di Daniela Palumbo
I panni sporchi
odorano
di sottile indifferenza.
Mezze parole
sospese sui fili
quando il cielo quasi quasi
non si trattiene.
I panni sporchi
sentono
la diffidenza di chi ci passa accanto,
vede e conosce
e poi guarda dall'altra parte,
di chi si barrica dietro gli spessi occhiali.
I panni sporchi mostrano
il grigio delle anime
mezze sporche e mezze pulite
imbrattate di silenzio
unte di sangue ma senza ferite,
complici innocenti.
I panni sporchi
non si espongono fuori
sui balconi
non si lasciano sventolare dai vetri
non si spingono oltre i davanzali
delle nostre stanze.
Restano chiusi dentro un bianco inferno.
odorano
di sottile indifferenza.
Mezze parole
sospese sui fili
quando il cielo quasi quasi
non si trattiene.
I panni sporchi
sentono
la diffidenza di chi ci passa accanto,
vede e conosce
e poi guarda dall'altra parte,
di chi si barrica dietro gli spessi occhiali.
I panni sporchi mostrano
il grigio delle anime
mezze sporche e mezze pulite
imbrattate di silenzio
unte di sangue ma senza ferite,
complici innocenti.
I panni sporchi
non si espongono fuori
sui balconi
non si lasciano sventolare dai vetri
non si spingono oltre i davanzali
delle nostre stanze.
Restano chiusi dentro un bianco inferno.
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