lunedì 20 febbraio 2017

"Cantico di una Creatura", di Francesco Debran

Recensione di Mariagrazia Cardinale

Il “Cantico di una creatura” è il primo libro scritto dal promettente scrittore Francesco Debran. Si tratta di una raccolta di testi, poesie ma anche canzoni e parti in prosa, dedicati a una donna in particolare, conosciuta molti anni fa. Il suo intento è quello di poter parlare di questa meravigliosa creatura cercando in qualche maniera di poter cogliere la sua essenza e i suoi pensieri, compito per lui assai arduo, ma che non lo scoraggia nell’intraprendere questa “missione”. 

Riecheggiando i già famosi cantici, quello di san Francesco e quello presente nella Bibbia, la donna assume i connotati degli elementi naturali che la rendono essenziale agli occhi dell’innamorato. Sono descritte le sue più belle qualità fisiche, in particolare i suoi occhi che sono «belli, bellissimi, raggianti al fragore delle sue sensazioni» e che «esprimono indecifrabile ricchezza» e il suo sorriso, che è «bello, giocondo, robustoso e forte» come il fuoco cantato dal santo. È una donna forte, determinata, piena di allegria e di gioia di vivere che trasmette agli altri soltanto con la sua presenza. Vengono descritti i suoi movimenti che sono pieni di grazia: «Ascolta: tu sei piena piena piena di grazia! I movimenti vellutati delle tue mani, né lenti né veloci, la morbidezza dei tuoi gesti e delle tue movenze, la leggiadria del tuo camminare, il tuo portamento perfetto, l’eleganza, le tue posture, sono tutti pieni di grazia», ma a renderla una creatura meravigliosa è la grazia della bontà d’animo, della sensibilità, della gentilezza, del rispetto per il prossimo: «Tu protesti anche muoverti come una donna di Neanderthal e indossare una pelle d’orso, ma io ti canterei lo stesso che sei piena di grazia per l'espressione che hai in viso quando dici a un venditore di accendini che non hai bisogno di comprare nulla»
Anche le sue capacità intellettive e manuali sono oggetto di lode, nei testi che parlano della sua ispirazione, della sua creatività e della sua spiccata vena artistica. Infine, le sono rivolti degli auguri, non solo per il suo compleanno, ma anche per la vita: «Gli auguri che sento di rivolgerti non possono di certo limitarsi ai compleanni o altre specifiche occasioni: sono auguri per la vita, si espandono nel tempo, sono radicati nel passato e nel presente e protendono all’avvenire». 
Non è da tutti provare a leggere i pensieri di una donna anche attraverso le sue semplici azioni quotidiane. Nel leggere questo testo, ogni donna può ritrovarsi nella donna che ha ricevuto questo dono e può sognare di avere qualcuno che possa provare quelle stesse sensazioni di meraviglia e stupore che l’innamorato ha alla vista della sua amata e, per dirla alla Battiato, sentirsi un “essere speciale”. 

Tratto dal libro di Francesco Debran: 

LA TUA GRAZIA 

Nei tuoi gesti governa la calma,
 la leggerezza di chi accarezza un uccellino.
 Il tuo incedere fende l'aria, 
è il disegnare gli orizzonti verso cui ti dirigi. 
Passi di danza con lo spazio e il tempo, 
lo slancio dello spiccare il volo. 
Non un pizzico di spazio in più del necessario 
in un movimento, 
mosse da brachistocrona. 
 Cammini e sembri galleggiare nell'aria, 
 librarti senza viscosità, 
qualche eventuale inciampo 
è il mi acuto del Fur Elise. 
Hai l’armonia del direttore d’orchestra,
 innato senso di proporzione, 
 l’eleganza degli atomi che si assestano a 
formare un cristallo,
 l’ordine del cosmo.

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