Spazio per mettere in circolo idee, discussioni, opinioni, prodotti letterari, riflessioni a voce alta riguardo alla cultura e alla storia contemporanea. Con un fortissimo richiamo alla realtà della città di Palermo.
sabato 31 dicembre 2016
Al nuovo anno
di Fabio D'anna
Dimmi tu, anno che bussi alle porte di uno stanco dicembre,
a quali colori di farfalle
ruberai i tramonti,
a quanti fiori vermigli
assomiglierai nelle tue albe solitarie e ventose,
su quali labbra baciate e da baciare
poserai le tue lunghe ore di attesa.
Avrai un vestito nuovo
e un nuovo nome,
ruggirai alle intemperie degli inverni,
ti cullerai al canto
delle cicale d'estate
e vagherai rapito
nelle distese del grano dimenticato,
ti confonderai nelle foglie
brunite d'autunno
e nei risvegli
delle primavere d'intenti.
Ti chiamerò desiderio
e busserai
alle imposte del sogno
per destarmi
dai letarghi di malinconia
e dei ricordi luccicanti
al sole d'agosto.
Sarò io
il nuovo anno
con occhi adagiati
sui giorni a venire
e ci prenderemo per mano
nelle notti stellate
che mai sembrano avere visto il giorno.
Amami,
anno che verrà
e insieme
saremo ali
della possibile utopia
che si nutre
di passione e smarrimento.
lunedì 26 dicembre 2016
Assassina
by Silvia Dello Russo
E mi sento un po' morire
Tu assassini frammenti di me
Partendo dal centro del cuore
E mi sento un po' languire
Che tu assassini ogni istante la mia mente
E mi sento il tormento
Che assassini lenta e crudele l'anima.
E mai in vita mia
Ho provato tanta fame di vivere
Assassina!
E mi sento un po' morire
Tu assassini frammenti di me
Partendo dal centro del cuore
E mi sento un po' languire
Che tu assassini ogni istante la mia mente
E mi sento il tormento
Che assassini lenta e crudele l'anima.
E mai in vita mia
Ho provato tanta fame di vivere
Assassina!
domenica 11 dicembre 2016
Regalo di Natale
di Daniela Palumbo
Cosa vuoi offrirmi, stasera? Caffè per rimanere vigile o vino per ubriacarmi? Mi vuoi lucida, e sveglia, cosciente e presente a me stessa, oppure fragile e priva di difese?
Siamo soli, io e te, in questa stanza, non è così? E di là, di sopra, oltre le scale di casa tua, c'è una terrazza, mi dicevi, da cui si vede la strada...
martedì 6 dicembre 2016
Preghiera laica
di Silvia Dello Russo
E siamo di nuovo qui
Io te e la morte
È venuta a prenderti ancora
Cerca di strapparti a me
Come un antico sacrificio ad ogni suo ritorno le diamo un pezzo di te
Ma sappiamo che presto ti prenderà tutta.
Vorrei, se voler ancora si può
Tu andassi a lei sognando
E non con quel mantello nero che ti costringe ad indossare
Vorrei, se ancor volere si può
Che avesse ancora pietà
Che ci donasse ancora tempo
Per i tuoi sogni
Per le tue canzoni
Vorrei se allor si può
Tu volassi via
E non ti trovasse più
Mai più
domenica 4 dicembre 2016
La candela
di Sandra Collura
(foto di Laura Collura)
In una sera vuota
la volubile fiamma della candela
d’angoscia pulsava.
Cominciò poi a tremare
come il rantolo della vita che si spegne
che si fa sempre più corto
infine sembrò morire
s’ allungò, si stirò, apparve solo un puntino blu
si dissolse la luce e la sua vita
in un fil di fumo nero.
Da quell’inerzia dolce
senza un perché s’accese una fiammella
piccola e brillante.
Consumò, col suo calore la bianca cera
creò nuove cose e forme
una stalagmite trasparente
la colonna di un tempio
le canne di un organo e da quelle poi,
lungo il fianco del suo corpo mutilato,
un bianco altare e un’altra fiammella ancora
sorgeva e cantava un salmo di gloria
e poi ancora un’altra più piccola
ma vitale e luccicante.
Erano cinque, tante
ognuna con la sua vita trasmessa, contagiata.
E’ forse simile a questa la nostra vita
che si trasmette e contagia quando sembra finire?
Poi quell’effimera cattedrale di luce si sciolse
in un lago di lagrime dense
impantanandosi a terra
in piccole onde solidificate
e quel miracolo di moltiplicazione di luce
si raccolse in un’unica fiamma
che svettava solitaria, ultimo baluardo
nato da quelle diverse morti
che per un breve tempo
s’erano accese di vita
lunedì 28 novembre 2016
rien
by guido monte
il cielo resta a guardare
i microincubi terreni
nelle loro catene.
si va di buio in buio.
ogni vita è buio profondo.
mi sono addormentato
come senza possibilità di risveglio.
e nel sogno il tuo volto era triste
e ci guardavamo.
il cielo resta a guardare
i microincubi terreni
nelle loro catene.
si va di buio in buio.
ogni vita è buio profondo.
mi sono addormentato
come senza possibilità di risveglio.
e nel sogno il tuo volto era triste
e ci guardavamo.
domenica 27 novembre 2016
Lingue, popoli e globalizzazione
Stupor Mundi n°147 del 18 novembre 2016.
Puntata dedicata alla importanza delle lingue locali. Dopo aver ascoltato dalla viva voce dell'autore, Ignazio Buttitta, la nota poesia "Lingua e Dialettu", si può ascoltare l'opinione del filosofo Diego Fusaro sull'importanza ed il ruolo che rivestono le lingue locali nell'attuale momento storico.
Original Sicilian Style: il reggae in lingua siciliana
Stupor Mundi n°146 del 4 novembre 2016.
Puntata dedicata alla band reggae catanese 'Original Sicilian Style'. All'interno il video ufficiale del loro nuovo singolo, appena uscito, che sta riscuotendo in poco tempo già un grande successo online, dal titolo "Aria di Scirocco".
Questo il testo del brano, tradotto in Italiano:
Questo il testo del brano, tradotto in Italiano:
Aprila questa porta cosi entra un po’ d’aria
passa questo vento con un aria rivoluzionaria
tra odore di zagara e cultura di barocco
tra il mare e l’Etna, soffocati dallo scirocco.
passa questo vento con un aria rivoluzionaria
tra odore di zagara e cultura di barocco
tra il mare e l’Etna, soffocati dallo scirocco.
Nella mia terra hanno preso
perennemente hanno rubato
preso e sempre preso e niente
hanno mai ritornato
dalle mille ricchezze ci hanno
usati e trascurati e poi ci hanno salutato
e dimmi se ti sembra giusto o ti sembra buono
mancano le strade e ci vogliono
fare il ponte come dono
ma come puoi fare
lo vedi questo mare
che coraggio ci vuole
per poterlo toccare
poi pensi che vuoi trivellare
si ma porti lavoro alle multinazionali
che loro sono il male e hanno fatto il male
lo sai che nelle zone del petrolchimico
non si può stare
la gente che muore e i bambini
che nascono malati
questi sono i dati
ma che parlate e parlate
belli vestiti e nelle loro ville seduti
poi quando si presentano
Che fate li votate?
perennemente hanno rubato
preso e sempre preso e niente
hanno mai ritornato
dalle mille ricchezze ci hanno
usati e trascurati e poi ci hanno salutato
e dimmi se ti sembra giusto o ti sembra buono
mancano le strade e ci vogliono
fare il ponte come dono
ma come puoi fare
lo vedi questo mare
che coraggio ci vuole
per poterlo toccare
poi pensi che vuoi trivellare
si ma porti lavoro alle multinazionali
che loro sono il male e hanno fatto il male
lo sai che nelle zone del petrolchimico
non si può stare
la gente che muore e i bambini
che nascono malati
questi sono i dati
ma che parlate e parlate
belli vestiti e nelle loro ville seduti
poi quando si presentano
Che fate li votate?
Aprila questa porta cosi entra un po’ d’aria
passa questo vento con un aria rivoluzionaria
tra odore di zagara e cultura di barocco
tra il mare e l’Etna, soffocati dallo scirocco.
passa questo vento con un aria rivoluzionaria
tra odore di zagara e cultura di barocco
tra il mare e l’Etna, soffocati dallo scirocco.
Se non arrivi a fine mese
e vedi i soldi sempre contati
e alla fine ti fai il conto che c’è sempre crisi
perché qua siamo dimenticati
sempre più emarginati
figli di un Italia solo sulla carta
e sempre più abbandonati
e se mi fermo un minuto a pensare
non ho più parole da dire
su quello che ti vorrei dire e sul dal fare
vengono dal nord e vogliono solo conquistare
questo sole e questa gente, caro
te lo puoi dimenticare!
e vedi i soldi sempre contati
e alla fine ti fai il conto che c’è sempre crisi
perché qua siamo dimenticati
sempre più emarginati
figli di un Italia solo sulla carta
e sempre più abbandonati
e se mi fermo un minuto a pensare
non ho più parole da dire
su quello che ti vorrei dire e sul dal fare
vengono dal nord e vogliono solo conquistare
questo sole e questa gente, caro
te lo puoi dimenticare!
Aprila questa porta cosi entra un po’ d’aria
passa questo vento con un aria rivoluzionaria
tra odore di zagara e cultura di barocco
tra il mare e l’Etna, soffocati dallo scirocco.
passa questo vento con un aria rivoluzionaria
tra odore di zagara e cultura di barocco
tra il mare e l’Etna, soffocati dallo scirocco.
Loro hanno preso tutto è molto di più
noi non ci arrenderemo a questa guerra
per la nostra cultura e civiltà
noi non ci arrenderemo a questa guerra
per la nostra cultura e civiltà
martedì 25 ottobre 2016
I "Pupi di Surfaro" vincono a Cagliari il "Premio Andrea Parodi" (SM 145)
Stupor Mundi n°145 del 21 ottobre 2016.
La band nissena "Pupi di Surfaro" lo scorso 15 ottobre, a Cagliari, ha vinto il prestigioso "Premio Andrea Parodi", unico concorso in Italia di 'world music', con la canzone "Li me' paroli", scritta in perfetta lingua siciliana. In questa puntata di Stupor Mundi, che apre la 7^ stagione del programma televisivo, si parla di questo gruppo che fa musica di qualità e si può vedere ed ascoltare il video musicale della canzone vincitrice a Cagliari.
Note linguistiche: il lessico segue quello dei dizionari "Mortillaro" e "Pasqualino".
domenica 23 ottobre 2016
Il pettirosso
di Sandra Collura
Io e mia madre parlavamo, ricordavamo
e il presente era il
paravento del dolore.
Con le sottili zampe il pettirosso
saltellò lieve fino al
cuore
dalla finestra ci ascoltava
l’azzurro perlaceo del tramonto invernale.
Curioso, nel silenzio ci spiava
coi suoi piccoli occhi tondi
e dal rosso petto una calda fiamma tenera
d’affetto si sprigionava dalla variopinta materia
Muto, portava messaggi
di mia sorella, scomparsa nell’ultima primavera
di mio padre che si è dimenticato di sé.
Lieve, un battito d’ali ci fa desiderare
che non vorremmo essere
sole.
24/01/2016
giovedì 13 ottobre 2016
Il nuovo libro di Francesco Scrima
Torri del vento Edizioni
Riso Polo Museo
regionale d’arte moderna e contemporanea di Palermo
presentano
di
Francesco Scrima
Modera
Giada Lo Porto
Interviene
Daniela Palumbo
Venerdì
28 ottobre 2016 ore 17,30
Palazzo Riso, Sala Kunellis
Corso Vittorio Emanuele, 365, Palermo
domenica 2 ottobre 2016
'A lingua siciliana
‘A Lingua Siciliana (di Euranio La Spisa©) Putenza di la Lingua siciliana di musica, di ritmu, d’armunia, la vera Matri di la puisia unguentu chi li cori tocca e sana! Â Curti di Palermu fu aduttata di dutti e littirati canusciuta, di li pueti ‘n versi fu scrivuta di nobili e rignanti fu parrata. E ora…Lingua mia, si’ tant’offisa, c’è cu’ di Tia, pirfinu prova unta e si nni sta pirdennu la to ‘mprunta scurdata, abbannunata, vilipisa! Pueti, Dutti, genti di cuscenza di la cultura siti la primera, datimi lustru cu la vostra scenza, pi fari di sta Lingua… ‘na Bannera!
sabato 1 ottobre 2016
L'intersezionismo speculare. Un approccio filosofico per una nuova grammatica musicale
Prefazione alla quarta edizione ampliata
del Manifesto dell’intersezionismo speculare. (F.
Bernasconi, Manifesto
dell’intersezionismo speculare, Edizioni Nuova Prhomos, settembre 2016)
di
Francesca Saieva
Cercherò di parlare di Intersezionismo speculare in
termini di fenomenologia dell’ascolto, quale
possibile percorso di scrittura musicale.
Secondo Th. Bernhard, “ciò che si descrive rende
manifesto qualcosa, che corrisponde alla volontà
di verità di colui che lo descrive, ma non alla verità, perché la verità
non è assolutamente comunicabile”. Un esercizio del pensiero, dunque, che si fa
testualità esposta alla propria negazione. Quasi che la parola, nel suo essere
auto-affezione, nel farsi musica e sentirsi parlare, perda la propria
identità. Un preciso atto del decostruire all’interno di uno spazio ‘ridotto’,
in termini di distanza io-altro, e ampliato dall’allontanamento
dall’esatto centro geometrico di un pensiero nomade.
venerdì 16 settembre 2016
Una precisazione doverosa
Il gruppo di Palingenesi, per evitare fraintendimenti o confusione ai lettori, precisa che la email cui inviare qualunque tipo di materiale si chieda di pubblicare non è quella segnalata dal post sottostante (palingenesipalermo@gmail.com), bensì quella ufficiale che trovate nella colonna a destra della home page e cioè pablovargas@libero.it
giovedì 15 settembre 2016
Newbookclub on the road!
Il Newbookclub è una bella ed interessante iniziativa culturale nata a Palermo quattro anni fa al centro Tau da un'idea di Alessio Castiglione e, da un'annetto, divenuta "on the road". Un luogo suggestivo di Palermo, un gruppo di ragazzi con in mano un foglio, una penna e... via! Un laboratorio di scrittura creativa all'aria aperta, tra ragazzi e passanti di tutte le età. Ci si dà l'appuntamento su facebook ad un'ora stabilita e si parte: ciascuno ha a disposizione circa quaranta minuti per scrivere qualcosa su un tema comune; poi ci si avvicina tutti e, a turno, ognuno legge il proprio elaborato. Alla fine, si vota quello/i piaciuto/i di più. Il vincitore deciderà poi il tema del prossimo incontro.
Il testo che segue è uno dei brevi racconti scritti durante l'ottava tappa del Newbookclub (on the road) che ha avuto luogo martedì sera 13 settembre scorso, a piazza Sant'Anna. Il tema era dettato da una delle sei immagini che venivano distribuite a caso ai partecipanti. A questa autrice è capitata l'immagine di un vitellino.
martedì 23 agosto 2016
Piero
by Teresa Bianco
Ricordo poco
della mia infanzia. Se penso a quando ero piccolo, chiudo gli occhi e vedo una
enorme massa pelo bianco, bocche voraci che succhiano, sminuzzano, ingurgitano
ingorde e io che cerco di farmi largo, nella speranza di riuscire ad agguantare
qualcosa che faccia smettere al mio stomaco di brontolare. Morsi e spintoni.
giovedì 18 agosto 2016
Tu non eri facile
di Sandra Collura
16/12/15
- Tu, non eri facileeri faticosa, come tutte le creature ferite.Il desiderio infinito tutti ci avvolgeamati vorremmo essere come angeliafferrare vorremmo questo nostro tesoroe seppellirlo nell’illusione che nulla finirà maiche ci potremmo amare di più,ancora un po’ di più… sarebbe troppo facile.Ma quando è arrivata lei ed ha chiuso il tuo pettoallora abbiamo compresoche tutto era in quell’abbraccioche volevamo un giorno o l’altro darciquell’abbraccio davanti alla porta di casa tuaavevi la tua vestaglia rossa, fatta da tua madretanti anni fa e ancora era lì, come la tua infanziafatta di rose e di spine;la indossavi come un involucroda cui saresti volata viacome una farfalla dal suo bozzolo.In quell’abbraccio tutto è stato amato,semplicemente.Da quella soglia abbiamo guardatotutto ciò che ora è quinon più sfigurato ma riconoscibilee bello
Goodbye, mister Freud
di Enzo BaroneAllora dunque aspetti un po’ che mi sistemi meglio e, impiegando tutto il tempo che mi è necessario, come sempre lei mi invita a fare, cerchi perfettamente supino la posizione migliore. Mi piace un mondo carezzare alla mia destra le natiche scoperte del bronzetto della Venere dei Medici; lo faccio ormai liberamente e con completa disinvoltura, come lei mi disse quel giorno che varcai per la prima volta la soglia di questo studio, dottore. Sono a mio agio adesso, disteso, tranquillo, rilassato che meglio non potrei. Chiudo gli occhi.
mercoledì 3 agosto 2016
Batter d'ali
by Silvia Dello Russo
E mi perdo in questo incommensurabile chiamarti
Sciolta in te
Mentre potente scorri in ogni parte di me.
Ed Entriamo cantando nella valle..
Mentre i tuoi fiumi sgorgano in me ed il mio sole sorge in te.
E sentìamo il vento che si genera dai nostri respiri
Così immersi nelle maree che si innalzano dai nostri orgasmi
E gli stormi di uccelli spiccano il volo dalle nostre mani e danzano nei cieli dei nostri corpi ..
In un solo battere d'ali.
E mi perdo in questo incommensurabile chiamarti
Sciolta in te
Mentre potente scorri in ogni parte di me.
Ed Entriamo cantando nella valle..
Mentre i tuoi fiumi sgorgano in me ed il mio sole sorge in te.
E sentìamo il vento che si genera dai nostri respiri
Così immersi nelle maree che si innalzano dai nostri orgasmi
E gli stormi di uccelli spiccano il volo dalle nostre mani e danzano nei cieli dei nostri corpi ..
In un solo battere d'ali.
giovedì 28 luglio 2016
Il pagliaccio e la filosofia (María Zambrano)
Recensione
di Francesca Saieva
Nel
1953, María Zambrano, a distanza di pochi mesi, pubblica Charlot o el histrionismo ed El
payaso y la filosofia, due brevi ma accurate riflessioni sull’arte
clownesca, tradotte e curate da Elena Laurenzi nel recente volume Il pagliaccio e la filosofia (ed.
Castelvecchi, 2015).
Una
sorta di meditazione sull’istrionismo dai
risvolti filosofici, in risposta alle accuse maccartiste di comunismo nei
confronti di Chaplin e del suo film Luci
della ribalta (1952). Un’analisi sul travestimento
dell’artista-intellettuale, negli insoliti panni del pagliaccio.
domenica 10 luglio 2016
La pausa
by Silvia Dello Russo
E poi ci sono le pause
Quegli sconosciuti anfratti
In cui ciò che controlli
Esce , si ferma, esula dal giro di giostra
E nulla è
E hai paura
La paura mortale dell arresto
Della sospensione
Del lasciare che sia
È solo un frammezzo all ombra
Che sentì di esistere
Di poter rischiare
Di lasciarti finalmente essere
E
Non morire mai più
E poi ci sono le pause
Quegli sconosciuti anfratti
In cui ciò che controlli
Esce , si ferma, esula dal giro di giostra
E nulla è
E hai paura
La paura mortale dell arresto
Della sospensione
Del lasciare che sia
È solo un frammezzo all ombra
Che sentì di esistere
Di poter rischiare
Di lasciarti finalmente essere
E
Non morire mai più
giovedì 7 luglio 2016
No title
by Silvia Dello Russo
Quindi esiste il silenzio
Che si veste di ogni parola del mondo
Ove ogni lingua è disintegrata
E tutto è comprensione
domenica 29 maggio 2016
La musica di qualità dei Calandra & Calandra
Stupor Mundi n°144 del 27 maggio 2016.
Due canzoni del duo Calandra & Calandra in questa puntata di Stupor Mundi, l'ultima prima della pausa estiva.
Nel corto musicale della prima canzone, "Canzuni d'Amuri", è possbile riconoscere il noto giornalista sportivo della RAI, Riccardo Gueli. Nel secondo corto musicale viene presentata la canzone "Scotula Scotula". I fratelli alcamesi Giuseppe e Maurizio Calandra fanno musica di alta qualità in perfetta lingua siciliana oramai da alcuni anni e la propongono con dei video musicali di qualità cinematografica. I loro brani e i video relativi hanno vinto numerosi premi.
mercoledì 18 maggio 2016
L'amore mio
by Silvia Dello Russo
Te lo chiedo oggi
Ti chiamo
Ti grido
Ti voglio
..
Dal tuo eterno immenso
Rispondimi
Non lo farai?
Non lo hai mai fatto
O forse sempre
dalla tua stella,
A cui hai fatto ritorno.
Mi ascolti?
No
non voglio esistere
Senza me
Senza te
Che mi guardi disattento amante
Linguaggio mio
Eternamente amante
Te lo chiedo oggi
Ti chiamo
Ti grido
Ti voglio
..
Dal tuo eterno immenso
Rispondimi
Non lo farai?
Non lo hai mai fatto
O forse sempre
dalla tua stella,
A cui hai fatto ritorno.
Mi ascolti?
No
non voglio esistere
Senza me
Senza te
Che mi guardi disattento amante
Linguaggio mio
Eternamente amante
giovedì 5 maggio 2016
Alla cieca
di Gianluca Palacino
Che sia un sogno
o una realtà perversa,
questo non so dirlo.
La notte incalza sempre più,
scivola indisturbata
stravolgendo pensieri luminosi.
La luna dal canto suo,
impietosa e distante,
dimentica degli occhi
che dalla sera prima l'attendono,
si cela dietro umide mura.
Forse solo così,
le umane genti chiuderan gli occhi.
Senza luce là fuori
si negheran la vista,
alla ricerca di bagliori interiori.
Che sia un sogno
o una realtà perversa,
questo non so dirlo.
La notte incalza sempre più,
scivola indisturbata
stravolgendo pensieri luminosi.
La luna dal canto suo,
impietosa e distante,
dimentica degli occhi
che dalla sera prima l'attendono,
si cela dietro umide mura.
Forse solo così,
le umane genti chiuderan gli occhi.
Senza luce là fuori
si negheran la vista,
alla ricerca di bagliori interiori.
lunedì 25 aprile 2016
L'originale isola del tesoro
Dal 21 aprile al 14 agosto 2016, al British Museum di Londra sarà possibile visitare la mostra dedicata alla Sicilia e chiamata "Sicily: Culture and Conquest". La scorsa domenica 24 aprile, l'importante quotidiano inglese "The Guardian" ha pubblicato un articolo sulla mostra, firmato da Laura Cumming. Ecco il testo tradotto:
Archimede ha avuto il suo 'momento eureka' in un bagno di
Siracusa, in Sicilia. Antifolo, protagonista de "La commedia degli errori"
di Shakespeare, viene dallo stesso posto. Cicerone descrisse Siracusa come la
più grande e più bella di tutte le città greche, quando non era tanto un
avamposto quanto una grande metropoli imperiale. Considerate questo quando passate
attraverso questa città polverosa sulle scintillanti coste siciliane: fu un
tempo così grande e potente come l'antica Atene.
mercoledì 20 aprile 2016
Corruzione sistemica, responsabilità e fede cattolica
“Pietà, dunque. Misericordia per chi
resta. Misericordia per chi non resta.
Misericordia per la stessa inesorabilità
del rimanere e del non rimanere.
Misericordia. Di quale inconfessabile
Speranza essa apre le porte?”
Michele Perriera - Lo scrittore e la morte -
La spola infinita - Sellerio
di Rosario Ales
Della parola corruzione riemergono vorticose scomposizioni semantiche: concorso
di colpa, corresponsabilità, complicità e
favoreggiamento.
domenica 10 aprile 2016
Un vecchio
Questa
storia può somigliare a una storia come tante. Meschina e vile come di continuo
se ne sentono, ma di una meschinità aberrante, e per questo meno insulsa e più indigesta.
Un
vecchio, a cui puntualmente viene rubata la pensione, in un agguato appena fuori
l’ufficio postale, a circa trecento metri da casa propria. Uno di quei vecchi
che non hanno confidenza con certe diavolerie moderne che chiamano carte
bancomat o peggio ancora “chiavette”, che ti dovrebbero aprire le porte del
conto, più o meno come Mosè apriva le acque, ma che, delle volte, lasciano
entrare pure i pirati.
domenica 3 aprile 2016
venerdì 11 marzo 2016
VUOTI A PERDERE
di Vittorio E. Cozzo
Eravamo tutti lì
fra mosche e zanzare
come dei vuoti a perdere
dopo un concerto dei Rolling Stones
eravamo lì
quando il loro sessantotto
era già finito
Fu per molti di noi
l'ultima notte di luna
Ora i bimbi dormono
sul letto della solitudine
come dei vuoti a perdere
dopo un vecchio concerto
dei Rolling Stones
Eravamo tutti lì
fra mosche e zanzare
come dei vuoti a perdere
dopo un concerto dei Rolling Stones
eravamo lì
quando il loro sessantotto
era già finito
Fu per molti di noi
l'ultima notte di luna
Ora i bimbi dormono
sul letto della solitudine
come dei vuoti a perdere
dopo un vecchio concerto
dei Rolling Stones
lunedì 7 marzo 2016
Moralia 6. La biblioteca del Padreterno
Nella casa nella quale anche io ho abitato per molti anni c’è
una piccola biblioteca fatta da un centinaio di libretti verdi della collana
MEP, Edizioni Paoline. Li acquistò mio padre (ed ancora ne va fiero) più
di cinquant’anni fa, cedendo probabilmente all’insistenze di un collega d’ufficio,
ma anche piazzista di libri nei ritagli di tempo, per arrotondare. Come tanti a quei tempi.
mercoledì 2 marzo 2016
Don Quijote a Palermo
di Enzo Barone
Ammettiamolo serenamente: chi di noi (soprattutto tra gli over quaranta) non ha pensato ad un certo punto, almeno una volta, che vivere a Palermo
è una sfida, una provocazione disperata, una scommessa con sé stessi, una
malattia. Che solo l’insania di un amore sviscerato (e per questo ancora più
assoluto) e alcuni suoi doni inimmaginabili
possono giustificare, rendere comprensibile. Come quello per una donna bellissima e
perduta che ti condanni ad amare fino alla tua (ed alla sua) fine.
domenica 21 febbraio 2016
La Scola Poètica Siciliana traslatata in diversi lingui
Oggi, 21 febbraio, è la Giornata Internazionale della Lingua Madre, indetta dall'UNESCO per promuovere la diversità linguistica e culturale ed il multilinguismo. Palingenesi la celebra pubblicando questo articolo in lingua siciliana.
di Fonso Genchi
Comu tutti sannu, la prima lingua vulgari - in chiddu ca oji è lu territoriu di lu Statu italianu - chi addivintò lingua letteraria fu la lingua siciliana. A pàrtiri di lu 1230 circa, a la curti di lu Re di Sicilia Federicu II, infatti, s'accuminciaru a scrìviri composizioni poètichi in lingua siciliana. Grazi a lu còdici (manuscrittu) Vaticanu-Latinu 3793 e a àutri dui còdici di fini Ducentu, arrivaru 'n sinu a nuàutri na pocu di composizioni di sta Scola.
sabato 20 febbraio 2016
È questo l’Islam che fa paura (T. Ben Jelloun)
Recensione di
Francesca Saieva
In
È questo l'Islam che fa paura (Bompiani, 2015) T.Ben Jelloun, noto
scrittore-giornalista maghrebino, affronta con lucida obiettività una questione
alquanto spinosa e controversa, l'islam e la sua identità, offrendo un'accurata
riflessione sui 'limiti' dell'islamismo che, come egli scrive, si pone come
"una deriva dell'islam nel senso di una deviazione, un
allontanamento".
martedì 16 febbraio 2016
Ending Amlet
by Silvia Dello Russo
Mi chiedo come fai
A perderti le albe
A non scioglierti nei tramonti
A non amare il vento forte
Il mare in tempesta
Che fa paura
E poi torna calmo e ti rassereni
Mi chiedo come puoi
Lasciarti scivolare tra le dita
Queste gemme
Rimanere nel buio
A fronte della luce preziosa
Mi chiedo come stai
Nel mondo che abiti
Senza vita
Senza verità
Senza stelle
Senza sogni
Poi in quest'alba nuova
Tra il canto di uccellini
Che nonostante la pioggia
Preannunciano un altro splendido sole
Comprendo che chiedere
È laddove cerchi e puoi trovare risposta
Ma nel tuo mondo senza lingua
Risposta e verbo
Non c'è.
Mi chiedo come fai
A perderti le albe
A non scioglierti nei tramonti
A non amare il vento forte
Il mare in tempesta
Che fa paura
E poi torna calmo e ti rassereni
Mi chiedo come puoi
Lasciarti scivolare tra le dita
Queste gemme
Rimanere nel buio
A fronte della luce preziosa
Mi chiedo come stai
Nel mondo che abiti
Senza vita
Senza verità
Senza stelle
Senza sogni
Poi in quest'alba nuova
Tra il canto di uccellini
Che nonostante la pioggia
Preannunciano un altro splendido sole
Comprendo che chiedere
È laddove cerchi e puoi trovare risposta
Ma nel tuo mondo senza lingua
Risposta e verbo
Non c'è.
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