Siamo due anime
perdute
lente.
Lente e perdute dentro
quel bugiardo sonno
che non dà risveglio.
Gonfie
sfibrate
e poi bruciate dalla luce
e, nella luce, vergognosamente uccise.
Avvelenate e bisognose
tese al di là del confine
oltre l’acciaio e il vetro delle porte
bisognose e pure.
Sole.
Però aggrappate ai fili
della notte
come le corde al lungo braccio di un violino.
Lunghe
e velocissime a fuggire
tra le distanze incalcolabili
di uno stesso cielo …
Soli, io e te,
in due.
Ora davvero
siamo soli
uniti e stretti nella negazione di noi due.
Qui nel presente.
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