Ma quando torna la mamma?
A MOMENTI
uomo straniero
Seduto di schiena al tavolo
Su una sedia verde azzurra
Che distante
Lontano
Assente
Correggeva errori di ortografia
Da infiniti fogli
Di malavoglia
Curvo sul suo malessere
Sulla sua insofferenza
Di fronte alla sua mano di plastica
Di cui ancora senti l'odore
bambina
Col fetto azzurro in mano
Guardavi l'immenso orologio
Che non sapeva leggere
Ma quando arriverà a momenti?
Nulla era definito
Nemmeno il tempo
Tutto era dilatato
Deformato
I rumori dei motori dei camion
sotto la finestra
Il loro deposito
Rumori forti
Facevano tremare i vetri
Nascosti dietro quelle tende
Con i fiori marroni e arancioni
Dietro le quali pure tu nascondevi
i tuoi bisogni che mettevi tutti
Speranzosa
Nell' "a momenti"
Da dove venivano quei camion?
Dove andavano?
Lo sapevano loro che eri cattiva?
Le sentivano loro quelle urla folli?
Saresti voluta scappare nascosta nei bilici?
No
Piccola in bilico tra il panico
E la disperazione
Tu
Aspettavi a momenti
Ai piedi dello straniero monco d'affetto
Nella dilatata attesa
Della donna conosciuta
Donna straniera e lontana
Che non ti avrebbe riconosciuta mai
Tu che nessun specchio del reame
Avrebbe potuto celare
Perché tu ora sei ancora seduta
Ai piedi di quell'uomo
Che mai ti vedrà
Aspettando ancora quell'a momenti
Che mai verrá
Con la tua anima bianca in mano
Tu
Davanti ad un enorme orologio
Che continui a non comprendere
E ancora confidi che a momenti
E lei
Arrivi
Sì
sei stata tradita
In quello spazio informe
Dove hai riposto la tua estenuante
Irriducibile
Attesa
Ora sei bella
Ora a momenti
È arrivato
In tutti questi momenti
In cui la mamma poesia
Ti culla e ti permette di giocare
Tu bimba
Tra girotondi di lettere
E ninna nanne di parole
Raccoglili tutti i tuoi momenti
Che ora suggellano in eterno
A momenti
Che è arrivato
Placando la tua giusta fame e sete
E mai più
Ti lascerà
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