di Massimo Costa (docente universitario alla Facoltà di Economia e Commercio di Palermo)
Lo so che ancora non osano
dirvelo apertamente ma ci vuole qualcuno che prima o poi dica che il re è nudo.
Ebbene ve lo dico io, apertamente: l’avventura dell’euro è finita, o comunque
volge al termine.
La libertà da questo cappio la
pagheremo, la pagheremo carissima, ma si avvicina inesorabilmente, nella
disperazione dei banksters che non sanno più cosa inventarsi per dilazionare la
loro fine di qualche settimana.
Ho già detto altre volte perché
questo accadrà. Ho già detto che senza uno stato unico europeo che tassa le
regioni più ricche per ridistribuire risorse alle più povere il giocattolo si
rompe prima o poi. Pensavo di essere un aziendalista di provincia, un povero
ragionerista periferico. Ora che le stesse cose le dice Krugman, premio Nobel
per l’Economia, o la nostra Napoleoni mi sono un po’ rivalutato.
Ma non è di questo che voglio
parlare oggi ai lettori. Voglio rompere un altro muro di omertà giornalistica,
quello della guerra psicologica sull’eventualità di uscita dall’Eurozona. È
ovvio che non sarà una passeggiata, ma i giornalisti pagati per spargere
terrorismo a piene mani non sanno più cosa inventarsi per confonderci le idee.
E in effetti pensate, dopo il
genocidio imposto inutilmente ai greci in questi anni, cosa accadrebbe se,
fuori dall’euro, cominciassero lentamente a riprendersi. Orrore! Si scoprirebbe
il trucco. Così si teorizza, niente di meno, una barriera doganale “punitiva”
(avete letto bene, proprio così, “punitiva”) per “castigare” i greci. Insomma
violare tutti i trattati internazionale, persino quelli del WTO, applicare alla
Grecia sanzioni peggiori di quelle per l’Iran, così “s’imparano”. E soprattutto
si intimidiscono quelli ancora dentro il carcere. A questo punto perché non una
bella gragnuola di bombe?
Ma non basta, bisogna giocare
qualche atout più forte.
Ed ecco che da due giorni il
nostro Corrierone esce con articoli a dir poco deliranti sugli effetti
dell’uscita di un paese dall’euro, tutti e due rigorosamente senza la
possibilità di inviare commenti.
Cosa dicono i nostri soloni dal
salotto buono della finanza italiana?
Ieri sostenevano una cosa
graziosissima, una chicca impensata. Pensate un po’! Se si torna alla lira
tutto si ridefinisce in lire: il vostro stipendio che si svaluta in un weekend
del 30 % (ma sì, perché no, anche del 40 %), i vostri BOT (se ne avete), tutto.
Tutto, tutto tranne una cosa che - magia… -resterebbe chissà perché definita in
euro, mandando in rovina milioni di famiglie e facendo sequestrare alle banche
altrettante abitazioni.
Ma sì, avete indovinato, sono
proprio i mutui immobiliari. Vi chiederete perché, se tutte le obbligazioni, da
un venerdì al sabato, sono ridefinite in lire, queste dovrebbero restare
definite in euro. Persino i debiti dello Stato sarebbero ridefiniti in lire
(mandando in rovina i risparmiatori che ci avevano creduto), meno i debiti
delle famiglie, i quali - per qualche
arcano principio giuridico – resterebbero nella valuta europea.
Non so se ridere o piangere. Certo,
da questo governo c’è anche da aspettarsi un codicillo di questo genere nel
decreto che, in fretta e furia, detterà il change over generalizzato. Del tipo:
“Tutte le obbligazioni, tranne quelle relative ai mutui bancari ipotecari, sono
ridefinite in valuta nazionale” Ve lo immaginate? E così, nel giro di pochi
mesi i mutui diventerebbero impagabili come quei vecchi mutui in ECU (ve li
ricordate?) che banche disoneste “impaccarono” a povere famiglie prima del
terremoto finanziario del 1992.
A me sembra un’opzione
semplicemente pazzesca, irrazionale, direi quasi criminale.
Avvedendosi poi dell’enormità di
averla sparata grossa, tornano oggi sull’argomento. E un po’ aggiustano il
tiro, un po’ ci provano ancora. Beh, ora non sono più tanto sicuri che questo
accada. Potrebbe essere che no, e in tal caso le banche fallirebbero e il
governo dovrebbe intervenire per nazionalizzarle. Ragione giuridica questa
assolutamente ineccepibile per cui è opportuno che a fallire (senza intervento
dello Stato) siano gli italiani tutti. Ma, argomentano ancora i soloni, se si
passa alla lira che ne sarà dei mutui variabili ancorati all’Euribor?
Ma sì, è ovvio, saranno
automaticamente ridefiniti nel corrispondente tasso interbancario nazionale,
che salirà alle stelle e manderà comunque in rovina i mutuatari. Ma, davvero, non
c’è nessuno al Corriere con una laurea in giurisprudenza? Ma ci sono o ci
fanno? Ci fanno, ci fanno.
Se io stipulo un mutuo a tasso
variabile, il tasso posso ancorarlo al prezzo del mais in Perù o all’andamento
dell’oro in Sudafrica. Ma che caspita c’entra il cambio di valuta con i criteri
contrattuali di determinazione del tasso? Mistero.
Solo un intervento legislativo
dello Stato, ancora una volta, può alterare quella che è stata la volontà delle
parti stabilita davanti a un notaio. Se le parti hanno ancorato il variabile
all’Euribor, non ci sono santi che tengano, finché esiste l’Euribor non si può cambiare il contratto. A meno che il vostro amico Mario Monti, more solito, non
scriva esplicitamente nel “decretino” una norma così sbilanciata a favore degli
istituti mutuanti. Ma c’è di più. Se l’intera Europa esplodesse (questo
oggettivamente non credo, ma chissà…) e l’Euribor non esistesse più, non c’è
storia, l’ultimo euribor disponibile resta come tasso fisso. Le altre
alternative sono pura fantasia bancaria, puri sogni da strozzini senza il
minimo ancoraggio giuridico. Altre soluzioni vanno decise per sentenza, come
minimo, o, più realisticamente, per legge
Ovviamente invece i giuristi del
Corriere (non interessati alla faccenda, nooo….) sostengono la concomitanza
assurda delle due ipotesi sfavorevoli ai cittadini e favorevoli alle banche: i
mutui sono mantenuti in euro (perché l’euro esiste ancora, dicono loro) però il
tasso di riferimento deve essere quello nazionale e non più l’Euribor (qui il
perché mi sfugge del tutto, forse per fare male alla gente e basta, mica danno
“caramelle”…).
E quindi se avete un mutuo,
secondo loro, è come se, anziché averlo stipulato a Palermo o Milano, secondo
il diritto interno, è come se l’aveste stipulato nel Granducato di Lussemburgo.
Secondo me sono disperati e non sanno più che fare o che dire.
Un'altra spintarella e facciamo
crollare tutto.
In uno scenario così potrebbero nascere cecchini come i funghi che cercano piccioni che si chiamano finanzieri e banchieri. Dopodichè potrebbe verificarsi anche una guerra civile tra ricchi e poveri, ma questo è l'obbiettivo principale di quegli alieni che vogliono ridurre la popolazione mondiale. Non posso credere che queste politiche siano pensate da semplici uomini. O sono Uomini malati o sono posseduti o sono alieni. L'obbiettivo del popolo sono attaccare sistematicamente i mas-media fino a quando non dicono la verità.
RispondiEliminaState attenti a quello che chiedete agli dei, perchè potrebbero anche conedervelo. Chissà perchè, ma sono sicuro che senza euro non ci sarebbe più nanche palingenesi..
RispondiEliminaAvF
Il 24 e 25 febbraio si stanno avvicinando.
RispondiEliminaProvate a trovare quale schieramento sostiene queste tesi e votatelo.
Io ho la presunzione di averlo trovato e lo voterò con convinzione.