Le olive, raggrinzite, cadono. La vite non ce l’ha fatta.
È tutto secco intorno a questi miei occhi stanchi di estate:
anche questo fiore di cardo.
Poiché non sa di essere comunque bello,
glielo dico io, ripetute volte, con un sorriso.
L’ho raccolto e messo in un vaso vicino alla porta d’ingresso:
ora, con la sua corona piena di passione,
è diventato il custode di ciò che entra e di ciò che esce da casa,
questo mondo fuori dal mondo dove vivo,
dove imparo ogni giorno in silenzio
a non temere il deserto,
a non temere la morte.
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