venerdì 3 maggio 2013

Lisbona

di Pippo Zimmardi

davanti al peep show polveroso dimesso disorlato scolorato vuoto
nel locale delle sardine fritte ottime per famiglie di buon appetito e muratori

le ombre del mondo, lo splendore delle storie ricadute nel sogno
innocente, come un pesce spada sbagliato e/o l’acqua del baccalà

un signore maturo paffuto gira tra i tavoli e canta versi suadenti rassegnato, ammiccante, risoluto
compiaciuto tostato a punto: siamo,  finisce e un altro gentiluomo si alza dai tavoli e continua riflesso
e gli avventori lo guardano ammirati di fumo sull’acqua

e ancora l’uomo vorrebbe raccontarci la sua storia  portoghese
e ci consegna una striscia di carta con un link per conoscere
le geografie rotte dell’atlante
la pietra delle vele, delle croci e la folla impietrita.
Da che parte sta l’oceano?

al limite della luce il lampione si accende
tra Trieste e San Francisco
la signorina che conduce il tram ci porta al deposito ridendo

2 commenti:

  1. Interessante testo di viaggio, complimenti.

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  2. Bella, corrisponde all'immagine, al ricordo, anche olfattivo, di Lisbona che conservo ancora

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