sabato 4 novembre 2017

Zettels Traum, un "trauma letterario" rivisto da Silvia Dello Russo

di Guido Monte

Silvia Dello Russo è nata a Parma, dove si è laureata e dove vive. Da sempre impegnata linguista e traduttrice, dal  2015 collabora con il Gruppo Editoriale l’Espresso e scrive articoli di arte e cultura.
È appena uscita una sua opera in cui ci parla di Arno Schmidt, uno scrittore tedesco che negli anni ‘60 ha scritto diversi romanzi, ma anche autore di un vero e proprio trauma letterario quale Zettels Traum, ossia  un lungo racconto di una
disquisizione traduttoria sulle opere di Edgar Allan Poe.

Si tratta di “… un elefantiaco trattato letterario scritto su tre colonne, in formato DINA3, dattilografato, pieno di correzioni a mano, disegni, codici, dove la parola è completamente disintegrata per essere conferita ad un altro piano
ontologico, ove carica di nuove suggestione sonore, sensoriali, grafiche, acquisisce nuovi e potenziati significati”.
Un ipertesto ante litteram dunque. La Dello Russo lo incontra nei suoi studi universitari e se ne innamora.
Cerca di decifrare i codici linguistici di Schmidt, e negli anni continua anche a studiare libri sul plurilinguismo,
e sulle lingue inventate, collaborando anche con me sulle pagine della rivista multilingue Swans Commentary. Riprende poi l’autore in  un dottorato di ricerca a Bologna, soprattutto il primo libro “Das Schauerfeld, oder die Sprache von Tsalal” (Il Schauerfeld o la lingua di Tsalal). Questo saggio è la summa finale del suo itinerarium, e sono felice di divulgarlo anche ai lettori di Palingenesi, congratulandomi vivamente con l’autrice così vicina a me per anni nell’ambito degli studi metalinguistici.

Silvia Dello Russo, Arno Schmidt e la sua lingua in “ZETTELS TRAUM”
(Apostrofo Editore , Cremona)

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