di Fonso Genchi
Nonostante siano già passati diversi giorni dal Dpcm dello scorso 5 novembre, che, tra le altre cose, ha decretato la suddivisione delle regioni italiane in tre fasce (rossa, arancione e gialla), non si sono ancora placate le polemiche e le perplessità sui criteri usati per includere le regioni nelle diverse fasce.
Tralasciando l'ovvietà del posizionamento in fascia rossa di Lombardia e Piemonte, non si capisce come mai alcune regioni siano state posizionate il 5 novembre in una determinata fascia quando ci si attendeva che finissero in un'altra (ed alcune di esse, cinque, effettivamente, dopo soli 4 giorni, hanno subito un cambiamento di fascia, passando dalla gialla all'arancione).
Come si evince dalla tabella, la Sicilia è una delle 8 regioni che soddisfa stabilmente l'indicatore n°1; riesce, cioè, a comunicare stabilmente la data di inizio sintomi, in una percentuale di casi superiore al 60%: lo fa nell'80 e passa per cento dei casi.
L'indicatore n°2 viene generalmente soddisfatto ampiamente: tutte le regioni riescono a comunicare ampiamente la data di ricovero del paziente in reparti diversi dalle terapie intensive. La Sicilia lo fa nel 99,9% dei casi. Il valore peggiore è quello della Campania (99,7%).
Il terzo indicatore si riferisce alla percentuale di pazienti ricoverati in terapia intensiva di cui ogni regione riesce a fornire la data di ingresso in tale reparto. A parte la Basilicata, il cui dato non è disponibile, anche questo parametro è soddisfatto pienamente da tutte le regioni: la quasi totalità ottiene il 100%, compresa la Sicilia; soltanto il Piemonte è al 99,4%.
Il quarto indicatore - relativo alla percentuale di casi positivi in cui la regione riesce a comunicare il comune di domicilio o residenza - è anch'esso soddisfatto da tutte le regioni, che realizzano, comunque, performance diverse. Si va dall'81,6% della Campania, al 100% del Molise; la Sicilia realizza un ottimo 98,6%.
In quanto a completezza dei dati e capacità di monitoraggio, la Sicilia - come del resto anche la Calabria - ne esce promossa a pieni voti. Abruzzo, Basilicata, Liguria, Valle d'Aosta e Veneto presentano, invece, delle insufficienze.
Nella prossima puntata vedremo come sono state valutate le regioni in merito alla stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari.
[1 - continua]
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