Spazio per mettere in circolo idee, discussioni, opinioni, prodotti letterari, riflessioni a voce alta riguardo alla cultura e alla storia contemporanea. Con un fortissimo richiamo alla realtà della città di Palermo.
Tocco un aspetto legato al Bercandeon perché può forse incuriosire che cosa c'è dietro questo strumento. La cosa forse più strana è che è nato prima in termini letterari, occupando (in termini grotteschi) la parte finale di un mio romanzo; da qui l'idea di dargli corpo, un corpo effimero come può essere quello di un disegno fatto a matita, e con la gomma continuamente cancellabile, prima tutto e poi qui e là solo nei dettagli. E il tentativo di cancellare i ponti anche con il passato, concependo qualcosa ruotante attorno ad un'idea cardine, quella della simmetria: simmetria corporea che richiama quella strumentale (quanti strumenti rispettano questa logica? Pochissimi). Ma la tradizione, negata, ritorna poi per altre vie, con uno strumento costruito manualmente, con perizia e inventiva artigianale; uno strumento per certi avaro e scorbutico perché non regala nulla, non è elettronico, suona solo mettendo in movimento tutti gli arti del corpo che, non a caso, lo abbraccia. E se non impaurisce forse stimola, per la mancanza di metodo e repertorio specifici. E allora via, verso nuovi lidi creativi...
Tocco un aspetto legato al Bercandeon perché può forse incuriosire che cosa c'è dietro questo strumento. La cosa forse più strana è che è nato prima in termini letterari, occupando (in termini grotteschi) la parte finale di un mio romanzo; da qui l'idea di dargli corpo, un corpo effimero come può essere quello di un disegno fatto a matita, e con la gomma continuamente cancellabile, prima tutto e poi qui e là solo nei dettagli. E il tentativo di cancellare i ponti anche con il passato, concependo qualcosa ruotante attorno ad un'idea cardine, quella della simmetria: simmetria corporea che richiama quella strumentale (quanti strumenti rispettano questa logica? Pochissimi). Ma la tradizione, negata, ritorna poi per altre vie, con uno strumento costruito manualmente, con perizia e inventiva artigianale; uno strumento per certi avaro e scorbutico perché non regala nulla, non è elettronico, suona solo mettendo in movimento tutti gli arti del corpo che, non a caso, lo abbraccia. E se non impaurisce forse stimola, per la mancanza di metodo e repertorio specifici. E allora via, verso nuovi lidi creativi...
RispondiEliminaDopo le parole, ecco il link per vedere e ascoltare lo strumento https://youtu.be/DeSuDLY0jUw
RispondiEliminafiorenzo,you're welcome! complimenti per aver aperto gli orizzonti su un nuovo confine creativo, musicale e letterario. un abbraccio
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