Ricordo poco
della mia infanzia. Se penso a quando ero piccolo, chiudo gli occhi e vedo una
enorme massa pelo bianco, bocche voraci che succhiano, sminuzzano, ingurgitano
ingorde e io che cerco di farmi largo, nella speranza di riuscire ad agguantare
qualcosa che faccia smettere al mio stomaco di brontolare. Morsi e spintoni.
Spazio per mettere in circolo idee, discussioni, opinioni, prodotti letterari, riflessioni a voce alta riguardo alla cultura e alla storia contemporanea. Con un fortissimo richiamo alla realtà della città di Palermo.
martedì 23 agosto 2016
giovedì 18 agosto 2016
Tu non eri facile
di Sandra Collura
16/12/15
- Tu, non eri facileeri faticosa, come tutte le creature ferite.Il desiderio infinito tutti ci avvolgeamati vorremmo essere come angeliafferrare vorremmo questo nostro tesoroe seppellirlo nell’illusione che nulla finirà maiche ci potremmo amare di più,ancora un po’ di più… sarebbe troppo facile.Ma quando è arrivata lei ed ha chiuso il tuo pettoallora abbiamo compresoche tutto era in quell’abbraccioche volevamo un giorno o l’altro darciquell’abbraccio davanti alla porta di casa tuaavevi la tua vestaglia rossa, fatta da tua madretanti anni fa e ancora era lì, come la tua infanziafatta di rose e di spine;la indossavi come un involucroda cui saresti volata viacome una farfalla dal suo bozzolo.In quell’abbraccio tutto è stato amato,semplicemente.Da quella soglia abbiamo guardatotutto ciò che ora è quinon più sfigurato ma riconoscibilee bello
Goodbye, mister Freud
di Enzo BaroneAllora dunque aspetti un po’ che mi sistemi meglio e, impiegando tutto il tempo che mi è necessario, come sempre lei mi invita a fare, cerchi perfettamente supino la posizione migliore. Mi piace un mondo carezzare alla mia destra le natiche scoperte del bronzetto della Venere dei Medici; lo faccio ormai liberamente e con completa disinvoltura, come lei mi disse quel giorno che varcai per la prima volta la soglia di questo studio, dottore. Sono a mio agio adesso, disteso, tranquillo, rilassato che meglio non potrei. Chiudo gli occhi.
mercoledì 3 agosto 2016
Batter d'ali
by Silvia Dello Russo
E mi perdo in questo incommensurabile chiamarti
Sciolta in te
Mentre potente scorri in ogni parte di me.
Ed Entriamo cantando nella valle..
Mentre i tuoi fiumi sgorgano in me ed il mio sole sorge in te.
E sentìamo il vento che si genera dai nostri respiri
Così immersi nelle maree che si innalzano dai nostri orgasmi
E gli stormi di uccelli spiccano il volo dalle nostre mani e danzano nei cieli dei nostri corpi ..
In un solo battere d'ali.
E mi perdo in questo incommensurabile chiamarti
Sciolta in te
Mentre potente scorri in ogni parte di me.
Ed Entriamo cantando nella valle..
Mentre i tuoi fiumi sgorgano in me ed il mio sole sorge in te.
E sentìamo il vento che si genera dai nostri respiri
Così immersi nelle maree che si innalzano dai nostri orgasmi
E gli stormi di uccelli spiccano il volo dalle nostre mani e danzano nei cieli dei nostri corpi ..
In un solo battere d'ali.
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