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lunedì 18 aprile 2011
lo sguardo di argo (ma all’uomo costa solo una lacrima)
appunti e foto by guido monte
il cane argo aspetta, aspetta da secoli, millenni: vent’anni. ma in realtà ogni giorno è lo stesso, e pensa: lui tornerà, tornerà, tornerà, tornerà.
e poi è vecchio e malato, disteso nel letamaio ad aspettare ancora: no, lui tornerà.
alla fine lo vede, è un attimo, uno scambio d’occhi; l’attesa è finita, argo svanisce.
auto-commento: le antiche scritture millenarie indiane sulle avventure dei fratelli bharata, lì ho sentito per la prima volta di un paradiso (apparente) rifiutato da un eroe mitico, perché non accettavano di ospitarvi il suo cane.
nelle parole invece di yudishsthira ecco le vie dimenticate del miracolo degli uomini: continuiamo a vivere, anche di fronte alla morte, come se fossimo immortali
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Posso azzardare, caro Guido, un commento al tuo interessante auto-commento?
RispondiEliminaNon saranno la nostra stessa ostinazione, le stesse ansimanti speranze di sempre, il nostro lasciar macerare noi stessi dentro il limbo dell'attesa, e dietro l'ombra dell' Altro, ad escluderci (auto-escluderci) dal paradiso (apparente)?
Daniela