Spazio per mettere in circolo idee, discussioni, opinioni, prodotti letterari, riflessioni a voce alta riguardo alla cultura e alla storia contemporanea. Con un fortissimo richiamo alla realtà della città di Palermo.
lunedì 12 settembre 2011
note-ricordo number two
by guido monte
di che pianger suoli. dante pensa al pater virgilio quando francesca dice del maggior dolore nel ricordare il tempo felice nella miseria, pensa all’excessus mentis dei mistici cistercensi quando la sua mente viene sincera e più e più intrava nell’alta luce che da sé è vera...
per scorgere un mondo... altri viaggi dopo dante, di bill blake dietro le porte della percezione, per vedere le cose per quello che sono, infinite, per vedere un universo in un granello di sabbia, in a grain of sand
tutti colpevoli. lo starec dei fratelli karamazov diceva di guardare gli altri come bambini, o come malati d’ospedale… che tutti sono misteriosamente colpevoli di tutto, che l’inferno non può esistere, o che tutto l’inferno e tutto il paradiso sono in interiore homine, e che domani all’improvviso puoi svegliarti e accorgerti che il paradiso è in te, e durerà per sempre
la pietà e la paura. uno non è più uomo sì, non sei più uomo, ma angelo, puro spirito che perdona sempre sempre, tutto tutto come fra’ cristoforo.
è vero, proprio perché "viene da povera gente"
lavoratori della montagna. la sua vita era un incubo, il dottore sapeva tutte le lingue ed era di dovunque, quell’uomo era un uomo, chiedeva a uno spirito se era accanto a lui, bist du ber mir? poteva rispondergli una madre, da quel fondo d’infinito dov’era
occhi di asino. nel foglietto sparso di pirandello ho letto della verità di tutto nascosta negli occhi di una bestia, di un cane, di un asino, negli occhi miti della cavallina di fedor.
e questa verità cancella tutto, qualsiasi sapere umano
sylvie e bruno. locus amoenus nel riposante antico sonno estivo di laghi di campagna inglesi, nonsense fiabesco in cui il tempo si ferma alla piccola stazione del villaggio, o si si conserva in un angolo per consumarsi più tardi.
come il sonno dell’altro professore, che principia dal principio su sogni di gatti, lepri o dell’elefante pifferaio del giardiniere
elie e andrè. elie aveva visto nel konzentrationslager il fantasma del suo cadavere allo specchio, e dio impiccato accanto alla forca di un bambino.
e andrè allora aveva indebolito e corretto quel dio con un forse, l’etre corrigé par le peut-etre, per sottrarlo dalla condanna umana di ivan, che non giustificava la sua voce sottile di silenzi
uomini vuoti. thomas stearns, sapere the way in cui il mondo finisce, in una preghiera nascosta dentro un cilindro girevole, mentre fuori è solo deserto e vuoto, waste and void, vetri spaccati e orme di topo, ricordi degli uomini vuoti, mentre navigano in silenzio lungo l’acheronte
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