domenica 8 maggio 2011

Call center

di Enzo Barone 

“Buonasera signor Vincenzo, sono Michela, operatore 156, e la chiamo dal call center della Carta Splendid : conosce la nostra carta di servizi e sconti? Col pagamento di solei 35 euro all’anno…”
“Si guardi, in questo momento…ecco non è un buon momento.”
“Le ruberò solo pochi secondi…le dicevo, con la nostra Carta potrà andare al ristorante, al pub o al cinema o anche fare acquisti in molti esercizi, risparmiando fino al 40-50% e poi sa…”
“No senta no, non credo mi interessi e adesso mi scusi…”


“Ma no aspetti, lei mi dica, che lavoro fa?”

“Ma questo che c’entra ora ? Io non sono tenuto a…”

“Ma su signor Vincenzo, non sia sospettoso: è solo per capire…”

“Sono cancelliere al tribunale, ecco, ma adesso guardi, mi spiace, devo proprio chiudere.””

“E non le farebbe comodo qualche sconto in una folta serie di esercizi commerciali? Mi pare che non è che guadagniate così tanto voi cancellieri!”

“Ora mi ha stancato; senta la saluto…”

“No aspetti, non capisce? Potrà uscire più spesso la sera con sua moglie, con i figli…”

“Ma io guardi non esco né di sera né di giorno punto e basta!”

“ Dai và: non ci credo. E come mai signor Vincenzo, come mai, mi dica, non va mai fuori?”

“Perché, perché …perché sono paralitico e non ho l’uso delle gambe dalla nascita e uscire esco solo per andare al lavoro, ha capito!?”

Segue un silenzio siderale.



“Io,io…sono, sono proprio una stupida, proprio una stupida, guardi mi perdoni, le chiedo perdono…non sapevo , ma guarda che cretina…”

“No, su coraggio, ora mi dispiace per lei… no, no, no, ma adesso non faccia così: non occorre piangere …”

“No, mi scusi…è che devo chiudere cinquanta contratti entro il mese, sennò addio call center e impiego e allora insisto, insisto, cerco di essere convincente e tutto: ho diciannove anni, sono al primo lavoro, mi devo pagare l’affitto e tutto…ho anche litigato con i miei ed è per questo che sono via di casa… …ma, quello che mi ha detto lei…sono proprio una povera stupida, ecco!”

“Certo, certo, lo capisco, tu fai il suo lavoro, cerca di portare a casa il pane …è un periodo duro, difficile, per tutti, me ne rendo conto…

No, no, su non ricominciare, adesso…dai ora fai stare male me con i tuoi singhiozzi. Guarda mi dispiace molto, sono davvero dispiaciuto per te. Dai non fare così: senti qual era il tuo nome.“

“Sono Michela, si Michela…”

“Guarda Michela cosa posso fare per farti smettere?”

“No, lasci stare, ora mi passa, solo un attimo e poi la lascio in pace”

“Ma no dai, se posso tirarti su…qualunque cosa è in mio potere”

“Beh, se insiste, forse qualcosa, qualcosa ci sarebbe…”

“E allora dai, dimmi Michela!”

“ Beh, se magari mi aiutasse, se trovasse qualcuno disposto a fare il contratto con la Splendid, così per cercare di arrivare a questi dannati cinquanta contratti entro il mese…”

“Si dai, vediamo: qualcosa forse posso fare, dai…”

“Magari nel suo ambiente lavorativo, tra i colleghi, gli amici…”

“Guardi, no nel lavoro no, non se ne parla, non mi posso mettere a fare quelle cose là nel mio lavoro, e amici purtroppo non ne ho quasi…”

“Mi scusi, mi scusi, lasciamo stare, è tutto inutile…”

“No, no, no: non ricominciamo adesso su, un bel respiro, una tirata di fazzoletto e su con la vita, dai, che le cose si rimettono a posto… vediamo se una mano te la posso dare lo stesso.”

“Lei è buono, è veramente un uomo di cuore, di quelli che oggigiorno sono rari, le sento queste cose io, lo sa?”

“Va bè, basta smancerie ora…vediamo cosa possiamo fare.”

“Non so, se proprio vuole…io ho una serie di numeri, un gruppo di persone, l’ufficio marketing li seleziona, sa, per categorie.”

“Categorie anagrafiche, professionali ?”

“Si anche, ma mi hanno spiegato che quando sei disperata puoi ricorrere alla lista d’emergenza…

“E che roba è ‘sta lista d’emergenza?”

“Ma sa, una lista di persone che a quanto pare un’agenzia di indagini di mercato ci manda ogni mese. Sono persone prese tra quelli, che so, che hanno fatto donazioni, beneficenza o telethon, quella roba lì insomma…Li raggruppano tutti in una lista speciale, quella che chiamano d’emergenza appunto. Magari sa, lei che …mi perdoni…insomma lei che è disabile, se glielo chiede lei, dicendo che è per lei, come gesto umano, di solidarietà, non glielo le negherebbero di sicuro penso. Se vuole, se se la sente però…”

 “E vabbene, guarda tu in che situazione mi vado a cacciare! Beh, vediamo cosa posso fare, va bene? Basta che ti calmi, ok? Mandami ‘sti numeri via email e vediamo che si può fare. Cercherò, vedrò, qualcosa farò. Ma Tu stai tranquilla però,Michela, che tutto si risolverà.

Fatti risentire tra due, tre giorni e vediamo. Ora però tirati su, va bene? che una mano te la do di sicuro.”

“Grazie, grazie infinite, lei è un signore, un vero signore…allora mi faccio risentire tra una settimana, va bene?” 

“D’accordo, d’accordo, su con la vita, eh ? Ciao.”



“Buonasera signor Vincenzo, sono Michela…si ricorda, quella del call center.”

“Ciao Michela, come va: tutto a posto? Ti sei ripresa, no?”

“Si grazie, grazie. Adesso va meglio: lei l’altra sera è stato proprio carino con me, un vero angelo.”

“Sciocchezze, sciocchezze non mi mettere in imbarazzo ora, andiamo al dunque: Io qualcosa ho fatto sai. Ho fatto una dozzina di quei numeri che mi hai dato, ho cercatodi fare leva, diciamo…ehm…sulla mia condizione e tutte le storie che sai, insomma quello che ci siamo raccontati l’altra sera….”

“E cioè, cosa ha detto di preciso me lo dica, me lo ripeta…”

“Beh lo sai, ho detto che sono un disabile, un paralitico dalla nascita e che ho bisogno di aiuto per tirare avanti; anzi ho pure aggiunto qualcosa di mia iniziativa…”

“Dica, dica pure…ma parli più forte e chiaro, che la sento poco.”

 “Dicevo ho telefonato a queste persone della lista, ma mica a tutte: erano troppe e poi non è il  mio mestiere e, dicevo,  ho anche raccontato che abito da solo e ho la pensione sociale e mi stanno sfrattando da casa e quindi….se mi davano una mano e sai tre o quattro il contratto dovrebbero farlo.”

“Tre o quattro dici”

“Vedo che sei passata al “tu”. Comunque senti, non so cosa ti aspettavi: più di questo non potevo fare. Una mano mi pare in ogni caso che te l’ho data.”



“Dicendo quello che hai detto tre, quattro contratti sono un po’ pochini o no, Vincenzino?”

“Che vuoi dire Michela? Non capisco il tuo tono?”

“ Ma dai un po’ di impegno io da te mi aspetto almeno venti-trenta contratti, non di meno.”

“Che stai dicendo …sei matta: ooh ragazzina!”

“Quello che sto dicendo, pezzo di stronzo è che da te voglio almeno una ventina di contratti, capisci idiota…”

“Aspetta delinquente, disonesta che dici…”

“A me pare, Vincenzino, che se c’è un disonesto truffatore, qua, sei tu:

Sei tu, mi pare, che hai raccontato ad una dozzina di persone per bene che sei un paraplegico miserabile e disperato e per queste ragioni, con la frode, carpendo la buona fede della gente, hai estorto con la menzogna dei contratti, perché diciamocelo con sincerità, Vincenzo, tu non sei affatto uno storpio: volevi prendermi per il culo. Quella sera hai detto di esserlo solo per togliermi dai piedi e chiudere là la conversazione. E io, sai, sono zelante con i truffatori: ho registrato le nostre conversazioni o meglio, per essere più precisi quello che tu hai detto e tu sai cosa hai detto. Questo si chiama falso ideologico, truffa con raggiro, brutto coglione, dai due ai quattro anni e il licenziamento dal lavoro per indegnità morale: tutto rigorosamente contemplato dal Codice Civile, dovresti saperlo Vincenzo, no?

Allora, senza tanti giri di parole, o mi procuri i contratti che ti ho detto o i soldi ce li metti tu oppure sei fottuto, caro il mio Vincenzo.

Buonasera signor Vincenzo: ha parlato con Michela, operatore 156.”



Carini 8/5/11



*Ogni riferimento a persone o a professioni presenti nel racconto è puramente casuale: (non so se mi sono spiegato, Salvo).








2 commenti:

  1. Comunque per registrare le telefonate bisogna chiedere il consenso dell'utente altrimenti non è legale. Questo però è un dettaglio marginale, complimenti molto ineressante e divertente. Ciao Salvo. (P.S. forse il protagonista potrebbe cavarsela !)

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  2. Comunque per registrare le telfonate bisogna chiedere il consenso dell'utente altrimenti è illegale. Questo però è un semplice dettaglio. Complimenti molto interessante e divertente. Ciao Salvo

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