(liberamente ispirata alla novella
“Canta l’epistola”, di Luigi Pirandello)
by Guido Monte
photo by Pippo Zimmardi
in
quell’antico paese
tommasino
aveva studiato per qualche tempo
per fare il
prete, ma non era diventato neppure
diacono; poi
aveva perso la fede,
e lo avevano
cacciato dal seminario.
quando tornò
a casa,
il padre lo
picchiò a sangue
e si chiuse
in camera,
usciva solo
per qualche camminata
per i boschi
di castagni, a pian della britta,
senza vedere
nessuno.
si sente
come una pietra, una pianta;
non ricorda più
il suo nome,
vive e
basta, senza
cercare
alcun senso.
guarda le
nuvole e sente il fruscio
del vento
sugli alberi.
nuvole
pietre alberi, non sanno
di essere se
stessi, come lui.
stava dimenticando tutto,
di fronte al sentimento impassibile delle cose
stava dimenticando tutto,
di fronte al sentimento impassibile delle cose
tutto gli sembrava
vano e passeggero.
sente tenera
pietà per ogni cosa
che nasce
alla vita, anche quella che dura
poco e in
poco spazio: una formica,
un
moscerino, un filo d'erba. quasi piange
per ogni
breve piccola vita che compare
e subito
scompare, per sempre.
da un mese seguiva la storia di un filo d'erba
da un mese seguiva la storia di un filo d'erba
tra due
massi grigi, dietro una chiesa
abbandonata.
prima il
filo nacque, lento,
poi crebbe
con un piccolo pennacchio
rosso in
cima, e tommasino
ogni giorno
per due ore ne viveva la vita,
guardandone
il lieve movimento nell’aria;
e lo
proteggeva dal vento forte
e dalle
capre. lo accarezzava, lo sfiorava
con le dita;
la sera lo affidava alle prime stelle
per la
notte.
poi, un
giorno, la signorina olga andò a sedersi
tra i due
massi. e senza pensarci allunga la mano,
strappa il
filo d’erba e lo mette tra i denti,
col
pennacchio rosso che ciondola dalle
labbra.
tommasino si
sente morire,
e le dice:
“stupida!”. per questa ragione
il fidanzato
della ragazza, il tenente de venera
lo aveva
schiaffeggiato e sfidato a duello.
ma tommasino era stanco di vivere,
ma tommasino era stanco di vivere,
e accettò la
sfida alla pistola,
anche se il
tenente era un buon tiratore.
fu colpito
al petto, e trascorse
quattro
giorni in punto di morte.
per contentar la madre, alla fine
per contentar la madre, alla fine
lasciò
venire il confessore.
e quando questi gli chiese
e quando questi gli chiese
il perché di
tutto questo,
tommasino
rispose con un filo
di voce: “per
un filo d'erba...”
parole che tutti pensarono
parole che tutti pensarono
frutto del
delirio.
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