martedì 4 gennaio 2011

Histoire d'une pierre ponce

         di Vito Imburgia      
 
Histoire d’une pierre ponce
J’étais encore enfant
Et par une nuit sans bruit
une pierre ponce du Volcan
À la recherche de son existence
Se refugia en silence
Sur la plage de mon village
Le soleil arrivé elle m’a demandé
De la dépouiller
De tout le gros qu’elle portait sur le dos
Surpris je ne savais quoi répondre
Mais elle était si douce et tendre
Que je commençai à la caresser
Ainsi je finis par en être épris


           
Segue una breve esegesi dell'autore
           Un bimbo francese, ficcanaso, aveva domandato allo scultore: sapevi che dentro la pietra si nascondesse un gattino?                            
Histoire d’une pierre ponce, è la favola che narra la passione di un bimbo irrequieto cui piaceva modellare l’argilla e che amava incidere la pietra e il legno. Per soddisfare la sua passione, spesso marinava la scuola per andare a cercare le pietre sul mare del golfo, che si stende da Solanto a Cefalù, fra le montagne innevate delle Madonie e le colline di limoni e d’ulivi, dove sboccia il fico e fiorisce il ficodindia.
Una pietra tenera, lanciata da Vulcano, partendo all’avventura, alla ricerca del suo destino, era andata a rifugiarsi, curiosa, sulla spiaggia di ghiaia, per chiedere di ripulirla dalle incrostazioni ed evidenziare la forma ancor celata. La legenda non è scritta né in poesia né in prosa, per concedere al soffiar del vento d’infilarsi fra il fruscìo delle onde e la quiete della notte, in attesa del sole.
È il ricordo di un ragazzone di settanta anni che ha fatto studi giuridici. In Francia, dove ora svolge la sua vita culturale, ha ideato la fiaba. per appagare la curiosità di chi, incredulo dei suoi risultati in scultura, voleva conoscere la storia del suo...percorso artistico


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