POSTI, ALTRI
POSTI
Luoghi che
vanno... che negli occhi si attorcigliano,
che
rivestono strade, di petali, di campi
come sugli
amari selciati accartocciati.
Persone
sonore nell’estasi sotto raggi solari;
ma poi, dove
cade se non al petto quel raggio di luce
che per
distacco, mai s’è risparmiato?
Posti che
vivono altri posti, che sudano parole
palpitanti
lacrime a chi per supplica, resuscita
in quel nido
chiamato libero volo sconosciuto;
ma poi, dove
cadrà l’alba se non nel cuore di una donna
da una luce
d’occhio, appena accarezzata?
NEL TEMPO
Nello stagno
vedo me che annego,
che al vento
mi dispiego
un’epidemia
d’ali, vedo la vita
volare
schiava del tramonto
nella
sua traversata
a tagliare l’aria recisa nel
tempo
e un poco a
divagare.
Vedo
le ore, sole, conto gli attimi
lasciati ad ammezzire in un quadro d’orto;
penso alle cose,
a me che scruto un mare
come sugli scogli un poco di muschio soltanto
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