martedì 12 giugno 2012

Sentire l'essere

di Salvo Balsano

Sentire l'essere. Piangere il tempo. La fine nella memoria. Nell'illusione della materia la coscienza dello spirito fluttua nel vento dell'idea. Pensare l'anima. Costruire il bello. Il tormento del giusto. Se è un frammento la speranza, è dubbio la libertà. 
Anelare il dolore. Fuggire il vero. "Dormire per morire". Vago fra le ombre dell'ozio, danzo fra i teschi delle lacrime inneggiando l'imeneo del mio assetato dolore. Io, uomo, riposo nei campi di un sublime terrore, divorato dalle voragini dell'eterea mortalità: "Non la speranza / direte voi morti alla nostra morte / negli imbuti di fanghiglia bollente, / qui nell'inferno." (Salvatore Quasimodo, Ancora dell'inferno - La terra impareggiabile)
Dov'è finita la bellezza? Sogno la morte che avvolge le membra del ricordo, non trovo l'adorata armonia nella mia furiosa anima.
Cantano le stelle le note dell'infinito, risuonano le ninfe i versi della celeste libertà. "La pioggia, l'ora così tarda, le gocce scorrono per i rami freddi": sento l'infantile bellezza dell'infinito, odo i "sovrumani silenzi" dell'immenso.    

Nessun commento:

Posta un commento

Questo blog consente a chiunque di lasciare commenti. Si invitano però gli autori a lasciare commenti firmati.
Grazie