“Pietà, dunque. Misericordia per chi
resta. Misericordia per chi non resta.
Misericordia per la stessa inesorabilità
del rimanere e del non rimanere.
Misericordia. Di quale inconfessabile
Speranza essa apre le porte?”
Michele Perriera - Lo scrittore e la morte -
La spola infinita - Sellerio
di Rosario Ales
Della parola corruzione riemergono vorticose scomposizioni semantiche: concorso
di colpa, corresponsabilità, complicità e
favoreggiamento.
Inversamente, la nozione di responsabilità ha diverse forme con cui
può essere declinata: giuridica, civile, penale, contabile, indiretta e morale.
Nel Dizionario analogico della lingua
italiana di Donata Feroldi e Elena Dal Pra troviamo indicati diversi
significati: “rispondere del proprio operato, delle proprie azioni”, “farsi
carico, prendersi a cuore, prendere sopra di sé, farsi avanti, fare la propria
parte, non tirarsi indietro”, “ammettere, riconoscere le proprie
responsabilità”, “non assumersi una responsabilità”, “coprire, nascondere,
occultare le responsabilità, le colpe (proprie, altrui)”, “dividere,
condividere le responsabilità”, ma sono solo alcune. Le ultime citazioni di questo
Dizionario amplia i confini tematici
della responsabilità in: fuga dalla realtà, superficialità, palleggiamento di
responsabilità e aggiungerei “banalità del male”.
L’attualità del tema, attiene al
processo riguardante i due enti lombardi al tracollo, la Maugeri e il San Raffaele,
secondo i pm di Milano che hanno chiesto nove anni di reclusione per Roberto
Formigoni al centro di “fatti gravissimi di corruzione sistemica durata dieci anni”. A colpi di fioretto,
Formigoni da ex giocatore di scherma ha dichiarato: “è un teorema
fantascientifico, una vera fiction senza alcun riferimento alla realtà e senza
alcuna prova”. Lo
scrivente ed i lettori rimangono in attesa dello svolgimento processuale e
degli esiti, per la rilevanza che assume questo processo.
Una considerazione personale,
vorrei aggiungere a seguito della mia adesione giovanile a Comunione e
Liberazione (anni settanta), periodo in cui si leggevano le dichiarazioni dei
dissidenti dei regimi sovietici ( rivista CSEO ), in cui si affermava che l’interpretazione della realtà è fornita dal
potere statuale attraverso l’assogettamento alle regole del gioco, prescrivendo
leggi, regolamenti, circolari ed ordini, salvaguardando il mondo delle
apparenze e l’autoconservazione del sistema.
Noi uomini qualunque del
popolo attendiamo in tempi certi una giustizia temporale, considerata che la
Giustizia divina, per i cristiani è riservata a Dio ed in questo ambito il
pudore del silenzio è d’obbligo, se non si vuole correre il rischio di
costruirsi e scegliersi il Dio e la Chiesa che più conviene ed una fede
religiosa, convergente e concordante con la corruzione e le finalità della
criminalità e di coloro che appartengono al crimine.
“A livella” (poesia di
Antonio de Curtis, in arte Totò) si è trasformata in corruzione globale, che ha come criterio di valore, di fama e della
stessa coscienza: il denaro e il potere, che dal denaro si possono ricavare;
deduzione libera che esprimo a seguito dell’altro scandalo delle società ‘offschore’
alle Bahamas che ha coinvolto sportivi, politici, imprenditori e perfino ex ed
attuali vartici del Partito Comunista cinese.
Parole di verità concrete,
dirette ed attuali sono pronunciate coraggiosamente dal Santo Padre Papa
Francesco, che da arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio ha scritto
un libro “Guarire dalla corruzione”
Emi, 2013 con un postfazione all’edizione italiana del Presidente del Senato,
Pietro Grasso. Su questo tema Bergoglio ha rappresentato una fenomenologia
spirituale e morale della corruzione con le correlate implicazioni economiche,
politiche e sociali, fenomeno che si è sviluppato in Argentina e che affligge
anche l’Italia. Concludo con una citazione tratta del succitato testo: “Di
fronte a Dio che non si stanca di perdonare, il corrotto si stanca di chiedere
perdono. Alla radice di ogni corruzione c’è la stanchezza della trascendenza”.
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