di guido monte
pino è vecchio, si muove lentamente,
ha una stampella.
dormiva sotto i ponti
tra topi, munnizza e vento freddo
perché al dormitorio gli avevano detto
che i suoi due cani non ci potevano stare.
i due cani lo guardano ancora negli occhi
dopo nove anni, e sanno aspettarlo
ogni volta fuori dal pronto soccorso
quando si sente male, e lo aspettano
e capiscono al volo che neanche quella volta
li avrebbe abbandonati.
se lo fermi ti chiede da fumare.
e ti dice che non capisce i preti
quando gli gridano che i suoi cani
non hanno l’anima, e che bisogna
pensare soltanto agli uomini…
ti dice che ama i suoi due cani e che
solo i suoi due cani lo amano davvero.
ti dice che al dormitorio per via dei cani
gli hanno sbattuto la porta in faccia
e lo lasceranno morire, ma lui
i suoi cani non li lascia al canile,
ormai sono la sua famiglia e basta.
un tizio gli aveva montato una tenda,
sotto il ponte, per non sentire il vento,
ma i vigili l’hanno messa sotto sequestro
e ora coi cani non ci può dormire più.
adesso dormono sotto i portici, al centro,
d’estate nelle panchine della champagneria,
pino ormai è quasi cieco,
i cani
sono restati i suoi soli occhi vivi.
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