lunedì 21 gennaio 2013

31-12-2012, di Roberto Cavaliere

di Roberto Cavaliere (collage di Pippo Zimmardi)

31-12-2012, ultimo giorno di un anno che non doveva esserci per la famosa profezia.
Ore 10,30, a casa mia siamo rimasti solo io e mia moglie. Mio figlio e mia nuora vivono e lavorano a Londra e non sono venuti nemmeno a Natale, mentre mia figlia è in vacanza sull'Etna. Esco, compro il giornale, sigarette, un po' di roba per il cenone (?) di fine anno. Torno, mesto, mesto a casa. Sarà il primo fine... anno che io e mia moglie trascorreremo da soli.

In un primo rigurgito di malinconia penso di organizzare una cena a casa con qualche amico e amica rimasti soli pure loro o magari di cenare fuori con mia moglie in un localino vicino Trappeto, con musica e balli. Ma all'improvviso, come colpito da un fulmine scagliato dal PARADISO, decido... stasera cena a casa da soli, io e mia moglie, al lume di una candela, spegnendo tutti gli apparecchi elettronici, dai telefoni al computer, al televisore e quindi relativo stacco della corrente elettrica. Ore 21, l'atmosfera è veramente surreale. La luce soffusa delle candele inventa nuove ombre sulle pareti di casa. Io e mia moglie ci guardiamo in faccia, i nostri volti hanno i contorni dorati e gli occhi di LEI non mi sono mai apparsi così dolci. Ci viene subito voglia di parlare a voce bassa, come se avessimo paura di spegnere la fiamma della candela posta a centro tavolo. I nostri movimenti si rallentano, iniziano a provare il gusto del tempo che piano piano si consuma.
<<VIENI PIU' VICINO!>> sussurro a mia moglie. Ci divide adesso solo la fiamma della candela. Da fuori si sentono i suoni dei clacson delle auto e di qualche BOTTO anticipato, ma facciamo finta che siano tuoni e fulmini che accompagnano questa nostra dolce serata. Percepiamo che la fiamma della candela ha acceso i nostri cuori e che un PURO DESIDERIO arriva dal nostro dentro. Non ci sono schermi colorati o trilli che lo stimolano o lo confondono. E adesso DOBBIAMO DECIDERE... mezzanotte è vicina. Accendiamo luci elettriche, ricolleghiamo tutto o crediamo in questa fiamma e facciamo l'AMORE COME UOMINI E DONNE DELL'ERA PRE-TECNOLOGICA? MAGARI GUARDANDO LE NOSTRE OMBRE CHE SI ABBRACCIANO SULLE PARETI, MENTRE QUELLA DEL NOSTRO CANE CORRE VIA SPAVENTATA? CI ACCORGIAMO CHE ERA DA TEMPI ORMAI LONTANI CHE NON CI TROVAVAMO IN CONFIDENZA COSI' ASSOLUTA, oserei dire, PROFONDA.
ORMAI E' BUIO, LA CANDELA SI E' CONSUMATA, DOMATTINA, AMORE MIO, CI SVEGLIEREMO CON LA LUCE DEL SOLE. GIURIAMO CHE ALMENO QUALCHE ALTRA VOLTA TORNEREMO INDIETRO NEGLI ANNI. NON SIAMO STATI COSI' FELICI COME STANOTTE. TI AMO, MIA DOLCE FRANCESCA.

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