by guido monte
(picture by viviana di miceli)
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ecco negli occhi di un asino (l’asino più dolce di luigi), il peso assurdo di ogni gesto o parola privi di senso e movimento − giorni che si ripetono e si consumano di nostalgia… e allo stesso modo m’addormento, giocattolo stanco che sogna per sapere qualcosa, e che non sa cos’è la vita... né se esiste più nulla.
annodo i miei discorsi quasi sempre a quelli di qualcun altro, parlo ma non ho nulla da dire, leggo per sprofondare nell’oscurità trasparente, faccio piccoli schizzi, con matite o penne colorate, di paesaggi e pupi che si guardano sotto la luna che li guarda, scrivo nel dormiveglia tra i vetanda, l’eneide e le cisterne vuote di geremia, ricordo persone estati calde monti islandesi e namibiani, poche righe di qualche libro, come se tutto questo mi fosse sempre stato vicino...
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