martedì 27 marzo 2012

odisseo: parole del dopo


by guido monte

ho scelto le vie del mare
e di terre della lontananza
perché il mare
è celeste parola di pianto,
e perché l’unica via è nel buio
ai confini del mondo.

sono arrivato
nella scura terra cimmerica,
fatta di pietre di luna, terra
senza luce e sole per uomini…
ma era una strada
per capire il ritorno.
appena giunto
sento morire qualcosa
in me, allora bevo vino e latte
con chi non c’è più, spargendo
farina, verso sangue nero caldo
in una fossa, e vedo ombre
del passato.
vedo anche
l’ombra di mia madre, seduta
in poltrona con mio padre,
e poi tiresia il profeta di tebe
che mi parla di viaggi futuri
verso terre che non conoscono
il mare, e della leggenda
del ventilabro.

poi mi mostra i fiumi dell’ade
cosparsi di cadaveri, e anche lì
campi di concentramento
per i profughi, per popoli
di ogni tempo e luogo,
sempre sazi di dolore.
e scivolo nel vuoto a poco
a poco, come guscio di lumaca,
poi torno sulla nave:
ora so
che non potrò mai risolvere
il grande enigma,
resto un falso protagonista
che non vuol esser guardato
e vuol farla solo finita
al più presto, per tornare
deluso a casa e ripartire.

1 commento:

  1. Achab fu portato nell'abisso dalla sua bestia bianca. Ma fu l'ossessione a ucciderlo non la bestia.
    AvF

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