di Giuseppe Militello
In 10 anni i professori hanno perso 1000 € in media
di retribuzione annuale. Con l'aggravante che prima lo stato si pagava poco, ma
non chiedeva tutti quegli straordinari legati alle riforme che nel frattempo
hanno aumentato a dismisura il carico di lavoro dei docenti.
Vedi legge 107. I
DS., nonostante i forti incrementi dello stipendio, non si sono dimostrati
all'altezza di affrontare le nuove sfide del mondo della scuola, lasciando alla
buona volontà dei docenti l'onore di affrontare queste nuove sfide, perseguendo,
invece, le solite politiche scolastiche buoniste volte sostanzialmente a un
passaggio indenne di tutti gli studenti da una classe all'altra: todos
caballeros. Questo nell'ottica di far aumentare le iscrizioni di alunni per gli
anni a venire, anche a discapito di un serio percorso formativo del giovane e
del prestigio dell'istituzione scolastica, che muore se diventa un mero
diplomificio. Intanto, il nodo di una efficace riforma rimane tutto, finché si
continuerà a vedere nella scuola un enorme calderone dove può entrare di tutto
e di più, senza poi minimamente affrontare la vera questione, quello che è sempre
stato un tabù per i docenti: la meritocrazia nella scuola e che più
semplicemente si potrebbe definire il problema dell'inquadramento giuridico dei
docenti, sul quale tutti i ministri, di destra, di sinistra e di centro che si
sono alternati nel nostro paese non hanno mai posto mano, guardandosi bene dal
farlo, per non indispettire elettoralmente la classe docente, se un certo
premier, caduto recentemente in disgrazia, sempre nella stessa legge citata
prima aveva introdotto il bonus per i proff. Più meritevoli. Evidentemente sono
fili ad alta tensione, su cui chi vuole contare sul quel serbatoio di voti non
può intervenire. Eppure è un problema che esiste e che chi ci lavora con i
ragazzi tocca con mano giornalmente, a cominciare dai collaboratori scolastici,
che già di loro fanno distinzione tra docente e docente, per non parlare dei
DS, alcuni dei quali hanno trattato i proff. come spazzatura. La condizione di
molti docenti, quindi, nella scuola italiana è ridotta, quindi, a quella
tragicomica di molti personaggi pirandelliani. D'altra parte, soprattutto, in
Italia, così come per altre istituzioni, tutto si riduce in farsa!
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