martedì 4 gennaio 2011

DOPO IL BUNGA BUNGA, ADESSO ANCHE LA BESTEMMIA È DI MODA

di Mariagrazia Cardinale

Sono una studentessa universitaria che frequenta il primo anno della facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo, e che ha deciso di scrivere questa lettera, essendo indignata per la situazione di degrado morale in cui attualmente il nostro Paese si trova.
Premetto che non sono una fan di tutti questi reality show che vanno di moda (esempio “La Talpa”, “La Fattoria”, “L’Isola dei Famosi” e “Grande Fratello”), preferisco impegnare il mio tempo in maniera più costruttiva, ma mi è capitato per caso di guardare un pezzo della puntata di quest’ultimo programma di lunedì 3 Gennaio e ho assistito a un episodio davvero sconvolgente, ovvero l’entrata nella casa, per decisione del pubblico che lo ha televotato, dell’ex concorrente Massimo Scattarella, squalificato l’edizione precedente poiché aveva bestemmiato in un impeto d’ira e creato uno scandalo televisivo.
Scattarella quest’anno ha rivendicato il suo diritto alla partecipazione del gioco poiché un altro concorrente della corrente edizione, Matteo Casnici, ha bestemmiato creando anch’egli molto scalpore, ma non ha avuto alcun tipo di “punizione” né dal pubblico né dal GF stesso. Io non sono una credente quindi potrei anche infischiarmene, ma non accetto ugualmente che si usi un simile linguaggio in una fascia oraria che dovrebbe essere protetta per i minori, né che l’intero popolo italiano (mostratosi varie volte sensibile alle tematiche etiche che hanno coinvolto il parere della Chiesa) possa permettere di mantenere simili soggetti in un programma d’intrattenimento molto seguito, anzi addirittura cerchi di incoraggiarli nel dare il peggio di loro stessi, con questi atteggiamenti squallidi, finti pianti, o “amori” che magicamente sbocciano solo dopo due giorni di trasmissione.
Sembra che, dopo che il nostro caro Premier si è permesso di bestemmiare dicendo una barzelletta maschilista contro un componente dell’opposizione, sia diventato lecito mostrare e giustificare gli atteggiamenti vergognosi di alcuni soggetti. Penso che sia una mancanza di rispetto nei confronti di coloro che sono realmente credenti e che rispettano tutti i comandamenti, soprattutto quello che dice di non bestemmiare. Mi spiace di dovermi comportare come una specie di censore romano, ma penso che l’unico modo per esprimere il mio disappunto sia ricorrere ai mezzi di comunicazione, con la speranza che qualcun altro indignato quanto me possa sollevare il problema e cercare di trovare una possibile soluzione a questo ormai diffuso malcostume.

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