lunedì 21 gennaio 2013

LILLY di Roberto Cavaliere

di Roberto Cavaliere

Ieri alle 18,20 la mia dolcissima Lilly si è spenta con l'aiuto di un farmaco letale. Da tempo stava male e nessuna medicina o cura omeopatica (sì, abbiamo tentato anche questa!) è riuscita a lenire il suo male.
Lilly mi è stata compagna fedele per 12 anni, ha diviso le mie gioie, i mei dolori, i miei pensieri, le mie idee, le mie ansie, i miei timori. Bastava uno sguardo, un mio semplicissimo gesto ed essa capiva tutto.

 Se ero allegro, scodinzolava, saliva sulle mie gambe, saltellava, i suoi occhioni spirzzavano allegria. Se ero di cattivo umore bastava un semplice <<Lilly, hai rotto i coglioni!>> per farla giacere immobile ai miei piedi come a dire: <<E va bè, se hai bisogno di me io sono quà, non mi muovo.>> E l'ira piano, piano sbolliva, facendomi cpmprendere che potevo contare su di essa. Lilly eè stata un cane eccezionale, trovata per strada, abbandonata da quanche idiota e bisognosa di cure è stata portata a casa mia, malgrado in casa spadroneggiasse, già, Parsifal, un gatto meticcio. Non ci crederete, ma Lilly con il suo carattere dolce è riuscita a convivere con il gatto fino alla morte del gatto stesso, avvenuta anni fa. Era uno spasso vederli in casa insieme... Lilly che mangiava i resti del tonno di Parsifal che osservava silente e minaccioso.
Poi Lilly divenne la beniamina di casa, un cane particolare, non sopportava il collare e di conseguenza il guinzaglio. Nelle nostre quotidiane passeggiate era la mia voce ad agire da guinzaglio, Lilly vieni quà, Lilly fermati, non correre, aspetta, torniamo a casa, eravamo un'anima e un corpo. La mattina era lei a darmi la sveglia, doveva scendere per i suoi bisogni e non ci crederete, in pigiama stesso alle 6,30 con lei scodinzolante e i suoi occhi che brillavano di gioia al ritorno in ascensore parevano dirmi GRAZIE.
Non piangevo da anni, neanche la recente morte di mio padre ha scalfito le mie ghiandole lacrimali, ma Lilly ha rotto tutti i canali e le lacrime hanno straripato. Ho vissuto la sua agonia giorno dopo giorno, ora dopo ora e fino all'ultimo le sono stato vicino.

Ora riposa in pace (almeno lo spero) e in queste ultime ore ho capito che la dolce Lilly in questi 12 anni ha funzionato come un ANGELO CUSTODE, un Angelo a cui potevo rivolgere tutti i miei stati d''animo, soprattutto nelle noste interminabili passeggiate era come se dialogassi con lei e che lei comprendesse perfettamente quello che esternavo, fermandosi, osservandomi, correndo. Oppure ero io il suo angelo custode, un custode del suo affetto, del suo amore che riversqva a tutta la mia famiglia? Va bene così, dolcissima Lilly, credo proprio che non ti dimenticherò facilmente.
Addio, e se esiste un cielo per VOI, che tu possa viverci da regina.

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