di Vittorio Cozzo e Guido Monte
(foto by Silvia Spacca)
...et le temps presse ses larmes
(Amel Bachiri)
1. Un gestore di bar che si getta dal ponte
Un senso di angosciante attesa,
il pensiero di uno straziante sorriso,
forse della madre?
Il vuoto, forse quando toccherà terra
Il vuoto, forse quando toccherà terra
potrà dimenticare anche il sorriso.
2. L' uomo che corre
L' uomo che corre è inseguito dai cani,
2. L' uomo che corre
L' uomo che corre è inseguito dai cani,
finché non fugge verso una galleria -
all'interno c'è un uomo che gli somiglia
e che arriva dalla parte opposta:
e che arriva dalla parte opposta:
si afferrano, lottano a morsi, si scannano
e i pezzi di corpo, sanguinanti,
restano a terra ancora caldi.
L' uomo che corre,
morto ma lo stesso consapevole,
Camminava lungo la scia:
dietro la schiena teneva appesa
dietro la schiena teneva appesa
una cornice vuota di legno grezzo,
che pendeva.
Una folla la seguiva.
4. Per strada
Uno stralcio di musica
Una folla la seguiva.
4. Per strada
Uno stralcio di musica
canticchiata da un tizio disteso a terra,
"era il suo genio, il padre, il confidente..."
I movimenti erano sconnessi,
"era il suo genio, il padre, il confidente..."
I movimenti erano sconnessi,
la gente guardava incurante
o rideva di gusto.
5. Inferno bis
In quell' altro mondo
o rideva di gusto.
5. Inferno bis
In quell' altro mondo
robots correvano confusamente
per rendere il pianeta invivibile,
per rendere il pianeta invivibile,
in modo che gli uomini
non potessero tornarvi.
6. Nostalgica
Lui appoggiava ubriaco la spalla
non potessero tornarvi.
6. Nostalgica
Lui appoggiava ubriaco la spalla
sul seno di lei, straniera,
e cercava di scucirle di tasca qualche spicciolo.
Dopo la grande guerra quasi non la riconobbe,
e cercava di scucirle di tasca qualche spicciolo.
Dopo la grande guerra quasi non la riconobbe,
ma lei, a voce bassa, ugualmente
ripetè ancora il nome di lui.
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