Allied
di Daniela Palumbo
La trama non è delle più originali: c'è un novello Brad / Bond (B.B.) con licenza - e obbligo - di uccidere, capace di destreggiarsi tra smazzate coreografiche di carte da poker (impossibile non sorridere durante la scena in questione: ricorda troppo un certo Asso/Celentano di un vecchio film), formule chimiche di cui rendere conto all'istante e, naturalmente, arti marziali in pillole e tiri al "bersaglio" con tripli salti mortali...
E c'è lei, l'intrigante e sensuale Marion, in versione femme fatale ("un marito offrirebbe una sigaretta a sua moglie, prima di accenderla per sé") - pure francofona - poi convertita in angelo del focolare e mamma di una bambina, frutto dell'amore (scontato, quanto inevitabile) tra i due protagonisti.
Sullo sfondo, una Casablanca spesso notturna, e magica. Coi vicoli e i lampioni, e le finestre delle case, tutte troppo vicine, e indiscrete; finestre "sulla terrazza", dove i due sconosciuti mimano un'intimità mai realmente avuta, e già fin troppo "familiare".
Terzo protagonista, il dubbio.
Sarà, questa donna, quello che vuole far credere, lo sarà veramente?
Cioè: siamo sicuri, siamo assolutamente certi di conoscere davvero chi ci sta accanto? Ci si può fidare? E cosa occorre per fidarsi davvero? Sarà sufficiente uno scambio appassionato di anime e corpi (magari non dentro a una macchina parcheggiata in mezzo al deserto, in piena tempesta di sabbia; va bene il correlativo oggettivo della "foga" improvvisa, ma un po' di prudenza...)? Basterà mettere al mondo un figlio, insieme (non necessariamente sotto una pioggia di bombardamenti, nel bel mezzo di una piazza, tra "spettatori" diversi...), basterà condividere una casa, uno spazio comune, il sonno della notte?
Chissà. Sul finale del film non posso anticipare nulla...
Certo è che lo spettatore non è stupido, e ciononostante vuole illudersi, proprio come il protagonista, fino alla fine.
Come ciascuno di noi fa sempre, o ha fatto, qualche volta, salvo poi cercare di "salvare il salvabile", e scusate il gioco di parole...
Cosa che non riesce. Quasi mai.
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