mercoledì 17 maggio 2017

Preghiera

di Sandra Collura

Non invoco dio né i sapienti della terra
ma parlo di te, creatura mortale,
mentre, per un miracolo,
i tuoi pensieri e le tue emozioni
s’affacciano dentro di me
come piccole rose bianche sbocciate
nonostante l’afa abbia disseccato la pianta

Oggi eri con me seduta sulle piatte rocce
scaldate dal sole, sulla collina ventosa
dove solo un anno fa percepimmo i nostri corpi
nella luce trasparente dell’ estate

Non invoco dio né spiriti eletti
ma lascio che riccioli  d’incenso profumato
mi tocchino come piccole dita
per ricordarmi di te

Sono viva, di una vita orfana
come se una madre avesse sciolto
la sua mano da quella della sua bambina
e l’abbia lasciata andare

Ogni vita è un segreto
segreta la tua vita prima di me
segreta la mia dopo di te
non saprai verso dove volgerà .

Cosa sperare, cosa immaginare, dopo?
Eppure granelli di zucchero sul tavolo
riflettono la luce dell’alba come diamanti
eppure le montagne, spogliate dall’incoscienza
sono rivestite dal sapiente viola del crepuscolo
ma la casa, trapassata da mille voci straniere,
non riesce a trovare la sua voce.

Respiro e respiro
istantanee rondini sfarfallano sul mio capo
così prossime alla mia malinconia
mi commuovo,
vedo perfino il loro piccolo corpo vibrare
quand’esse sono sempre così lontane negli azzurri dei cieli

Tutto è così presente
tutto è così oscuro
non riesco a pensare nessuna lontananza
nessun luogo al di là di ciò che calpesto
nessun bisogno metafisico che mi trasporti
dall’infinita serie delle cause alla causa prima
non ci sono scenari paralleli
oltre il melo dal ramo spaccato
corroso dai vermi che tuttavia
sostiene una cascata di fronde verdeggianti
dove, ancora una volta, amorevolmente
stanno maturando frutti,
nel silenzio.


(23 agosto 2015)

Nessun commento:

Posta un commento

Questo blog consente a chiunque di lasciare commenti. Si invitano però gli autori a lasciare commenti firmati.
Grazie