La scienza
s’è avanzata
al punto da
lambire l’immortalità.
Non voglio
(Dionescansi!) l’immortalità!
Chiedo, alla
vostra infernale maestria,
di cambiarmi
il cervello,
del resto
non lamento.
«Desidero
uno scambio a mio favore.
Dottore,
scienziato, travasatore
matto!
Piantami il cervello d’un gatto!
Il micio
pensa poco,
lo vedo
richiamarsi
dal sonno
meridiano
se un
mormorio lontano
gli giunge
fioco fioco…
Appena
intende il nome che gli diedi.
Oh micio,
nulla chiedi,
solo il cibo
e le carezze! Eppure,
d’in quando,
sembri triste…
Ti aggiri
casa casa
occhi
annoiati a morte…
Lasciamo
stare il cervello del gatto,
non voglio
che la sorte dell’uccello!
Desidero il
cervello d’un rondone!
Lo vedi
nero-snello,
s’invola
come un lampo,
lo senti
altolevato
garrire su
ogni campo!
Però, a
pensarci bene, il rondonein aria vive, in aria pur s’accoppia…
Ad essere un
rondone senza l’ali,
tristezza
proverei…Dottor, mi dica lei,
io voglio la
salvezza!»
«Allora le
offro il vivere di pianta,
che a niuno
nulla chiede,
si pasce,
ove risiede,
di terra
d’aria e sole;
parole non
intende,
il suo unico
amante
è il sole,
come tutte l’altre piante.»
«Ma… se la
pianta provasse dolore?
Non crede
che soffra riarsa dal sole
cocente, con
le foglie
prive del
vivo colore verde,
stramazzate
nel giallore della sete?
Accasciata
su se stessa, coi rami
disseccati e
penduli…
Che sete
deve avere
i dì
d’estate quando langue al sole!»
«Non trovo
cosa dirle,
vuol essere
una roccia!?»
«Roccia,
roccia… potrebbe andarmi bene!»
«Posso
offrirle il sentire d’un vivente,
io sono uno
scienziato,
non un mago
o un alchimista!» «Peccato,
avrei
desiderato
d’essere
trasformato
in un sasso
da niente!»
Nessun commento:
Posta un commento
Questo blog consente a chiunque di lasciare commenti. Si invitano però gli autori a lasciare commenti firmati.
Grazie