by guido monte
inconsapevoli bestie, dice luigi, creano mondi con lo sguardo… di fronte a questo non è più necessario fare nulla, e poi non c’è comunque più tempo per quasi niente, soltanto i giovani possono sentire d'averne ancora per tentare qualcosa
scrivo di un pazzo-malato escluso da tutto, rinchiuso in un margine che è ormai il mio centro, da ricordare perché del tutto dimenticato.
à ancora possibile accendere una candela tra i bidoni della spazzatura?
tutto verrà inghiottito dal sonno, sì, le cose piene di tenerezza come pure gli altri milioni di nomi, di calciatori e parlamentari, politici e boss che pensavano d’esser “a questo mondo… qualche cosa”. ma una specie di pietà potrebbe un attimo prima della fine ancora accogliere tutto, nella sua infinita sofferenza
l’ultimo viaggio sarà quello degli addii. sarà verso la terra delle persone antiche che t’aspettano da sempre; niente bagaglio, niente ritorno; quelle persone sono vicinissime ma anche tanto lontane. vivono in templi che ora non possiamo intravedere, pensano cose che noi non pensiamo…
lascerai bruscamente la gente di qui per ritrovarti tra quei vecchi conoscenti, fantasmi che però saranno ormai come sconosciuti. in una terra senza regole, sotto la luna nera, verso un’apparenza di sogno che solo allora si potrà capire.
scrivo per pochi, come il pianista che strimpella fumando in locali vuoti, ripetendo sempre come un registratore le stesse cose. ma esistono tante strade, un giorno potrei svegliarmi e, come dice fedor, accorgermi del paradiso...