Spazio per mettere in circolo idee, discussioni, opinioni, prodotti letterari, riflessioni a voce alta riguardo alla cultura e alla storia contemporanea. Con un fortissimo richiamo alla realtà della città di Palermo.
lunedì 19 settembre 2011
note-ricordo prima del sonno, fine
by guido monte
kolymskie rasskazy. varlam naviga a vista tra i gulag di morte del mar bianco, ma conserva ancora un senso, tra oceani di sangue e di cadaveri? il vecchio varlam cerca infatti a mosca la figlia-gatta mucha tra ricoveri e cimiteri per animali, deve salutarla ancora l’ultima volta, l’aveva amata... varlam ricorda la donnola alle soglie del parto, la donnola dagli occhi coraggiosi, varlam non può staccarsi dalla vita pur non trovandone più un senso
ungà. risvegliarsi al mattino nello stupore dell’immenso che ti illumina, fogliolina appena svegliata che si accorge di vivere e si attacca alla vita, il ricordo archetipo di chi deve cmq scontare la morte con la vita
eugenio, clizia e drusilla. eugenio intravedeva le piume congelate nelle ali della sua visiting angel per fermare la statua stanca del male di vivere, per rallentare la forbice che recide i volti grandi del prima.
eugenio decifrava poi drusilla in anelli di fumo sacro, in rumori casuali, negli echi della realtà invisibile di un pomeriggio assolato
infinità di cose. borges, omerico cieco veggente sapeva delle tante vie dell’unending rose, cada cosa es infinitas cosas, ogni cosa è infiniti mondi di cielo e mare, talismano che anche lui, cieco, potrà vedere
il cielo di handke. un cielo sopra la città, le domande del bambino quando era bambino, l’elenco delle cose più belle, cose persone luoghi umori odori colori, e l’innocente che non riesce a credere al male, o si stupisce del momento in cui non sarà più quello che è
tristezza. malinconia di ohran p., pietà per uomini e donne sulle rive del bosforo, involontari nipoti di chi ha visto passare laggiù navi achee in viaggio magari da troia, di chi ha visto alzarsi azzurre cattedrali bizantine sulle tracce dell’impero d’oriente... malinconia di ohran, di ambulanti e pescatori, di gabbiani all’alba, di altalene abbandonate in una sera come tante
il filo d’erba. paolo insegue luigi o l’apocatastasi, per salvare tutto dal sortilegio dell’orrore, salvare anche un gatto randagio, un filo d’erba, senza il bisogno di chiedersi perché... tutto deve rinascere dalle ceneri e dal pianto, tutto deve rinascere perché altrimenti sarà inutile il senso di tutto ciò che abbiamo vissuto.
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