di Silvia Dello Russo
Sono qui che ti guardo
Su questo tuo letto dal quale i tuoi occhi
Spostano i confini di ogni credo.
La tua gente ti ha additata come pazza in vita tua
Rabbiosi d’incomprensione tu la Folle
bella e viva
spaventati di verità tu la Troia
inconsapevole voce di paradisiaca bellezza.
E sono qui e Ti guardo
Dentro l’anima
Nel tuo genio senza età
Nella tua verginità
Oltre i confini di ogni umana sensibilità.
Da qui dove sento il
tuo grido disperato
La tua rabbia il tuo bisogno e la tua fede
Mentre in fila le paure e i dubbi tuoi ti fanno ancora ombra.
Sono qui che ti guardo
Vicina e lontana
Ti moduli, mi sfiori e poi fuggi
mi ami poi ti allontani e poi mi ami ancora.
Guardo te
E tu guardi me
Ed il silenzio piange.
Resto qui a farmi
odiare e amare mentre t’amo e t’odio
Mentre sfugge intensa
La vita tra noi
Compagne di cella nella prigione degli incubi
Internaute di magia oltre la terra e il cielo.
Sono qui a nutrirti
Mentre mi guardi e mi dici che ancora non lo vuoi capire
Che ti devi rassegnare.
Sono qui a lavarti
Mentre ancora mi chiedi di farti bella
Per la mortifera
danza dove ti arrendi e lotti tra il corpo e la tua infinità.
Si confondono i miei occhi con i tuoi
Noi radice intrecciata sotto la coltre d’infinite fronde
in
cui scorre scritta come linfa la tua e la mia musica.
Tu mio specchio e mio sogno
Io tua anima.
Resto qui accanto a te
Mentre l’odore dell’assente dignità
È annientato dal candore tuo
E fuori tutto è come niente
Mentre nello spazio tra te e me è il tutto.
Dimmi che mi hai amata e che ancora mi amera
Dimmi che amerò
ancora
Prima di addormentarti
Se mai lo vorrai.
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