Francesca Saieva
Il mondo intero denuncia i crimini contro l'umanità e, nel frattempo, la linearità temporale degli eventi, a cui la tradizione occidentale ci aveva abituato, sta per soffocare, perché stretti nella morsa sono fatti, cose, uomini, idee. Emergono soltanto ombre, volti nascosti; ad attestare che il "contrattualismo secolare", nel gettare la spugna, abbia fallito ancor di più? Il dubbio rimane e, forse, davvero qualcosa é cambiato: la "Revanche" si muove su incognite amplificate dal "cambio della guardia" del Tiranno.
A pensarci bene, se in passato le atrocità avevano un nome preciso e una collocazione ideologica (hitlerismo, mussolinismo, stalinismo), un "referente" (Pol Pot, Gheddafi, Saddam Hussein, etc), e non che questo sia più confortante, oggi, quel che resta delle cronache storiche sono più gli effetti e una sorta di camuffamento delle cause. Gli odierni e tragici "fatti di Parigi" ne sono conferma.
Come sempre, ciò che più spaventa é l'imprevedibile. Il terrore di una follia smisurata che non si ferma davanti a nulla. Il gene della follia non ha di per sé una natura religiosa o economica, ma, purtroppo, attecchisce nella "cattiva” politica, questa esautorata nella sua accezione più piena di sana convivenza tra uomini e gestione della libertà tra e dei popoli. Sono gli uomini "senza volto" che massacrano, oltraggiano la Bellezza in nome di una "selezione naturale", perché la legge del più forte possa ribaltare sottomissioni ataviche, rimaste imbrigliate nell'eterna babelica unica Torre.
11 settembre 2001. L’attentato alle Torri Gemelle segna la
"caduta" dell'Occidente. Un tam-tam d'informazione dichiara che
nulla, da quel preciso istante, sarà più uguale; il mondo é cambiato. Ricordo,
a distanza di anni, che allora, come oggi, non ho compreso quanto fosse
realmente cambiato, dal momento che non conosco pagine di storia in cui non
compaia violenza e disumanità.
Genocidi, persecuzioni, giochi di potere sul palcoscenico, in
attesa che il Grande Burattinaio del momento muova i fili, mentre le
"povere patrie", di allora e di sempre, continuano a
interrogarsi sul male, sull'autoconservazione, sull'indole umana e
quant'altro.Il mondo intero denuncia i crimini contro l'umanità e, nel frattempo, la linearità temporale degli eventi, a cui la tradizione occidentale ci aveva abituato, sta per soffocare, perché stretti nella morsa sono fatti, cose, uomini, idee. Emergono soltanto ombre, volti nascosti; ad attestare che il "contrattualismo secolare", nel gettare la spugna, abbia fallito ancor di più? Il dubbio rimane e, forse, davvero qualcosa é cambiato: la "Revanche" si muove su incognite amplificate dal "cambio della guardia" del Tiranno.
A pensarci bene, se in passato le atrocità avevano un nome preciso e una collocazione ideologica (hitlerismo, mussolinismo, stalinismo), un "referente" (Pol Pot, Gheddafi, Saddam Hussein, etc), e non che questo sia più confortante, oggi, quel che resta delle cronache storiche sono più gli effetti e una sorta di camuffamento delle cause. Gli odierni e tragici "fatti di Parigi" ne sono conferma.
Come sempre, ciò che più spaventa é l'imprevedibile. Il terrore di una follia smisurata che non si ferma davanti a nulla. Il gene della follia non ha di per sé una natura religiosa o economica, ma, purtroppo, attecchisce nella "cattiva” politica, questa esautorata nella sua accezione più piena di sana convivenza tra uomini e gestione della libertà tra e dei popoli. Sono gli uomini "senza volto" che massacrano, oltraggiano la Bellezza in nome di una "selezione naturale", perché la legge del più forte possa ribaltare sottomissioni ataviche, rimaste imbrigliate nell'eterna babelica unica Torre.
Che bello! sei tornata: sono contento. Potresti aggiungere una foto, come è nostra consuetudine, a commento del pezzo. Oppure se vuoi lo faccio io. Complimenti per il pezzo comunque. Enzo
RispondiEliminagrazie! contenta anch'io...
RispondiElimina:-) francesca