sabato 15 settembre 2012

Filastrocca della sera

di Daniela Palumbo

Se stasera mie bambine
Ancora non avete sonno.
Scendiamo insieme giù in cantina
Scegliamo un sacco grande grande.

E ci mettiamo dentro
Castelli di sabbia caduti in rovine
Pietruzze lievi e levigate,
conchiglie dalle forme strane
Gocce di acqua di mare, da rotolare come biglie
Bracciali di alghe vellutate, collane lunghe alle caviglie
Un nido di aquilotti che hanno provato già a volare
E gli aghi di quel vecchio pino dimenticato dal Natale
Le zucche sorridenti
Del giorno d’ognissanti
Un pupo mascherato
Di zucchero… filato
E frutti ancora acerbi, su di un rametto striminzito
E poi tutte le caramelle offerte da uno sconosciuto
I panni stesi al sole, o a un suono di campana
E il mantellino in finta pelle del buon Samaritano
Le scarpe di ogni strega sopravvissuta al rogo
E l’abito dell’Uomo Nero, rimodellato a nuovo
E mentre l’orologio rintocca l’ora lento e stanco
Per ultimo lì dentro al sacco mettiamo pure l’Uomo Bianco
Bianco come le pagine vuote, come le gomme per cancellare
Bianco come le sagome tutte da colorare.
E poi leghiamo tutto a un filo, e lo guardiamo già volare.

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