sabato 14 aprile 2012

Dopo la pubblicazione integrale del racconto vincitore, pubblichiamo ora gli incipit ed alcuni stralci dei racconti "Pixels", "Garibaldi...e il mio nonno Vito" e "In ricordo di un amore", meritevoli di menzione, pervenuti al I Concorso "I Palingenetici"


Pixels

di Alessio Salitore e Serena Caprì

Nolan si svegliò prima del solito , sotto l'assedio cinto da impetuose raffiche di vento contro la fragile finestra della sua anonima camera. Il fruscio celò quasi il cigolio della porta che si chiudeva lentamente… Si levò goffamente, stordito da un sonno latente di cui l'Autunno era il mandante… La scatola luminosa mandava in onda il solito Telegiornale…
Nolan ne aveva la nausea così mise a tacere il televisore e per una manciata di minuti , si udì soltanto il sordo dialogo tra il cucchiaio e la tazza…
Il regime dittatoriale instaurato dal silenzio, cadde, grazie ad un abile colpo di Stato guidato da Lain… Differivano talmente fra loro , che Nolan dubitava spesso che nelle loro vene scorresse lo stesso sangue…


Lo scenario che si diramava oltre le strombature del portone del palazzo in cui la famiglia di Nolan manteneva , seppur zoppicando , un umile appartamento , accecava suggestivamente . L’aurora esplodeva fra le compassate nuvole e dipingeva con varie rosee tonalità , l’intenso azzurro del cielo , ingaggiando un duello con le temibili rovine montuose che abbracciavano Lùine. Il vento feriva la nebbia con poderosi fendenti e fomentava trombe d’aria freddamente taglienti che contribuivano al crearsi di sparpagliati disordini in corrispondenza degli angoli delle strade. L’atmosfera natalizia e gli sprazzi di tiepido sole , non scioglievano i fardelli che attanagliavano l’umore di Nolan , che ad ogni passo mosso sentiva appesantirsi le esili gambe , e vagava urtato dai passanti nelle sembianze di un fantasma , immerso, nella bolgia alquanto frenetica nonostante il timido orario mattutino , ma allo stesso tempo essendovi distaccato , ed isolato nella sua fantasia .


I due gruppi erano ormai stati formati , Nolan mostrava , spudoratamente , suo malgrado , nell’umile completino a maniche corte e pantaloncini , la sua palese mancanza di fisicità e nonostante l’umidità , grondava di un sudore gelido intriso d’ansia e timore. Si sentiva oppresso dai trionfanti successi incorniciati sulle pareti , che quasi lo deridevano , profetizzando la sua scontata eliminazione . Il professor Liam Allen fece cenno che si poteva iniziare , Nolan percepì quel cenno come lo stesso che aveva appena dato inizio alla sua disfatta . All’improvviso infatti , fu travolto da un suo compagno di squadra che si era tuffato con foga per evitare l’insidioso lancio di Calien Lumbar , colui che temeva di più fra i suoi avversari , un ragazzo che magicamente , riusciva bene in ogni circostanza in cui si cimentava , il suo perfetto opposto . Il match , come un inarrestabile treno , non deragliava , correndo d’altronde su binari già ampiamente collaudati ; Nolan veniva infatti puntualmente investito dai suoi stessi compagni di squadra , quando , d’un tratto , per evitare un lancio finì in ginocchio ed in scarso equilibrio e subì un devastante tiro di Calien che lo colpì sulla nuca .






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