di Silvia Dello Russo
picture by Pippo Zimmardi
sei di fronte alla mia sedia
come un rebus
riga intraducibile
io nudo traduttore
maniscalco delle lingue
ti guardo
mentre prosegui e persegui il graffio di sempre
l’indelebile inesplicabile segno sulla mia pelle
kaleidoscopico
tu cifre e chiavi
battiti del mio tempo
armonizzi suoni inesplicabili
nella mia cassa toracica
instilli
formule segrete
nei miei respiri antichi
e resto da una vita
incantato e inerme
rapito
adorante io eterno amante
supplicante
e tu sorridendo tra i tuoi bianchi geroglifici
cali la tua trasparente cortina nuziale
mentre inizi a spogliarmi l’anima
stimolando ancora e ancora i sensi
torturandomi tra i tuoi sublimi mille significati
fino a lasciare la mai arrivabile irripetibile verità
della tua sola nudità.
prisonnière
RispondiEliminaslave of time
hidden into formas:
estrellas, profundidades rien
oscuridade
where all ends
Zeit… vergangen
no more questions, l'écriture;
no more sand, silence (pourquoi?)
les douleurs , feuilles et vent, alma
alma de respiro.
souffle-nuit, archétype, l’âme.
mes rêves
de lonh,
ma non c’è più tempo
per quasi niente,
due occhi
non bastano,
e un respiro
può solo per un poco
rallentare
il ritmo…