima di Rocinha
sono apparse le torri
di San Giminiano.
Tra i vicoli
di Santa Marta,
Santa Maria dei Fiori.
Sul Vidigal,
vendemmia.

Mira. Miracolo.
Cadenza triste di samba.
Lamento.
Violino.
Viola da gamba.

Dantesco spettacolo:
la favela brucia,
colonne di fumo nero,
cipressi.
Botafogo sull’Arno.
La città sul monte
che arde.

Spari in aria,
pallottole vaganti,
peregrini mortai.
Rio in fuoco,
fiume in fiamme.

Rivoli di sangue
sfociano nell’Arno,
nel Serchio, Tirreno.
Rivoli di vino
hanno tinto la Barra,
Niterói, Guanabara,
veleno.
* * *
Lucca, 2 maggio 2005

Julio Monteiro Martins nasce nel 1955 a Niteroi, nello stato di Rio de Janeiro (Brasile), e già nel 1976 pubblica i primi racconti. Ha insegnato in università e college americani ed europei, e dal 1996 all’università di Pisa, dove attualmente tiene il corso di Lingua Portoghese e Traduzione Letteraria. Dirige inoltre il Laboratorio di Narrativa del Master di Scrittura Creativa, presso la Scuola Sagarana di Lucca. È fondatore e direttore della rivista culturale Sagarana (www.sagarana.net).Uno dei fondatori del del Partido Verde brasiliano, e del movimento ambientalista brasiliano “Os verdes”, è avvocato dei diritti umani per il Centro Brasileiro de Defesa dos Direitos da Criança e do Adolescente. La produzione letteraria di Julio Monteiro Martins comprende numerose opere sia in portoghese brasiliano che in italiano, di narrativa ma anche poetiche e teatrali. In italiano, una monografia sulla sua opera è Un mare così ampio: I racconti-in-romanzo di Julio Monteiro Martins, di Rosanna Morace (Libertà edizioni, Lucca 2011).

sabato 10 dicembre 2011

Un'occasione perduta

di Raimondo Augello
Se l’opinione pubblica non fosse giustamente concentrata in questi giorni nel seguire gli sviluppi di una crisi economica internazionale che non ha precedenti dal ’29 ad oggi, probabilmente altra risonanza avrebbero avuto i fatti che si stanno consumando in Val di Susa. In quei luoghi un movimento di popolo, da cui restano sostanzialmente escluse le logiche di partito, fatto di gente di ogni condizione, operai, professionisti, famiglie, cerca in tutti i modi di manifestare il proprio dissenso nei confronti della scelta di costruire la linea ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino a Lione.

"Stupor Mundi" - Edizione di venerdì 9 dicembre



Edizione n°17, chiusa alle ore 12:00 del 7/12/2011.

- Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- "Lunidìa": in questa edizione abbiamo scelto questo termine per indicare il primo giorno della settimana. Il Siciliano offre diverse possibilità per i giorni della settimana; nel caso di lunedì, a parte il più colto "Lunidìa", sono usati - a secondo del luogo - anche "Luni" e "Lùnniri" e l'italianismo "Luneddì".

- Terza persona singolare del passato remoto dei verbi della prima coniugazione (-are): in questa edizione abbiamo alternato la desinenza in -au con quella in -ò. Entrambe le versioni sono corrette ("purtau/purtò"). La desinenza che mantiene il dittongo "au" è la originaria ed è ancora abbastanza usata in varie zone dell'Isola. Nell'agrigentino è usata la desinenza in -à ("purtà")

- Città e località di Sicilia citati nelle notizie: Bagheria, Catania, Palermo, Siracusa

venerdì 9 dicembre 2011

Night and Day

di Laura D


In prossimità delle festività, sotto l’influsso del clima natalizio, si è pervasi dalla voglia di nuove scoperte. Se rinuncerete all’idea di scoprire un nuovo continente, sarà altrettanto avventurosa la riscoperta della vostra città. In Piazza Mediterraneo  nel quartiere Albergheria è stata recuperata una piazzetta, dove prima c’era degrado e spazzatura, un gruppo di volontari dell’associazione Albergherilla insieme alla collaborazione degli abitanti della zona hanno prima sgomberato il suolo dai calcinacci, poi si sono adoperati nella costruzione di panchine e aiuole multicolor con materiale riciclato e piantato fiori e arboscelli.

martedì 6 dicembre 2011

PALINGENESI FASULLA

di Julio Monteiro Martins

Borborigmo birbantello.
Procacciatore. Progenitore.
Profittatore. Profiterole.
(dimmi un po’,
quanto ti piacciono
le parole?)

Fatterello, mulinello,
turbinio, risucchio,
pescecane, pisciacane,
marzapane, piantagrane
(ma quanto ti piacciono
le parole
italiane!)

Tarassaco, talabalacco,
fuorisacco, culdisacco,
maghetta, magagna,
magari
(quanto ti stupiscono
i vocabolari!)

Pupazzo,
pompetta, pompelmo,
tafferuglio, baruffa,
buchetta, bucaniere,
carboniere, carabiniere
(sono fortissime
queste parole straniere)

Cocomero, cucuzzolo,
cuccagna, culatello,
colbacco, perbacco
(anch’io mi diverto
un sacco)

Giochetto antelucano,
nottetempo,
battifianco, nondimanco
(ma ora sono
un poco stanco)

Pipistrello, polentone,
palpatina, palmatoria,
palmarès o pince-nez
(dormo e poi,
come sempre, le sogno
in português)
* * *
Lucca, 10 Aprile 2004

Julio Monteiro Martins nasce nel 1955 a Niteroi, nello stato di Rio de Janeiro (Brasile), e già nel 1976 pubblica i primi racconti. Ha insegnato in università e college americani ed europei, e dal 1996 all’università di Pisa, dove attualmente tiene il corso di Lingua Portoghese e Traduzione Letteraria. Dirige inoltre il Laboratorio di Narrativa del Master di Scrittura Creativa, presso la Scuola Sagarana di Lucca. È fondatore e direttore della rivista culturale Sagarana (www.sagarana.net).
Uno dei fondatori del del Partido Verde brasiliano, e del movimento ambientalista brasiliano “Os verdes”, è avvocato dei diritti umani per il Centro Brasileiro de Defesa dos Direitos da Criança e do Adolescente. La produzione letteraria di Julio Monteiro Martins comprende numerose opere sia in portoghese brasiliano che in italiano, di narrativa ma anche poetiche e teatrali. In italiano, una monografia sulla sua opera è Un mare così ampio: I racconti-in-romanzo di Julio Monteiro Martins, di Rosanna Morace (Libertà edizioni, Lucca 2011).

lunedì 5 dicembre 2011

Lettere parmigiane






Lettera ad un amico di Sicilia
by Silvia Dello Russo
photo by Maria Rotolo

Amico mio, caro amico
che di storia del mondo
la tua terra è attraversata
Amico mio carissimo
che di gialli e aranci profumi
la tua sterminata terra è inebriata
La tua terra, sì
abbracciata dai mari e dalle storie
dei tempi che oggi il vento fin qui
mi narra, tra le nebbie delle mia pianura,
tra i grigi pallidi del mio umido autunno
tra le zolle scure e bagnate dei miei campi.
Quasi avverto la salsedine tra i capelli
e respiro i colori della terra tua
I profumi di Sicilia mi arrivano
come ritmo di tamburi nelle vene
e mi perdo negli strati della tua storia.
A te il rintocco delle campane
di sperduta campagna
a te il placido Po
ed i pensieri di un’amica
seduta come un’indiana al centro
della sua pianura, della sua tribù

A te il grido
che attraversa tutte le lingue tribali di terra nostra
e le mia e la tua terra danzino intorno a questo fuoco
che i tamburi si uniscano ai flauti
il tuo mare e la mia nebbia
salgano come fumo ai cieli
e siano offerta ai nostri Dèi

SDR

domenica 4 dicembre 2011

La Storia proibita

a cura di Raimondo Augello
Il video di accompagnamento è quello della canzone di Mimmo Cavallo "Siamo briganti"

Lo scrittore Pino Aprile, recentemente a Palermo per la presentazione del suo ultimo libro, Giù al Sud, la scorsa estate, in collaborazione con il regista  Roberto D’Alessandro e con il cantautore pugliese Mimmo Cavallo, ha portato in tournee uno spettacolo teatrale che traendo il titolo dal suo Terroni si riproponeva di raccontare, anche attraverso il ricorso al linguaggio del teatro e della musica, quella “storia proibita” che è oggetto della sua ormai nota pubblicazione. Particolare attenzione è stata riservata alle musiche e ai testi che ad esse si accompagnano, per le quali Mimmo Cavallo è ricorso anche a frequenti citazioni

Lettere 'insulari' a Francesca Saieva - Il silenzio della 'cultura'

Lettere 'insulari', rubrica a cura di Francesca Saieva
Se volete condividere pensieri, idee e perplessità, scrivete a francescasaieva@gmail.com

Cara Francesca Saieva,
studio da autodidatta e seguo da vari mesi il vostro blog (che mi ha incuriosito per il titolo), anche se solo ogni tanto, e sono contento che inizi anche questa comunicazione con una redattrice in una rubrica fatta per questo. Volevo chiederti questo: come vivete nel vostro sito questo "silenzio assordante" della cultura nel web, nei media, nella società? Sembra che non conti più nulla, anzi sia da noi addirittura vista con sospetto dal potere, come qualcosa di inutile e malato... percepisci anche tu questo disagio?
Saluti, Ettore Paoli (caltanissetta)


sabato 3 dicembre 2011

"Stupor Mundi" - Edizione di venerdì 2 dicembre



Edizione n°16, chiusa alle ore 12:00 dell'1/12/2011.

- Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citati nelle notizie: Alcamo, Catania, Mazara, Milazzo, Palermo, Paternò, Priolo, Siracusa, Termini Imerese, Trapani.

venerdì 2 dicembre 2011

"Giù al Sud" c'è rivugghiu...



(testo e video di Fonso Genchi)

La scorsa settimana lo scrittore Pino Aprile, autore del best seller “Terroni”, ha presentato in diverse località della Sicilia (Palermo, Termini Imerese, San Marco d’Alunzio, Messina, Catania) il suo nuovo libro “Giù al Sud”. Dovunque è stato accolto da un pubblico numeroso, disposto ad ascoltarlo con attenzione ed interesse. Niente di nuovo: negli scorsi 18 mesi Pino Aprile ha girato il Sud ed è stato più volte in Sicilia ma anche nel resto del Paese - con qualche puntatina persino in America - per presentare “Terroni”; in realtà, per parlare della vera storia del Risorgimento, mettendo in luce - come ha fatto nel libro - situazioni ed episodi rimasti sconosciuti alla maggior parte dei cittadini che hanno, su questo tema, una informazione derivata quasi esclusivamente dai propri studi scolastici, studi - come oramai è risaputo - molto parziali.

Night and Day


di Laura D


E’ stato chiesto ad un esperto pasticciere di Palermo quale sia il segreto del prelibato ripieno dei suoi cannoli, lui ha risposto: “ad ogni assaggio si devono poter scoprire nuove intonazioni”. In concreto: anche se la musica non cambia, esistono innumerevoli alternative di arrangiamento. A voi gli strumenti per comporre il vostro adattamento armonico tra le iniziative della settimana:

Il 3-4 dicembre al Teatro Biondo in via Teatro Biondo 11 , è possibile assistere allo spettacolo Slava’s Snowshow, messo in scena dall’artista Slava. L’ambientazione è caratterizzata da un suggestivo scenario di ghiaccio e neve, dove dei clown si animano in rocambolesche peripezie.

La fermata




By Silvia Dello Russo
photo by Guido Monte

Alla fermata dell’autobus
una vecchia insegna luminosa lampeggia
fendendo a tratti la nebbia
affilando strali nella mia memoria.
A quella fermata dell’autobus forse due secoli prima
un bambino ed una madre, ai piedi di un gelso…
Il vento attraversava i loro folti incolti capelli.
Innanzi a loro una prateria d’infinito.
La madre, dalla mano ruvida morbida calda,
accarezza il capo del bimbo
che leggero guarda gli occhi materni
restandovi all’interno,
profondo e sicuro.

L ‘anziana signora di fianco a me
chiede che ore siano,
e si lamenta del freddo e dell’umidità,
arriva l’autobus, l’11
saliamo
e dai vetri appannati apro un piccolo tondo
col palmo del mio guanto freddo
ed in lontananza
continuo a guardare
quella madre
quel bambino
quel sole morbido e giallo infondersi
tra i rami del gelso
tra i loro capelli