giovedì 31 maggio 2012

VITA

by Silvia Dello Russo
(photo by guido monte)

Credevo di esserci arrivata
Invece no
da cento anni giravo su me stessa
Credevo di averla conosciuta
Invece no
Non ne percepivo
Che la superficie piana.
Non percepivo i rilievi dei suoi seni
le curve dei suoi fianchi
Chi era questa Vita di cui tutti parlavano?
Dicevano abitasse in mezzo al deserto
Dicevano si vestisse d’azzurro di giorno
E vagasse nuda la notte
E che Intorno a lei nugoli
di uomini donne bambini affamati
mendicassero mille e ancora più cose.
I vecchi dagli occhi profondi di storia
erano gli unici a parlarmi di lei
e mi dicevano fosse bellissima
Così partii un giorno
Decisa di  cercarla e trovarla
E girai e cercai
In città di lusso
Tra matrigne e soldati di piombo
In paesi di miserie
Sotto le bombe
Tra le mine di guerra
Tra arti amputati
Sotto le macerie
Di terremoti d’anime...
Arrivai persino Tra le grinfie
di uno stanco e storpio minotauro…
Nel suo labirinto che
altro non era che un piccolo giardino
Ma non la trovai
Non la trovai davvero
Eppur credevo appunto
 credevo...
Fu allora che
stanca
col musone lungo e gli occhi grandi
 me ne tornai a dormire
 vestita  di sabbia... protetta
dal cielo azzurro che di giorno mi ricopriva
ancora sicura che ci sarebbe stata
un’alba Bianca al mio risveglio
sicuramente piena di Sapienza
e Consapevolezza
Pietra nuova
della mia essenza eterna
e alata

mercoledì 30 maggio 2012

Frammenti n.4

di francesca saieva

photo by maria venere licciardi

Un muro bianco di musica (Pessoa) come partitura d'addio (Mercier). Con lo sguardo cerchi il 'nuovo' Orizzonte, come ciò che anela la Cura. La muraille en face du veilleur (Rimbaud), il muro di fronte a chi veglia, silenzioso tra corde risonanti e pagine ingiallite. Ma l'occhio, volontà, mostra la tua Natura, vagito e rantolo di quell'idea, ombra sulla parete. Ora, in sordina, l'armonia trova gli accordi. Sono virtuosismi dell'animo, gli inganni dell'uggioso giorno (Shakespeare). E nel respiro della musica, ti sembra di udire: "je n'ai pas oublié la chanson que tu me chantais" (Prévert)

lunedì 28 maggio 2012

Stupor Mundi - Settimanale di informazione in lingua siciliana (n° 39)


Edizione n°39 del 25 maggio 2012, chiusa alle ore 08:00 del 24/05/2012. 

- Note linguistiche: 
I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citate nelle notizie: 
Agrigento, Capaci, Casteltermini, Castelvetrano, Catania, Palermo, Siracusa, Trapani.

mercoledì 23 maggio 2012

Il turista

dipinto by Simone Barone 

di Enzo Barone
La prima volta che lo vidi anch'io mi sentivo un turista.
A quei tempi ero inabissato a cuore serrato in una lontananza quasi siderale, senza scampo, per via del lavoro in una cittadina del nord dove l'aria era nitida, il cielo purissimo e senza pietà.
Nei primi giorni di distacco ero spesso sotto l’agguato infido di una malinconia famelica, pronta ad ogni istante a sbranarmi senza tante cerimonie e questo sarebbe certamente accaduto, se nella mia nuova condizione di emigrato non le avessero conteso la preda, con forze pari, la curiosità e il fascino inedito della solitudine.

sabato 19 maggio 2012

Stupor Mundi - Settimanale di informazione in lingua siciliana (n° 38)

Edizione n°38 del 18 maggio 2012, chiusa alle ore 08:00 del 17/05/2012. 

- Note linguistiche: 
I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citate nelle notizie: 
Barcellona, Catania, Ciricà, Floresta, Gibellina, Lipari, Marina di Ragusa, Menfi, Messina, Nebrodi, Palermo, Patti, Pozzallo, Santa Maria del Focallo, Santo Stefano di Quisquina, San Vito Lo Capo, Termini Imerese, Tripi, Vulcano.

venerdì 18 maggio 2012

Le juge ment

by Silvia Dello Russo

Il giudizio

Quando ti portarono al freddo banco
Tu immensa roccia di giustizia 
Comparve un giudice
Piccolo piccolo
Foglia tremula d'ingiustizia

Come avvocato difensore
Tu avevi il buon cuore
Come capo d'accusa
Lui aveva la razionalità sterile

Con i suoi vitrei occhi 
Lui si credeva intelligente e perspicace
Capace di intravedere ispezionare
Vivisezionare

Era piccolo quel giudice 
Eppure si credeva in grado 
Di poter arrivare laddove
I saggi della montagna albergavano

Ascoltai le accuse e
Sentii il cancelliere annunciare il giudizio
"le juge ment"
Il giudice mente

Mi affacciai allora alla sua poltrona
E sotto la tonda testolina 
Una sdrucita tonaca 
Mal nascondeva le bende
e i lacci d inganno
che inchiodavano alla sua poltroncina..
Percepii i suoi strazi di infanzia oppressa
La rabbia stizzita della sua impotenza
ad esser come gli altri

Gli sussurrai allora 
Tu mi sembri 
La triste regina di Alice
A tutti coloro cui vorresti
impotentemente assomigliare
Tu fai tagliare la testa

No disse lui
Io li aiuto
E li libero grazie al mio 
 juge ment
Anche se loro non lo credono
Io li omaggio del mio juge ment

Mentre pronunciava queste sue ultime parole
La tua testa rotolava muta ai suoi piedi
Mentre le sue piccole orecchie si riempivano
della voce del cancelliere
che annunciava solenne il giudizio

IL GIUDICE MENTE

giovedì 17 maggio 2012

Il crollo dell’euro e il delirio del Corriere della Sera



di Massimo Costa (docente universitario alla Facoltà di Economia e Commercio di Palermo)


Lo so che ancora non osano dirvelo apertamente ma ci vuole qualcuno che prima o poi dica che il re è nudo. Ebbene ve lo dico io, apertamente: l’avventura dell’euro è finita, o comunque volge al termine.
La libertà da questo cappio la pagheremo, la pagheremo carissima, ma si avvicina inesorabilmente, nella disperazione dei banksters che non sanno più cosa inventarsi per dilazionare la loro fine di qualche settimana.

Stupor Mundi - Settimanale di informazione in lingua siciliana (n° 37)


Edizione n°37 del 11 maggio 2012, chiusa alle ore 8:00 del 10/05/2012. 

- Note linguistiche: 

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

- Città e località di Sicilia citate nelle notizie: 
Agrigento, Barcellona, Catania, Pachino Palermo, Siracusa, Termini Imerese, Trapani.

lunedì 14 maggio 2012

Frammenti n.3

di Francesca Saieva

photo by Maria Venere Licciardi

Da uno scoglio piatto ali salmastre planano su tavole di cielo, rossore del perfetto cerchio, mentre lapilli si spengono sull'acqua esigente di sole. Soltanto sensibilità (Woolf) di terra e argilla, es brauchet aber Stiche der Fels und Furchen di Erd' (Hölderlin), perché l’anima senta germinare le ali (Platone), ora che nel Silenzio niemand bespricht unsern Staub (Celan). Forse… s'indugia restando sull'orma del proprio passo.
.
Voisins du Méandre (Rimbaud), vicino al Labirinto un Tempo altro, la stessa Origine. Ora unica al cadere dello sguardo (Heidegger). Il possesso non ti appartiene, eppure ne custodisci la 'presenza' nel suo farsi incontro. Entgegen-weilen (Heidegger). Da quando il falò si è spento, la grigia cenere (Bulgakov) ne ha bruciato i contorni. L'isolotto è ormai deserto, fin quasi alla luna (Bulgakov). Ascolta i notturni di rumori e visioni. Sono les arrêts de la vie (Rimbaud).

Nur zwei Dingen (Benn), immobile il soppesare, wesan, così come les feuilles mortes se ramassent à la pelle (Prévert). Non oblio ma nascosta rapidità dell'assenza (Heidegger), possibilità della 'visione', scolpita con foglie d'acanto... tra reticenze a forma di frontoni spaccati (Dalì), perchè così ti piace immaginare. Nel frastuono metropolitano, ti perdi nel brusio del quotidiano volere, all'ombra di un rifugio roccioso dove ti accoglievano, rotondi come balaustre, calmi sorrisi (Dalì). E' amore nuovo. Ma alla porta del desiderio solo la presenza di un'idea (Schopenhauer). Allora cosa resta? Die Leere und das gezeichnete Ich (Benn).

domenica 13 maggio 2012

XII

by Silvia Dello Russo

Verso gli abissi
Dell'inconscio
Sei rivolto
Ancora appeso alla vita
Da un nodo di corda
I tuoi capelli sono radici
Intrise di terra
Da cui partorirai te
Nuovo germoglio

Sembri in un passo
Di danza
Tra due alberi
Con le fronde a far radici
A tronchi che come canne
Al vento forte si sono piegate
Ma che tu àncora
Tu uovo
Tu nuovo nascituro
Mantieni ritte
Tu centro
Tu baricentro
Tu clessidra

È la tua testa che sorregge i tuoi piedi?
I tuoi pensieri hanno calli duri
Mentre i tuoi talloni
Si rivolgono come corolle al cielo

Tu Albero
Tra i cerchi
Dell'anima
Parli di te delle tue generazioni

Tu occhio indiscreto
Ma vero
Cos'hai visto?
Che nascondi beffardo nelle tue mani
Cosa sono quei tagli su Rami
Mancati come mani destre

Lascia cader i pesi dalle tue tasche
Una maschio
L'altra femmina
Mentre i tuoi dieci sephirot
Ti dichiarano
Tu albero
Tu missile verticale
catartico
Di eterna vita

martedì 8 maggio 2012

Le vide

by Silvia Dello Russo

Li vidi sulla tua pelle
Nitidi e forti mentre tu con il tuo
Sous-ris
Tentavi
Di cacher appunto
Sotto il riso
Le cris

Parlavi inconsapevole
e venendo da lontano 
lasciavi impronte di giunchiglie
Che sbocciavano al tuo passaggio

Il vento ti muoveva i capelli
Ed ogni volta un'edera verde
li intrecciava affinché non coprissero
i tuoi verdi occhi
Ancora madidi
Ti accarezzavi il volto e dalle tue dita
piccole margherite  bianche si posavano sulle tue gote
E chissà da dove venivano quelle parole
che sempre più madre natura ti avvolgeva
come in uno scudo di guerra
fatto di nuovo amore
Erano nere livide passate le parole
Mentre il tuo presente le risbocciava  
e riprofumava riposandole sulla tua lingua

Una farfalla poi volò nella tua bocca
proprio mentre lei si contorceva
in un espressione di lamento
Ne uscirono mille farfalle bianche
e nelle tue viscere fiorivano orchidee
e sul tuo fegato sbocciava una rosa bianca
E mentre un usignolo cantava
dal tuo orecchio destro, 
Sul tuo petto madre natura s'incarnava

Le vide  
era stato colmato 
E non li vidi più i segni del tuo vecchio dolore
le tue sembianze da dea si trasmutavano
in quelle di madre
Che sei

Jaquesson
Sono il figlio di Giacomo 
E ti ho vista
Arrivare da antiche tenebre che hai vinto 
Per accomodarti regale sul trono che ora occupi
E maestosa e placida sorseggi
Il tuo nettare fluttuante nel mondo
Sprigionando incessantemente da ogni parte di te
L'indicibile amore da cui provieni

domenica 6 maggio 2012

Stupor Mundi - Settimanale di informazione in lingua siciliana (n° 36)



Edizione n°36 del 4 maggio 2012, chiusa alle ore 08:00 del 03/05/2012.

Note linguistiche:

I vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

Città e località di Sicilia citate nelle notizie:
Catania, Corleone, Lentini, Messina, Palermo, Portella della Ginestra, Siracusa, Trapani.

sabato 5 maggio 2012

IRENE

di Daniela Palumbo


Irene non conta
forse non sa contare
non sa intrecciare le dita
al ritmo delle danze nuove,
gesti sguardi e parole,
a ogni inizio di stagione
 Irene è quasi sempre sola.

Non porta  una divisa
Irene, nessun riflesso
non uno specchio da usare all’inverso
alta e rotonda
supera tutti ma non sarà mai grande
Irene,  lei
la prima della fila.

Irene non conta
eppure è sempre una di troppo
come una lettera di più
sul tavolo da gioco,
a forma di ragnatela,
forse una lettera straniera
di quelle dimenticate in fondo al dizionario
un’incognita, un segno particolare
(che la maestra spiegherà?).

Irene non conta
non come gli altri, neppure la metà
Irene è pesante
ogni giorno che passa
quasi trasparente
come una nuvola in cielo
giunta  all’ultimo gradino
si lascerà cadere
forse un giorno.
Oltre l’ultimo dei numeri
non  ancora conosciuti
chissà.

venerdì 4 maggio 2012

al poeta delle lucciole scomparse

by guido monte

hai iniziato attraverso l’anima di tua madre,
da lei sentivi la vita, da lei sentivi i tuoi sogni
e le tue radici. E da lei ti sei addentrato
nelle periferie delle nostre città formicaio,
chiedendo ai passanti, a un uomo qualsiasi,
di svelare il volto nascosto nell’ombra.
camminavi da solo nella notte,
e non sentivi differenze, pier paolo, 
tra te e una bestia randagia,
anche tu come lei viaggiavi alla cieca,
in questa affollata disgraziata
contaminata terra-azienda
 abbandonata dalle lucciole.
il tuo ricordo consiste
in questo viaggio clandestino
per le strade dei  poveri senza nome,
fratello dei dimenticati, dei rifiutati,
dei malati, dei randagi.

giovedì 3 maggio 2012

NULLA DUE VOLTE


    Ironia e incanto attraverso i versi di Wislawa Szymborska
di Rosario Ales


“ Nulla due volte accade / né accadrà. Per tal ragione / si nasce senza esperienza, / si muore senza assuefazione./…/ Non c’è giorno che ritorni, / non due notti uguali uguali, / né due baci somiglianti, / né due sguardi tali e quali.” ( Nulla due volte - W.S. La gioia di scrivere, Adelphi 2009, pag. 45). Questa nota poesia della Szymborska, i cui versi sono entrati  nel repertorio di cantanti, come Jovanotti in Buon sangue, mostra come la poetessa, Premio Nobel per la letteratura nel 1996, ha saputo trovare il suo pubblico di lettori anche in Italia, grazie all’attività di traduzione, realizzata da Pietro Marchesani e alla divulgazione delle sue poesie, apprezzate con entusiasmo da Roberto Saviano, nella trasmissione televisiva di Fabio Fazio.

L'equilibrista

by Silvia Dello Russo

Dall'età di sempre 
Fui messo tra le fiere  
E per ninnarmi
Mi diceste
Cammina su questa fune
Dall'altra parte riceverai caramelle

Non protezioni al suolo 

Tra le risa
Tra gli applausi stanchi 
Kein Geststalt
Aber meine seele
Mich selbst

10 soldi il biglietto
6 per vedere gli animali 
3 per vedere
Me

Tra le gabbie di animali disumani
Io 
Alla catena

Tu sei una star 
Mi dicevate
Ma io
Non brillavo nel palato del cielo
Ma Marcivo
Tra bestie prive della loro dignità
E arricchivo le vostre sudicie tasche

Per nutrirmi
Una scodella d'insulti 
Per ammaestrarmi 
La vostra frusta sulla schiena della mia fiducia 

Viaggiavo in carrozzoni bui
E mai vidi  speranza o
Il profumo della serenità 
Così faceste della mia catena 
Indistruttibili anelli all'eternità

Il pubblico pagante ed io
Che ancora puzzavo dei miei escrementi 
Lui
 Rideva applaudiva 
Nel vedermi lassù 
Io 
essere deforme
Su quella sottilissima fune
Tra la follia e la pazzia
Tra lo squilibrio e la disperazione
Restavo in equilibrio
Appeso al vuoto

Così  schiantato dentro
Che il suolo era nullo

Ora il circo è dismesso
Solo voci e la mia memoria
Loro
Gli animali impazziti  soppressi
... E io
Io porto ancora questa catena al collo
Che non si vede
Che non si spezza

Io essere informe
Io orrenda bestia 
Vago errante tra una folla che forma non ha
Mantenendomi in equilibrio
Su questa sottile fune
Che non finisce mai

E questo macabro pubblico
Che come un pazzo cerca ancora un circo 
E ancora Paga qualsiasi prezzo
Per assistere
Mai pago
Allo spettacolo di chi
resta in equilibrio
Tra la 
folle  pazzia
Di una disumana follia

SDR

mercoledì 2 maggio 2012

Presentate dal prof. Costa in Commissione Consultiva Regionale le proposte per i decreti di attuazione dello Statuto Siciliano


di Fonso Genchi

La Regione Siciliana, in seguito al Tavolo Tecnico Stato-Regione aperto dal Governo Monti dopo la protesta di gennaio dei "Forconi", ha istituito una Commissione Consultiva composta da una decina di persone e presieduta dall'assessore Gaetano Armao. La finalità della Commissione è quella di individuare le linee di azione della Regione in occasione degli incontri del Tavolo Tecnico Stato-Regione che avranno inizio nelle prossime settimane. Uno degli argomenti principali che sarà discusso in tale Tavolo Tecnico riguarderà l'attuazione dello Statuto di Autonomia della Regione Siciliana; infatti, è risaputo che la maggior parte degli articoli dello Statuto Siciliano è ancora oggi, a 64 anni dalla sua conversione in legge costituzionale, rimasta inattuata. Uno dei componenti della Commissione Consultiva è il prof. Massimo Costa, docente universitario, chiamato a formarne parte a titolo gratuito in qualità di esperto proprio in materia di Statuto Siciliano. Lo scorso lunedì 30 aprile la Commissione si è riunita per la prima volta e, in questa occasione, il prof. Costa ha già presentato delle proposte in merito ai decreti di attuazione dello Statuto di Autonomia. Pubblichiamo, a seguire, per intero l'interessantissimo documento:


Memoria per i Decreti di attuazione Statuto della Regione siciliana (proposte):

INDICE:

Decreto I (Commissario dello Stato)
Decreto II (Bilancio della Regione, degli enti locali e degli enti sottoposti a vigilanza della Regione)
Decreto III (Devoluzione di competenze legislative ed amministrative e Regime delle spese correnti della Regione siciliana)
Decreto IV (Regime delle entrate correnti della Regione siciliana)
Decreto V (Fondo di Solidarietà Nazionale e Fondi strutturali europei)
Decreto VI (Devoluzione di Demanio e Patrimonio statale)
Decreto VII (Regime finanziario degli enti locali siciliani, ordinamento enti locali e amministrazione periferica dello Stato e della Regione)
Decreto VIII (Norme di attuazione da sottoporre a ratifica da parte dell’Unione Europea)
Decreto IX (Regime previdenziale e assistenziale applicabile al territorio della Regione Siciliana)
Decreto X (Decentramento delle funzioni giudiziarie e istituzione della Corte di Cassazione in Sicilia)