giovedì 27 febbraio 2014

Lui

by Marco Ferrante

Lei
Aveva una penna d’avorio
Dice che gliel’ha data un grande scrittore
Quand’era ancora giovane
Ora non scrive più
La penna,
del grande scrittore non se ne sa più niente
Lei dice
Che a quest’ora sarà in qualche locale
Ad ascoltare qualche vecchio blues
Sorride, è piccola e puzza di vita
Tantissima voglia di vita.

mercoledì 26 febbraio 2014

da "Ministorie"

by Alberto Gioè

Sentì una donna gridare orribilmente,
doveva essere dietro l'angolo.
Un brivido percorse il suo corpo, atterrito
si mise a correre per raggiungerla.
Le grida continuavano, sempre piú forti,
e lui temeva di capire. Si fece coraggio,
giró l'angolo; la visione dura un attimo,
il cuore batte fortissimo, lui apre gli occhi.
Vede il soffitto scuro e si tranquillizza:
era solo un sogno.
Ma poi prova un senso di vuoto;
era solo una notte come tutte le altre.

sabato 22 febbraio 2014

Le guerre che il mondo dimentica


di Valentina Sechi

Homo homini lupus diceva il filosofo inglese Thomas Hobbes, l’uomo è un lupo per gli altri uomini e quindi nemico. Dalla notte dei tempi l’uomo ha combattuto i suoi simili per invidia, rivalsa, potere. Nonostante secoli e secoli di lotte non abbiano portato altro che morte e distruzione, la situazione non è cambiata. Stretti dalla morsa della crisi economica mondiale e preoccupati per l’incessante arrivo di immigrati clandestini dal Maghreb, ignoriamo che attualmente circa 60 Stati sono belligeranti in 4 continenti. Ci sono guerre destinate ad essere consegnate alla storia. Ma ci sono anche guerre di cui nessuno parla mai, guerre silenziose che si consumano giorno dopo giorno, guerre non meno cruente o meno degne di attenzione perché la guerra è sempre tragica e porta un carico di morte e distruzione notevole.      

venerdì 21 febbraio 2014

A Genova

di Silvia Dello Russo

il tuo sorriso di cavallo
si apriva sul palato montagnoso
inumidito dalla schiuma del mare..

tra le storie
 sul passato ruminato
in mezzo a  profumi di mondo e colori di spezie lontane
infilandomi tra l’avorio sporco dei tuoi lunghi denti
ho incontrato le Due Madonne…
stavano seminude all’ingresso di un piccolo tempio antico
timide quasi inosservate
invitavano ad entrare?
a pregare? a perseverare?
belle tenaci docili e dolci
le due madonne si guardavano
tendendo le braccia l’ una all’altra..

madonna sacra e madonna profana
prostituta e santa
mi ricordavano te
mentre sembravano chiamarmi
Così, tra le vostre braccia intrecciate e mutilate
ho avviluppato l’anima sprofondando nei seni
sacri  dei tempi senza tempo
ascoltando le voci dei mondi
tra le storie che sciabordano ancora sul tuo sorriso di cavallo.


mercoledì 19 febbraio 2014

sogno di ombre

by guido monte

posso sentire le mie radici?
sono invisibile,
eppure sono tutt’uno con il tutto,
dall’infinitesimo al cosmo.
ma oggi nessuno può guidarmi.
è vero,
siamo sogno di ombre,
ma ogni cosa ha parole
che devono essere ascoltate;
abbiamo ancora bisogno di illusioni.
ho bisogno anch’io di immaginare
le architetture del cosmo,
anche se non le vedrò mai.
devo risvegliare un mio sogno,
pensare che qualcosa del mio profondo
possa dilatarsi all’infinito,
ma almeno un altro essere deve ascoltarmi.
un altro che sia uguale a tutti.
nel frattempo
ognuno guarda annoiato
l’abisso vicino-lontano della propria fine.
non più un posto dove fermarsi,
chi crede di poter andare ancora avanti?
dove sono?
ogni giorno comincio d’accapo.
e spero sempre di rivedere tutto capovolto.
tutto di nuovo unito
come al principio.
e invece non ci sono più strade.
ma c’è chi cerca ancora
strade nel mondo?


lunedì 17 febbraio 2014

Violazione

by Alessandra Catalisano

Una mano
sul volto
scortica
la ferita aperta
dell’epoca moderna.

La tempesta del domani già scroscia e tuona
e lo spettro delle nostre volontà pianta i suoi colpi alla porta.

Tra le mani stringi il cuore della creatura che sarai. Uomo, stai giocando con la struttura della tua umanità.  Si disgrega il singolo pensiero del falso intellettuale, chi tiene le redini del reiterarsi della creatura razionale? Avverti il deserto della tua condizione, scomposta, inabile, illogica e crepitante.                                           Oh, architetto del pensiero, scuoti i tuoi fantasmi, percuoti ogni cancello;                                                                     che nessuno possa dichiarare: “Lo ignoro!”.
                                                                                                                                                              
Il volto
del disprezzo
si riconosce
nel riflesso calcolatore
di quest’arido movimento di carni.
Sei
essere
violato.


domenica 16 febbraio 2014

Ricordi e immagini


di Salvo Balsano

"Come questa pietra / è il mio pianto / che non si vede”
(Giuseppe Ungaretti, “Sono una creatura”)

Il giardino ferito.
La terra illusa e fredda.
Una strage di cenere muta. Senza bellezza. 
La pioggia lenta e dolorosa sulla tomba vuota.
I morti aspettano e ricordano. 
Il silenzioso inferno consola l'anima nera.
Una rosa bianca riposa sul mare assonnato. 

mercoledì 12 febbraio 2014

La difficile essenza dell’essere Palermitani

di Raimondo Augello
Dallo scorso 28 novembre è distribuito nelle sale cinematografiche italiane il film “La mafia uccide solo d’estate”, scritto, diretto e interpretato da Pierfrancesco Diliberto, meglio noto come Pif. Il film sta riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica, come testimonia il primo premio ottenuto al Torino film festival. Personaggio noto al pubblico televisivo, per la sua collaborazione con Le Iene e con MTV, il palermitano Pif rappresenta davvero un’autentica sorpresa per il fatto che, pur essendosi già occupato di cinema collaborando come aiuto regista nel 2000 con Marco Tullio Giordana nella realizzazione de “I cento passi”, il film che rievoca l’esperienza umana, civile e politica di Peppino Impastato, mai aveva raggiunto un personale successo cinematografico paragonabile a quello che sta vivendo in questo momento.

martedì 11 febbraio 2014

diario di un pazzo

by guido monte

“ora non ho niente da darti
e non penso a nulla,
non posso aiutarti
e neppure dirti ti voglio bene,
eppure sono qui
vicino a te
e anch’io
ho dimenticato tutto

non so più neppure il mio nome
o dove sono nato e vissuto,
voci prima mi dicevano
quando era ora di andare,
loro parlavano al mio posto,
ma la mia mano ora scrive parole
qui, al posto di vecchie emozioni
che non conosco più

le voci ora sono scomparse
e tutto è muto,
tutto è grigio di un solo colore,
io non sono più
anche se non ho più paura,
è questa la terapia?

no, nulla da darti,
nessun pensiero
nessuna parola d’amore
eppure sono qui
mentre mi spengo come te
senza un solo vero ricordo
di ciò che ho vissuto…
sì, niente per te,
neppure una caramella o un filo d’erba,
nessun discorso neppure per te
se oggi
non saprei neanche riconoscerti

non siamo solo avverbi o punteggiatura
(come una volta disse claudio)
non siamo segni d’interpunzione
e neppure gli uomini impagliati di eliot
siamo creature solitarie,
sani che si credono matti
e matti che si credono sani

io cosiddetto malato
e tu cosiddetto sano
potremmo tornare vicini,
anche se sono stati i cosiddetti sani
a spaccare il mondo

anche il padiglione dove stavo una volta
 è vuoto
quello che io credevo “mio”,
vorrei esserci dentro
ancora una volta, almeno
per leggere la mia cartella clinica,
anche se non è lì la risposta,
quello è solo il diario
di un lungo e stentato sonno

guardo il mondo da una panchina
e attendo ancora,
non esistono matti o sani,
non esistono vecchi , adulti o bambini
rimane solo un sospiro inesprimibile
che vola via in questo istante,
e fra poco
non ci riconosceremo più,
tutto sarà perduto
e non potranno più convincerci
a continuare a vivere”


domenica 9 febbraio 2014

Ad Alda Merini (scritta dopo un anno dalla morte)

di Michele Cascio
Ricordo bene come ho accolto la notizia della tua morte. A un anno da quella lacrima, mi scappa un sorriso affettuoso al pensiero del tuo racconto sulle ultime parole di tua nonna, che prima di morire, come estremo pensiero per le sue nipoti, disse a tua madre: ‘stai attenta alla più piccola, è completamente pazza’.
Un anno senza le scorribande del tuo animo,
senza il funambolismo delle tue parole
agili e imprevedibili,
colonna sonora dell’inseguimento
di quella felicità
che per te non poteva sussistere.

Stupor Mundi n° 103 - Informazione in lingua siciliana



Edizione n°103 del 7 febbraio 2014.

Questi gli argomenti trattati nei servizi di questa puntata:

- Cos'è l'Alta Corte per la Regione Siciliana?
- Video musicale della accattivante canzone in lingua siciliana dei gruppo palermitano Tamuna dal titolo "Ciuscia" ("Soffia")

Note linguistiche: i vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

sabato 8 febbraio 2014

Moralia 2

 
di Enzo Barone 
 
Spesso ci sarà capitato di finire vicini di bus, di coda alla posta, di sedia  in ambulatorio, di poltrona in aereo o d’ombrellone in spiaggia col tipetto chiacchierone.
La massaia infaticabile e frustrata, l’impiegato precisino, il qualunquista che saprebbe mettere a posto lui le cose, il nonnetto logorroico e un tantinello andato, il ragazzo fanatico di moto.
Noi uomini o donne di buon senso, di buone letture, nel vigore degli anni, che abbiamo una famiglia, un lavoro, una casa, insomma ben altro a cui pensare siamo costretti a sopportarne la presenza come un pegno episodico che prima o poi tocca a tutti pagare.

martedì 4 febbraio 2014

RISONANZE NEL SILENZIO


di  Rosario Ales

    

1.   La voce antica delle pietre.

2.   Il grido del neo-nato.

3.   L'aurora che trapassa nel nuovo giorno.

4.   Lo spasimo e l'urlo.

5.   Il mandorlo in fiore, per primo annuncia la primavera.

6.   Il miracolo nascosto che viola la natura.

7.   La salute dopo la malattia.

8.   Le lacrime e il riso.

9.   La luce e l'ombra di dietro.

10.  Il ritmo delle onde e l'energia del mare.

11.  La speranza nella notte oscura, senza Dio.

12.  Il cuore dell'uomo: la superficie, la profondità, l'abisso e la molteplicità.

13.  Gli occhi non visibili delle formiche.

domenica 2 febbraio 2014

Quaero

by Marco Ferrante
photo by Pippo Zimmardi

Cosa è rimasto del mondo di quello che si sapeva prima?
Le cose che ho imparato sono solo le cose che ho potuto imparare:

Che ci sono cose che non si dovrebbero scoprire
prima di un certo momento,
ci sono cose che si dovrebbero sapere solo dopo
cose che quando si sanno prima, invece, è troppo presto.

Le cose della morte, le cose degli uomini.
Non siamo forse quasi sempre troppo giovani?
Le cose della poesia, e le cose di ieri,
Non siamo sempre, troppo ignoranti?

Andare lontano, via, forse per sempre.
E sempre pensare a come sarebbe ritornare.
Pensare che quello che stiamo facendo 
non è che una delle tante cose
che invece avremmo potuto fare, o scegliere di fare,
anche solo provare una volta, almeno.

Che poi quella che chiamiamo con voci misere,
non è in fondo solo quel posto dove ritorniamo spesso,
che per il bisogno di appartenere a qualcosa
battezziamo casa?

ll posto mistico, vicino o lontano, davvero importa?
che deve restare,
mentre anneghiamo nella quotidianità del fare.

Scoprire la morte quando si è ancora vivi,
sapere l'oggi, e il giorno prima e quello prima ancora,
pensare poi per giunta poco di tutto questo.

Cosa è rimasto di ciò, ora che tanti prima di me sono andati?
Quando abbraccio gli amici e da lontano vola un pensiero
Cos'è?

Cosa rimane nel nostro sguardo, nel suo profondo incenerito,
nella quotidianità del gesto.
Chi guida adesso la mia mano?


sabato 1 febbraio 2014

Stupor Mundi n° 102 - Informazione in lingua siciliana



Edizione n°102 del 24 gennaio 2014.

Questi gli argomenti trattati nei servizi di questa puntata:

- Enrico Cialdini, un criminale di guerra a cui ancora sono intestate alcune vie in Sicilia
- Video musicale della canzone in lingua siciliana dei Calandra & Calandra, "Lu matrimoniu tirituppi e t'appi"

Note linguistiche: i vari termini sono trascritti seguendo i dizionari del Mortillaro e del Pasqualino.

Le ali dell'aurora

by Daniela Palumbo

A te che dici
di non avere più le ali
forse solo perché
non te le vedi addosso.

Le ali si piegano, sai,
come biglietti di innamorati
come le pagine del tuo romanzo
preferito
o come i petali di un fiore al tramonto
che si risvegliano all'alba di
domani.

E si frantumano, a volte,
lievemente.
Come le onde si rompono sulla riva
e cento piccoli cristalli di acquamarina
si allentano
e si riabbracciano sotto i tuoi piedi.

Le ali ricrescono,
figlia,
come i capelli per sbaglio tagliati "a maschietto"
o come l'erba
già secca
del giardino d'un tempo
come i dentini da latte
lasciati ad attendere sotto al cuscino.
O i primi raggi del mattino.



La Northern Petroleum e il mare corallino di fronte Sciacca


Pare non arrestarsi lo sfruttamento delle coste siciliane, senza alcun rispetto per l'ambiente e con vantaggi solo per le compagnie petrolifere. Pubblichiamo questa denuncia/appello del comitato "Stoppa la Piattaforma":


Sta per concludersi l'istruttoria dei permessi di ricerca d29 e d30 della Northern Petroleum situati a sole 2 miglia della costa tra Sciacca ed Agrigento.
E' infatti stata depositata al comune di Sciacca, il giorno 24 Dicembre, un integrazione alla documentazione propedeutica alla chiusura dell'istruttoria.
Si attende l'autorizzazione del Ministero dell'Ambiente nei prossimi mesi, se dovesse essere positivo, le compagnie petrolifere potrebbero iniziare la loro campagna sismica già da questa estate.