by guido monte
collage by pippo zimmardi
eccomi
in un sogno senza risvegli,
di stanchezza confusione
di un molteplice caos
in un unico indefinito destino
inghiottito dalla fine di tutto.
mi sforzo di non guardare
intorno ai miei occhi,
non vedo più nulla.
nubi e vento per me, automa
che precipita nel passato
mentre sprofonda nel presente.
precipito nel nonsenso,
in mezzo a cose già dette
e già conosciute.
1
RispondiEliminavedo la tristezza di molti in questa terra arida che vive per la morte. camminiamo una via incerta… in cui ogni cosa significa il suo opposto, una inutile battaglia perduta dove tutto però compone segni che possono compiersi. il nodo non si può sciogliere, ma se si potesse almeno un minimo sottrarsi alla catastrofe… il grano ingiallisce ancora
2
lo spazio delle cose che possono dirsi si restringe… “ormai attendo molto più dal sonno che dalla veglia”, diceva sergio.
4
anche a me ogni piccola cosa avvilisce, e temo tutto e mi dispero precipitando nel caos. cerco di esser il più incolto e rozzo possibile, ma vorrei in qualche disperato modo sottrarmi così all’assurdo e al nulla. tutto è nella confusione .
le cose succedono
RispondiEliminae lasciano qualche traccia,
di pietà
o di rabbia.
la pioggia scorre
sui vetri, fino al buio.
pioggia,
il suo senso
appare e dispare.
batte
come per chiedere
qualcosa.
sin vida y sin tiempo.
cammino per strada
restando così solo
nella penombra.
parole luna consolazione
nebbia alberi,
vecchio soffio notturno,
vieille souffle dans la nuit.
sei inutile, mi dico,
le tue parole sono inutili
fiato in luoghi abbandonati,
automatici i tuoi movimenti.
nessun ricordo ci sarà dopo,
tutto cancellato.
eppure resta ancora
almeno per un po’
la figura di uno sguardo
riflesso al sole
e un canto,
questo cielo stellato.
paesaggi di lande bianche nella nebbia
paesaggi di pietra
e il desiderio di un bacio.
cammini in silenzio sul mare
e aspetti il tramonto.