by Gianluca Palacino
Un giorno come tanti, mamma si alza. Prepara la colazione. Alle 7:30 viene a svegliarmi. Mi dice: "Sofia, coraggio, svegliati. Oggi è un altro giorno… devi andare a scuola". Allora mi alzo, mangio i pancakes, bevo il latte, mi vesto e andiamo. Ora siamo in macchina. Stiamo parlando di tutto e di niente. La scuola, gli amici…
Sento che sarà una giornata come le altre. Così è. Mi viene a prendere all'una e siamo di nuovo in macchina. L'ultima svolta a destra e vedremo la nostra amata casa. A un certo punto, dice: "Senti Sofi, domani mattina dovrò andare dal medico…"
"Non voglio andarci dal medico" le dico, "Perché proprio ora eh? Mancano ancora molti mesi!"
"Ma che stai dicendo? Ho detto che io devo andare dal medico, non tu. Ti senti bene?"
"Sì…" le rispondo, anche se, nel profondo, non credo sia ancora pronta, e neanche lei lo crede.
Arriviamo a casa. Ormai rassegnata, attendo. Finalmente la giornata sta per giungere al termine.
La mamma mi mette a letto, mi dà un bacio sulla fronte e mi rimbocca le coperte.
Il giorno dopo la mamma si alza molto prima di me, ma è come se ci fossimo alzate insieme.
Quando torna a casa, a cose fatte, non mi trova più. Mi cerca disperata in ogni angolo della casa. Poi urla il mio nome. Chiama i suoi amici, magari per chiedere se sono andata da loro. Ma non mi conoscono. Si adombra. Poi scoppia in lacrime.
Avrebbe dovuto pensarci stamattina. O era 8 anni fa?
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