di Francesca Saieva
“L’azione senza discorso non sarebbe più azione perché non avrebbe più un attore, e l’attore, colui che compie gli atti, è possibile solo se nello stesso tempo sa pronunciare delle parole”
(Hannah Arendt, Vita activa, Bompiani 2004)
A distanza di circa vent’anni dalla pubblicazione del primo numero della rivista di politica, cultura e ambiente “mezzocielo”, alcune donne fanno il punto della situazione. Nel bilancio, la lotta femminista tra obiettivi raggiunti e alte barriere socio-culturali di una società disattenta al disagio e ai suoi ‘particolarismi’, al disordine etico che invalida sempre più il concetto di persona.
Sono le voci di donne che da decenni militano nel sociale, facendo della politica e della cultura i loro strumenti per il cambiamento. Sono questi i toni e gli umori delle fondatrici di “mezzocielo” che ieri, 8 febbraio 2011, hanno ricordato il ventennio della rivista.
Tra le varie tematiche, la violenza sulle donne, che – ha rilevato Maria Rosa Lotti (presidente del Centro di accoglienza per le donne in difficoltà, c/o UDI di Palermo) – cresce oggi più che mai in ‘visibilità’; sembra attestarlo d’altronde una consistente percentuale di casi di abuso e di altre forme di violenza consumate tra le mura domestiche.
La differenza sociale oltre che di genere nel quartiere Ballarò, la tenacia delle donne in casi di fragilità e disagio, la progettualità dei loro sogni in termini di percorso di crescita e libertà, l’handicap per una politica dell’assistenza che azzera a tutt’oggi la soggettività, in termini, quindi, di smantellamento dello Stato sociale, il “sacco di Palermo”, l’impegno politico delle donne di “mezzocielo” e ancora i fatti di cronaca, che vedono le donne protagoniste... questi sono alcuni degli argomenti affrontati, corollario dell’anima della rivista, nell’attestare sempre più la sua identità di genere e l’eleganza di stile. Dove le parole si mescolano all’immagine, facendosi contenuto.
Durante la presentazione dell’ultimo numero di “mezzocielo” (che dà spazio a politiche sociali sempre attente alla cultura), Rosanna Pirajno, Simona Mafai, Letizia Battaglia, Francesca Traína, soltanto per citarne alcune, affiancate da nuove leve hanno presentato uno spaccato di vita oltre che di storia, un progetto di crescita per le convivenze sociali (se “la pluralità – come sosteneva Hanna Arendt - è specificamente la condizione di ogni vita politica”), e sensibilizzato l’opinione sui fatti e misfatti della politica del Belpaese.
Parlare e scrivere su “mezzocielo”, rivista fatta da donne, è anche la possibilità per una nuova e auspicabile riflessione maschile sul femminile.
Le donne di “mezzocielo” il 13 febbraio scendono in piazza, se vuoi puoi farlo anche tu!
Sono le voci di donne che da decenni militano nel sociale, facendo della politica e della cultura i loro strumenti per il cambiamento. Sono questi i toni e gli umori delle fondatrici di “mezzocielo” che ieri, 8 febbraio 2011, hanno ricordato il ventennio della rivista.
Tra le varie tematiche, la violenza sulle donne, che – ha rilevato Maria Rosa Lotti (presidente del Centro di accoglienza per le donne in difficoltà, c/o UDI di Palermo) – cresce oggi più che mai in ‘visibilità’; sembra attestarlo d’altronde una consistente percentuale di casi di abuso e di altre forme di violenza consumate tra le mura domestiche.
La differenza sociale oltre che di genere nel quartiere Ballarò, la tenacia delle donne in casi di fragilità e disagio, la progettualità dei loro sogni in termini di percorso di crescita e libertà, l’handicap per una politica dell’assistenza che azzera a tutt’oggi la soggettività, in termini, quindi, di smantellamento dello Stato sociale, il “sacco di Palermo”, l’impegno politico delle donne di “mezzocielo” e ancora i fatti di cronaca, che vedono le donne protagoniste... questi sono alcuni degli argomenti affrontati, corollario dell’anima della rivista, nell’attestare sempre più la sua identità di genere e l’eleganza di stile. Dove le parole si mescolano all’immagine, facendosi contenuto.
Durante la presentazione dell’ultimo numero di “mezzocielo” (che dà spazio a politiche sociali sempre attente alla cultura), Rosanna Pirajno, Simona Mafai, Letizia Battaglia, Francesca Traína, soltanto per citarne alcune, affiancate da nuove leve hanno presentato uno spaccato di vita oltre che di storia, un progetto di crescita per le convivenze sociali (se “la pluralità – come sosteneva Hanna Arendt - è specificamente la condizione di ogni vita politica”), e sensibilizzato l’opinione sui fatti e misfatti della politica del Belpaese.
Parlare e scrivere su “mezzocielo”, rivista fatta da donne, è anche la possibilità per una nuova e auspicabile riflessione maschile sul femminile.
Le donne di “mezzocielo” il 13 febbraio scendono in piazza, se vuoi puoi farlo anche tu!
Nessun commento:
Posta un commento
Questo blog consente a chiunque di lasciare commenti. Si invitano però gli autori a lasciare commenti firmati.
Grazie