giovedì 2 febbraio 2012

travel di elisa



by guido monte


a viviana e ai suoi scritti segreti
vivi lontano, elisa, ma sei di quaggiù.
non sai più chi sei, o se sei ciò che non vuoi…
vuoi guardare attraverso di te,
oltre la belva-città che freme, tra tralicci e cisterne vuote,
la città dei pazzi che ti guarda e non ti riconosce,
e tu non riconosci lei, e neanche
il lontano che ora abiti.

tuo padre indossava un maglione colorato,
e tua madre da un campo di fiori ed erbe
cantava di pirati sbarcati
con le facce d’inferno… oggi i pirati
correrebbero tra cumuli di munnizza.
ora stai camminando tra vecchie fontane
di qui, cerchi di ricordare quando le osservavi
quattrocento anni fa, e un istante dopo
sei di nuovo lontana, sulla neve, d’inverno,
su un lago ghiacciato ti perdi nei sentieri
e nel frattempo un clochard muore
abbandonando i suoi portafortuna.
pure la neve lontana ha i suoi morti,
come quaggiù…
allo stesso modo lì esistono uomini abbandonati,
uomini pazzi, e i capi-clown
spadroneggiano, dando ordini magari
mentre prendono al tuo fianco un caffè.

elisa, come me non riesci più
a sentirti cittadina di qualcosa, poi
ti osservi e ti senti vicina e lontana
da tutto…
cerchi dentro
una possibile legge dei ritorni,
nella borsa prepari i rami secchi
di quello che è stato, sarà ed è ancora,
che torna e non torna, naviga
dentro i confini dell’essere interiore
nascosto in te e in ciascuno.

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