Chi è
quell'uomo? –
dicono – il Pazzo (Hugo), ma non sanno.
Io... io sì, lo conosco bene. Ho già visto questi occhi, tra incrinatura e sorriso.
Appeso allo specchio, un riflesso... come grido dal dolore alla lacrima, come sibilo dalla terra alla testa (Szymborska). Vento su pietra, su di un muro annerito dal piatto orizzonte (Eliot), nello scorrere uguale dell'ora... Eppure,
quel suono ha fatto 'naufragio' e il mio Io
contro l'Altro... faccia a faccia
(Lévinas), da giorni e giorni non abita più questa casa... Chi è quell'uomo? – dicono – il Saggio. E il dire-così-anche-il-pensare,
"ricreano ogni 'fu' fin che dica la volontà" (Nietzsche). Ora vaghi,
fotografando l'anima e le sue foglie... sai bene, però, che tra piramidi di
cielo il muro non può finire (Kieslowski).
Chi è quell’uomo? – dicono – l’Anima.
Spazio per mettere in circolo idee, discussioni, opinioni, prodotti letterari, riflessioni a voce alta riguardo alla cultura e alla storia contemporanea. Con un fortissimo richiamo alla realtà della città di Palermo.
sabato 20 maggio 2017
Chi è quell'uomo?
by Francesca Saieva
venerdì 19 maggio 2017
Amandoti
Resta fermo
Mentre dormi ora così
Abbandonato al sogno
Resta fermo così
Sospeso in quel sorriso che scivola sul tuo viso
Con la mia matita
Disegno il tuo ritratto nuovo
Come uno scultore come un pittore come un chirurgo come un maestro
Come un poeta
io ti creo
Disegno sulla tua anima
Incido sul tuo cuore e scavo tra i tuoi polmoni
Come un bisturi dal ventre
Taglio via ogni tua inquietudine e paura
Fermo non ti muovere
Lasciami dipingere di blu cobalto i pensieri
mentre instillo gocce di sapienza negli occhi
mentre instillo gocce di sapienza negli occhi
... e scrivo lungo le tue forti vene
Le parole magiche delle formule antiche
Resta ancora fermo
io ti creo
In questo istante senza tempo
Che annienta ogni distanza
E soffio nel tuo respiro che si plasma
Come un vetro caldo che cola tra le tue mani
... ti sveglierai e
Non sarà più risveglio
Ora lo sai e ridi dormendo
Che amandoti ti ho creato.
mercoledì 17 maggio 2017
Preghiera
di Sandra Collura
Non
invoco dio né i sapienti della terra
ma
parlo di te, creatura mortale,
mentre,
per un miracolo,
i
tuoi pensieri e le tue emozioni
s’affacciano
dentro di me
come
piccole rose bianche sbocciate
nonostante
l’afa abbia disseccato la pianta
Oggi
eri con me seduta sulle piatte rocce
scaldate
dal sole, sulla collina ventosa
dove
solo un anno fa percepimmo i nostri corpi
nella
luce trasparente dell’ estate
Non
invoco dio né spiriti eletti
ma
lascio che riccioli d’incenso profumato
mi
tocchino come piccole dita
per
ricordarmi di te
Sono
viva, di una vita orfana
come
se una madre avesse sciolto
la
sua mano da quella della sua bambina
e
l’abbia lasciata andare
Ogni
vita è un segreto
segreta
la tua vita prima di me
segreta
la mia dopo di te
non
saprai verso dove volgerà .
Cosa
sperare, cosa immaginare, dopo?
Eppure
granelli di zucchero sul tavolo
riflettono
la luce dell’alba come diamanti
eppure
le montagne, spogliate dall’incoscienza
sono
rivestite dal sapiente viola del crepuscolo
ma
la casa, trapassata da mille voci straniere,
non
riesce a trovare la sua voce.
Respiro
e respiro
istantanee
rondini sfarfallano sul mio capo
così
prossime alla mia malinconia
mi
commuovo,
vedo
perfino il loro piccolo corpo vibrare
quand’esse
sono sempre così lontane negli azzurri dei cieli
Tutto
è così presente
tutto
è così oscuro
non
riesco a pensare nessuna lontananza
nessun
luogo al di là di ciò che calpesto
nessun
bisogno metafisico che mi trasporti
dall’infinita
serie delle cause alla causa prima
non
ci sono scenari paralleli
oltre
il melo dal ramo spaccato
corroso
dai vermi che tuttavia
sostiene
una cascata di fronde verdeggianti
dove,
ancora una volta, amorevolmente
stanno
maturando frutti,
nel
silenzio.
(23
agosto 2015)
sabato 13 maggio 2017
Bercandeon, un nuovo strumento musicale.
Bercandeon, un nuovo strumento musicale.
domenica mattina, 14 maggio, un'intervista a Fiorenzo Bernasconi - RSI Radiotelevisione svizzera
sabato 6 maggio 2017
Finestre segrete
di Francesca Saieva
Dalla mia mano alla tua mano (Hesse) una nube bianca sento... e nell'indugiare restando (Heidegger)
ne ascolto il leggero tocco, che ci scopre l'uno all'altro... mentre
ombre assecondano movenze di questa natura selvaggia... "le sue pagine
non scritte si estendono in ogni direzione" (Tranströmer). La volontà ormai estranea a se stessa è priva di conoscenza (Schopenhauer)
... autentica – io l'ascolto – nel suo abbandono... Stille d'acqua, come
aghi di rugiada su questo corpo, che chiede ancora una volta linguaggio non parole (Tranströmer)... e tra corolle profumate, l'Orologio-Tempo fa silenzio come riposo nella presenza (Heidegger)... nel dilatarsi dell'occhio stupito su questo letto di bosco, mentre mani aprono finestre segrete (Pessoa) ... Ascolta…in fondo, erano le sue rose erano le mie rose (Campana)
giovedì 4 maggio 2017
Cantu ri patri
di Vito Fiorentino
Quann'eri
picciriddu,
pinsavi ri
picciriddu
ora sì'
granni e piensi ri' granni,
e puru pi
nuautri,
pi' to matri
e pi' mia,
tu piensi ri
granni;
sì maritatu,
tu e ta
mugghieri,
aviti
ravanti a vostra vita
e, comu 'na
tila, a stati tissiennu.
mercoledì 3 maggio 2017
Yanyuwa
(foto by giorgia capocasale)
Marnaji ngambala li-Anthawirriyarra
layirli-nganji
waliwaliyangka
siamo il popolo i cui spiriti
vengono dal mare
tribù aborigena Yanyuwa
martedì 2 maggio 2017
Monte Pellegrino
di Sandra Collura
foto di Graciela Muller Pozzebon
l’incendio delle montagne della Conca d’oro, luglio 2016
Monte
Pellegrino,
il più
bello, il più scuro
di boschi e
misteri d’ anime solitarie
che nei tuoi
anfratti intime delizie
hanno
assaporato.
L’ olivastro
dalla chioma rotonda
abbarbicato
sulla roccia
e quella pietra scoscesa e aspra
che gli
offriva l’appoggio,
mi
accarezzava l’anima
D'AMORE IN SICILIA
Venerdì 5 maggio
2017 ore 18.00 presso la terrazza de Il Pipino Rosso
Salita S.
Antonio, 7 (trav. c.so V. Emanuele, incrocio via Roma) Palermo Ingresso libero
Presentazione del libro
D'AMORE IN SICILIA
Dario
Flaccovio editore
intervengono:
Valentina
Richichi
Francesco
Virga
In occasione dell'evento sarà inaugurata
la personale fotografica di
Maria
Ribaudo
Saranno presenti gli autori
lunedì 1 maggio 2017
Specchi concavi/convessi dell’Umorismo
Recensione semiseria al
romanzo di Nino Martinez Colpi di fulmine (Tipografia Fotograph, Palermo 2017)
di Rosario Ales
Leggendo l’ultimo libro di Nino
Martinez e ci auguriamo non sia l’ultimo, vista l’età dell’autore, novantadue
anni portati con lucidità e vivacità e con una mente umoristica, venata da una comicità melanconica.
Il nuovo romanzo di Nino Martinez “Colpi di fulmine” presentato
il 22 Aprile di quest’anno a
Palermo, racconta il diario esilarante di un viaggio in terra spagnola negli
anni Cinquanta, in un’epoca non ancora caratterizzata dall’avvento dei cellulari
e dove Cupido non si divertiva a scoccare le sue frecce on-line. Il soggetto protagonista è l’amore, nella
fase preliminare del corteggiamento, secondo rituali consolidati: fiori,
ammiccamenti, lettere appassionate, dichiarazioni esilaranti, produzioni
poetiche. L’esito dei corteggiamenti,
ricchi della più fantasiosa e sbrigliata inventiva di espedienti e di
impazzimenti d’amore, si sviluppa solitario, privo della gioia di un amore
condiviso, ricambiato. Irrimediabilmente equivoco, modulato sul filo del
fraintendimento o del vaneggiamento, i personaggi suscitano ilarità; nessuno
dei protagonisti trova il suo amore. Cupido,
forse confuso dal linguaggio amoroso, si diverte ad effettuare i suoi lanci a
caso, viste le smaglianti contraddizioni del “vero” amore.
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