di Guido Monte
Silvia Dello Russo è nata a Parma, dove
si è laureata e dove vive. Da sempre impegnata linguista e traduttrice, dal 2015 collabora con il Gruppo Editoriale l’Espresso
e scrive articoli di arte e cultura.
È appena uscita una sua opera in cui
ci parla di Arno
Schmidt, uno scrittore tedesco che negli anni ‘60 ha scritto diversi romanzi, ma
anche autore di un vero e proprio trauma letterario quale Zettels Traum,
ossia un lungo racconto di una
disquisizione traduttoria sulle opere di Edgar Allan Poe.
Si tratta di “… un elefantiaco trattato letterario scritto su tre
colonne, in formato DINA3, dattilografato, pieno di correzioni a mano, disegni,
codici, dove la parola è completamente disintegrata per essere conferita ad un
altro piano
ontologico, ove carica di nuove suggestione sonore, sensoriali,
grafiche, acquisisce nuovi e potenziati significati”.
Un ipertesto ante litteram dunque. La Dello Russo lo incontra nei suoi
studi universitari e se ne innamora.
Cerca di decifrare i codici linguistici di Schmidt, e negli anni continua anche
a studiare libri sul plurilinguismo,
e
sulle lingue inventate, collaborando anche con me sulle pagine della rivista
multilingue Swans Commentary. Riprende poi l’autore in un dottorato di ricerca a
Bologna, soprattutto il primo libro “Das
Schauerfeld, oder die Sprache von Tsalal” (Il Schauerfeld o la lingua di
Tsalal). Questo saggio è la summa finale del suo itinerarium, e sono felice di
divulgarlo anche ai lettori di Palingenesi, congratulandomi vivamente con l’autrice
così vicina a me per anni nell’ambito degli studi metalinguistici.
Silvia Dello Russo, Arno Schmidt e la
sua lingua in “ZETTELS TRAUM”
(Apostrofo Editore , Cremona)
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