by guido monte
collage by pippo zimmardi
sogno di disegnare il mio volto
e
grido un nome;
aspetto.
l’inverno è finito.
aspetto.
l’inverno è finito.
un crocifisso sul muro
appare da lontano disfatto
e flagellato.
mi lavo le mani,
e sento che
e sento che
devo rinascere.
il mio passato è finito
i miei occhi non lo rivedono più,
e non me ne dispiaccio.
mi sento una piccola pietra
il mio passato è finito
i miei occhi non lo rivedono più,
e non me ne dispiaccio.
mi sento una piccola pietra
di un insieme più grande.
mie parole senza senso
sì, le ascolto
sì, le ascolto
ma le mie labbra vorrebbero tacere
sentire il calore degli altri.
sentire il calore degli altri.
poi ci teniamo per mano.
mi chiami dal fondo della tua vita,
ti sento
lasciare le tue profondità
prigioniera di una voce sottile,
mi parli di porti
e di ingressi aperti alla città.
ti sento,
anche senza parole.
sento uccelli neri che volano
per i labirinti della terra
e delle isole quiete,
contemplo ciechi
addormentati nei giardini
che sognano laghi di luce,
trapassando i sensi,
vedo pupille ora vive
farfalle della sera
lucciole rinate.
cammino tardi nella notte
RispondiEliminai negozi sono chiusi ma si sentono voci
come di pedine che strisciano
sulla scacchiera
viviamo bendati
per non soffrire
e serriamo le labbra in silenzio,
sordi e muti. non pensiamo,
ci lasciano scorrere
tra una fitta e l’altra,
certe volte singhiozziamo,
fino al rimpiazzo.
rientro anch’io a casa
nel buio della sera, ricordando solo
il tonfo della frutta sulla bilancia
del supermercato
o il cuore che batte più del solito.
gli anni passano
ma non me ne preoccupo,
il cielo si oscura a poco a poco,
ma non importa.